ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00181

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 75 del 11/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: CATANIA MARIO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 11/09/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROMANO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 07/05/2014
DELLAI LORENZO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 11/09/2013
CESA LORENZO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 11/09/2013
SCHIRO' GEA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 11/09/2013


Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 07/05/2014

Atto Camera

Mozione 1-00181
presentato da
CATANIA Mario
testo di
Giovedì 8 maggio 2014, seduta n. 225

   La Camera,
premesso che:
il 26 giugno scorso, al termine del lungo negoziato attuato con la nuova procedura di co-decisione tra Consiglio e Parlamento europeo, è stato raggiunto l'accordo politico sulla riforma della Politica agricola comune (Pac) per il periodo 2014-20 e che la nuova Pac deve essere trasposta nel contesto nazionale;
nella trasposizione della Pac a livello nazionale la riforma ha previsto un elevato livello di sussidiarietà che implica pertanto la possibilità di compiere scelte significative all'interno del quadro regolamentare europeo;
è fondamentale che queste scelte siano coerenti con una politica tesa a rafforzare la vocazione del sistema agroalimentare italiano nella direzione di una produzione di elevata qualità correttamente inserita nel contesto ambientale;
quello nazionale è un contesto in cui la superficie agricola utilizzata (SAU) è scarsa e in progressiva contrazione e la distribuzione di reddito e di potere contrattuale lungo la filiera tende ad essere poco equilibrata nei confronti degli agricoltori;
i cambiamenti climatici in corso stanno eliminando il carattere di eccezionalità dei fenomeni atmosferici estremi che vanno dall'eccesso di precipitazioni concentrate in brevi periodi alternati a lunghe fasi siccitose, con incidenze fortemente negative sul reddito degli agricoltori: in questa ottica appare sempre più necessario l'avvio di un rinnovato programma assicurativo di gestione del rischio mentre al tempo stesso si rende indispensabile un adeguato piano di gestione delle risorse idriche;
in questa fase storica è necessario che la maggior parte delle risorse economiche disponibili attraverso la Pac tendano ad essere convogliate verso le imprese agricole in modo da intensificarne la competitività;
vi sono dei settori dell'agricoltura italiana che attualmente faticano a competere sui mercati internazionali nonché delle aree particolarmente svantaggiate che necessitano di misure speciali di sostegno,

impegna il Governo:

ad applicare la regolamentazione dell'Unione europea relativa al settore agricolo, per il periodo 2014-2020, conformemente ai seguenti orientamenti:
a) perseguire la realizzazione di un modello agricolo economicamente e ambientalmente sostenibile, valorizzando le produzioni di qualità, sostenendo in tutte le forme consentite la ulteriore crescita dell'agricoltura biologica ed evitando altresì che terreni o derrate agricole vengano sottratte alla filiera alimentare e destinate alla produzione di energia, dovendosi viceversa concentrare tale fenomeno nelle sole aree marginali o inutilizzabili;
b) utilizzare tutti gli spazi previsti dalla normativa comunitaria per incentivare la filiera corta, l'efficienza nelle relazioni fra agricoltori ed industria, l'aggregazione dell'offerta, la trasparenza delle informazioni al consumatore;
c) adottare, nel quadro della programmazione della politica di sviluppo rurale, una misura nazionale finalizzata ad agevolare il ricorso, da parte degli agricoltori, a forme assicurative nei confronti dei rischi derivanti dalle calamità naturali, dai fenomeni meteorologici, dalle epizoozie e dalle patologie vegetali;
d) prevedere, nel quadro della programmazione della politica di sviluppo rurale, misure di ampio respiro, su base nazionale o regionale, dirette a consentire la realizzazione di opere finalizzate a migliorare la captazione, la conservazione e la gestione dell'acqua necessaria alle pratiche agricole;
e) promuovere intese affinché le regioni, nel quadro dei programmi di sviluppo rurale di loro competenza, concentrino l'ammontare massimo delle risorse finanziarie disponibili sulle misure dirette alle imprese agricole, a partire da quelle finalizzate ad incrementare la competitività delle imprese medesime, a favorire il rinnovo della meccanizzazione ed a sostenere i giovani agricoltori (con la attivazione di tutte le facoltà previste dalla riforma sia nel primo che nel secondo pilastro), in modo da evitare una dispersione di risorse a vantaggio di soggetti o istituzioni diversi dall'impresa agricola;
f) definire una organica politica di sostegno per le aree montane e le zone maggiormente svantaggiate, utilizzando tutti gli strumenti previsti dalla regolamentazione comunitaria, con l'obiettivo di assicurare una remunerativa prosecuzione dell'attività agricola in tali aree, tenendo conto anche dei fondamentali effetti ambientali e socio-culturali che l'agricoltura garantisce in tali contesti;
g) erogare gli aiuti diretti previsti per il settore avendo cura di indirizzarli agli imprenditori agricoli a titolo principale ed ai coltivatori diretti prevedendo inoltre una soglia minima per i pagamenti onde evitare una polverizzazione degli aiuti che non reca alcun reale beneficio economico e grava pesantemente sui costi di gestione della misura;
h) evitare che nell'ammontare degli aiuti diretti erogati agli imprenditori agricoli a titolo principale ed ai coltivatori diretti si registrino riduzioni significative rispetto alle somme erogate al termine del periodo 2007-2013, in modo da scongiurare la possibilità che una repentina diminuzione del sostegno determini situazioni di crisi per alcuni comparti o per specifiche realtà produttive;
i) sostenere con aiuti comunitari accoppiati i comparti produttivi che strutturalmente richiedono, ai fini della propria competitività, tali forme di aiuto, quali la zootecnia bovina ed ovina da carne, la filiera bieticolo-saccarifera, l'olio d'oliva, il riso ed il grano duro, valutando per quest'ultimo la possibilità di un aiuto accoppiato collegato ad un regime di alternanza produttiva con le colture proteiche, che avrebbe anche un importante effetto ambientale positivo nelle aree investite;
j) impostare, con le regioni di produzione, un piano nazionale per il tabacco che contempli specifiche misure nella programmazione della politica di sviluppo rurale unitamente a misure nazionali di sostegno compatibili con la normativa comunitaria, con l'obiettivo di garantire la prosecuzione della coltura in tutte le tradizionali zone produttive;
k) definire una strategia di lungo periodo per il settore lattiero-caseario, che tenga conto della fine del regime delle quote e che possa efficacemente accompagnare il conseguente riassetto del comparto, facendo leva su una valorizzazione sistematica della produzione sia sul mercato interno che all'estero, attivando tutti gli strumenti previsti per migliorare il funzionamento della filiera, e ricorrendo eventualmente anche ad aiuti accoppiati, comunitari o nazionali, in maniera non strutturale e limitatamente alle situazioni ove si registrino problemi di mercato;
l) proseguire con il massimo impegno negli indirizzi finora seguiti per i settori vitivinicolo, ortofrutticolo ed oleicolo, ove la politica comunitaria continuerà a contemplare specifici importanti strumenti di sostegno finanziario.
(1-00181)
(Nuova formulazione)  «Catania, Andrea Romano, Dellai, Cesa, Schirò».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

politica agricola comune

aiuto di Stato

sostegno agricolo

riforma della PAC

azienda agricola

aiuto finanziario

regime di aiuto