Legislatura: 17Seduta di annuncio: 29 del 05/06/2013
Primo firmatario: ASCANI ANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CALABRIA ANNAGRAZIA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/06/2013 TINAGLI IRENE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 05/06/2013 PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE 05/06/2013 SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 13/06/2013 MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA 05/06/2013 ALFREIDER DANIEL MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 06/06/2013 SPERANZA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 BONOMO FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 BOSCHI MARIA ELENA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 BOSCO ANTONINO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/06/2013 BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 CHAOUKI KHALID PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 CIMBRO ELEONORA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 COCCIA LAURA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 COMINELLI MIRIAM PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 CRIMI' FILIPPO PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 CULOTTA MAGDA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 DI MAIO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 DONATI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 FANUCCI EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 05/06/2013 GADDA MARIA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 GREGORI MONICA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 LAFORGIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 LATTUCA ENZO PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 LOTTI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 MADIA MARIA ANNA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 MORETTO SARA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 MOSCATT ANTONINO PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 NARDUOLO GIULIA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 PARIS VALENTINA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 PICIERNO PINA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 PINI GIUDITTA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 RACITI FAUSTO PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 RAMPI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 SCOPELLITI ROSANNA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/06/2013 TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 VENTRICELLI LILIANA PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 MANZI IRENE PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013 ROSTELLATO GESSICA MOVIMENTO 5 STELLE 10/06/2013 COSTANTINO CELESTE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 13/06/2013 RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 13/06/2013 BIANCHI DORINA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/06/2013 ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013 BOCCUZZI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013 GOZI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 20/06/2013 CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 20/06/2013 AMODDIO SOFIA PARTITO DEMOCRATICO 20/06/2013 MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO 20/06/2013 RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE 10/06/2013 BALDASSARRE MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 10/06/2013 CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 10/06/2013 PINNA PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 10/06/2013 GIAMMANCO GABRIELLA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 11/06/2013 D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 12/06/2013 CARDINALE DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 12/06/2013
Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 18/06/2013 20/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 17/06/2013 Resoconto ASCANI ANNA PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO PARLAMENTARE 17/06/2013 Resoconto BOSCO ANTONINO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto RACITI FAUSTO PARTITO DEMOCRATICO Resoconto RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto BONOMO FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto PARIS VALENTINA PARTITO DEMOCRATICO Resoconto SCOPELLITI ROSANNA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto CRIMI' FILIPPO PARTITO DEMOCRATICO Resoconto COCCIA LAURA PARTITO DEMOCRATICO Resoconto MOSCATT ANTONINO PARTITO DEMOCRATICO Resoconto GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO Resoconto CIMBRO ELEONORA PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO GOVERNO 17/06/2013 Resoconto SANTELLI JOLE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) PARERE GOVERNO 20/06/2013 Resoconto SANTELLI JOLE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) DICHIARAZIONE VOTO 20/06/2013 Resoconto DI GIOIA LELLO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) Resoconto OTTOBRE MAURO MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE Resoconto MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA Resoconto FORMISANO ANIELLO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO Resoconto GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE Resoconto RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto GIGLI GIAN LUIGI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA Resoconto CALABRIA ANNAGRAZIA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto ROSTELLATO GESSICA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto SPERANZA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO Resoconto BRUNO FRANCO MISTO Resoconto GREGORI MONICA PARTITO DEMOCRATICO
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 11/06/2013
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/06/2013
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 13/06/2013
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 17/06/2013
ATTO MODIFICATO IL 17/06/2013
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/06/2013
DISCUSSIONE IL 17/06/2013
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 17/06/2013
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 18/06/2013
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 20/06/2013
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/06/2013
ACCOLTO IL 20/06/2013
PARERE GOVERNO IL 20/06/2013
DISCUSSIONE IL 20/06/2013
APPROVATO IL 20/06/2013
CONCLUSO IL 20/06/2013
La Camera,
premesso che:
fra i segnali più indicativi, sul piano economico e sociale, della gravità dell'attuale crisi economico-finanziaria che sta vivendo l'Unione europea, il più evidente risulta la crescita del tasso di disoccupazione;
particolarmente preoccupante è l'andamento della disoccupazione giovanile: nel marzo 2013 ben 5,7 milioni di giovani, di cui 3,6 milioni nell'area euro, erano privi di lavoro. Il tasso di disoccupazione giovanile ha superato il 23,5 per cento nell'Europa a 27 e il 24 per cento nell'area euro, in aumento di 1,5 punti percentuali su base annua;
la situazione, addirittura drammatica in Grecia, dove il tasso di disoccupazione giovanile tocca quasi il 60 per cento, e in Spagna (oltre il 55 per cento), appare tuttavia ormai insostenibile anche in Italia: nel nostro Paese il tasso di disoccupazione giovanile ha, infatti, toccato il 40,5 per cento;
i dati sono ancora più allarmanti nelle aree in ritardo di sviluppo, dove l'elevatissimo tasso di disoccupazione giovanile si inserisce in un contesto già profondamente segnato dal disagio economico e sociale, acuendo i rischi di tensioni e conflittualità;
la crescente difficoltà di trovare occasioni di lavoro stabili e regolari priva le giovani generazioni del diritto di guardare al proprio futuro con ragionevoli aspettative di realizzazione e li costringe a un'umiliante condizione di vulnerabilità, incertezza e precarietà e di dipendenza economica dalle famiglie di origine;
non possono esservi solide prospettive di ripresa economica e di crescita se le giovani generazioni sono costrette a una condizione di inattività; significativa, al riguardo, è la crescita costante della percentuale di giovani che appaiono totalmente privi di fiducia nel loro avvenire non lavorando e non partecipando a nessun ciclo di formazione e istruzione (i cosiddetti neet): nell'Unione europea si tratta ormai di circa il 13 per cento dei giovani compresi tra i 15 e i 29 anni;
le dimensioni del fenomeno impongono l'immediata adozione di misure appropriate, per entità delle risorse da stanziare e per la necessità di invertire rapidamente le tendenze in atto, al fine di allargare la base occupazionale, di offrire alle giovani generazioni credibili prospettive di formazione e di lavoro stabile e non precario, attraverso quelle reali politiche attive del lavoro che sono elemento essenziale del rilancio del modello sociale europeo;
in questa materia l'adozione di iniziative a livello europeo risulta imprescindibile, in primo luogo perché l'esperienza ha dimostrato che non è possibile affidare alle limitate forze dei singoli Stati membri il compito di affrontare un'emergenza che ha assunto ormai le dimensioni cui si è fatto riferimento a prescindere da una strategia complessiva ed organica. Ciò vale, in particolare, per i Paesi i cui margini di intervento finanziari sono particolarmente ristretti per i vincoli derivanti dall'obbligo di perseguire politiche di risanamento del bilancio pubblico. In secondo luogo, non va sottovalutato il rischio che l'assenza di adeguate risposte da parte dell'Unione europea alimenti anche nelle giovani generazioni la disaffezione, già ampiamente diffusa, nei confronti delle istituzioni europee e mini la fiducia nel progetto dell'integrazione europea, che si aggiunge al rischio socio-politico già evidenziato dalla fase recessiva. Ciò sarebbe particolarmente grave, stante il fatto che le giovani generazioni sono quelle che hanno una più elevata consapevolezza dell'identità europea e appaiono più propense alla mobilità e allo scambio di esperienze formative e di lavoro: una mobilità che necessità di adeguato sostegno, con particolare riferimento ai programmi di scambio come il programma Erasmus (che attualmente rappresenta appena lo 0,35 per cento del budget europeo, che a sua volta rappresenta circa l'1 per cento del prodotto interno lordo europeo). In terzo luogo, il differenziale tra le condizioni occupazionali per i giovani all'interno dell'Unione europea (dal 59,1 per cento della Grecia al 7,6 per cento di Austria e Germania) può alimentare le frizioni interne che mettono a repentaglio la tenuta e la solidità dell'Unione stessa;
nel dicembre del 2012 la Commissione europea ha delineato, con il Youth employment package, una strategia volta a contrastare la disoccupazione giovanile e l'esclusione sociale attraverso una serie di misure dirette a promuovere l'offerta di lavoro, l'istruzione e la formazione, raccomandando l'impegno degli Stati membri a tradurre concretamente, per quanto di loro competenza, le indicazioni fornite;
il Consiglio europeo ha successivamente stanziato 6 miliardi di euro, nell'ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020, allo scopo di sostenere le misure in materia di occupazione giovanile proposte dalla Commissione europea nel dicembre 2012, con particolare riguardo al progetto denominato Youth guarantee;
tale progetto, ispirato alle esperienze di alcuni Paesi (come Austria e Finlandia), è diretto a sostenere l'investimento nel capitale umano dei giovani fino ai 25 anni, al fine di conseguire gli obiettivi previsti dalla strategia «Europa 2020»: un tasso di occupazione del 75 per cento; il 40 per cento di laureati nella fascia tra 30 e 34 anni; un tasso di dispersione scolastica al di sotto del 10 per cento e la sottrazione alla povertà e all'esclusione sociale di 20 milioni di persone all'interno dell'Unione europea;
le iniziative finora adottate richiedono, come prospettato dall'Unione europea, una forte mobilitazione degli Stati membri (i Governi dell'Unione europea si sono impegnati a istituire programmi nazionali di Youth guarantee sulla base del modello sociale comunitario) e delle parti sociali secondo una logica di partenariato attivo;
come notato nel memo della Commissione europea «EU measures to takle youth unemployment» del 28 maggio 2013, il costo dell'adozione di queste misure è molto più basso del costo dell'inazione, per le condizioni economiche presenti e per i rischi conseguenti di esclusione, povertà e salute;
il prossimo Consiglio europeo del 27 e 28 giugno 2013 dovrebbe dedicare un'attenzione particolare a questo tema, anche a seguito delle sollecitazioni e delle iniziative adottate al riguardo da diversi Paesi, tra cui in particolare l'Italia,
impegna il Governo:
a intervenire, in occasione del prossimo Consiglio europeo, per verificare la possibilità di stanziare ulteriori risorse nell'ambito del fondo sociale europeo per il finanziamento di progetti volti a contrastare in maniera efficace la disoccupazione giovanile attraverso l'offerta di lavoro stabile e regolare e a sostenere programmi di elevata qualità di istruzione e formazione per i giovani adeguati alle esigenze più avanzate del mercato del lavoro, verificando in questo contesto anche l'adeguata implementazione dei programmi per la mobilità, con particolare riferimento a Eures e al programma Erasmus for all, volto a supportare le opportunità di studio, formazione e volontariato all'estero per 4 milioni di europei dal 2014 al 2020, con un budget complessivo di 14,5 miliardi di euro (il doppio dei programmi attuali);
a ottenere che la quota parte delle risorse spettante all'Italia nell'ambito dello stanziamento complessivo di 6 miliardi di euro per la Youth employment initiative possa essere impegnato nella massima misura possibile già nel 2014;
a promuovere con urgenza le misure necessarie in materia di adattamento dei centri per l'impiego (attraverso cui, secondo alcune stime, attualmente trovano lavoro solo il 2,7 per cento dei giovani) per supportare al meglio le iniziative a favore dell'occupazione giovanile;
a manifestare l'esigenza di un più stretto collegamento tra le politiche attive del lavoro e il circuito scuola-università-lavoro, utilizzando le sinergie nell'ambito del fondo sociale europeo per portare il livello di istruzione italiano all'altezza delle esigenze del sistema produttivo e per abbattere il «costo dell'ignoranza», ovvero il divario che impedisce all'Italia una piena partecipazione a una società europea della conoscenza, intervenendo, in particolare, sugli elementi essenziali per conseguire gli obiettivi europei della «strategia 2020» in merito al livello di laureati nella popolazione adulta e alla riduzione della dispersione scolastica, favorendo azioni mirate di sostegno al diritto allo studio e l'avvio di un piano nazionale per l'edilizia scolastica;
a impegnarsi, nel contesto delle misure del pacchetto e di un generale orientamento sul capitale umano come base per crescita attraverso la creazione di un circuito virtuoso europeo tra formazione e impresa, a promuovere l'entrata in vigore entro l'estate 2013 dell'alleanza europea per l'apprendistato, volta a promuovere i programmi di apprendistato che hanno avuto maggior successo e a sviluppare curricula comuni per le professioni e adeguati sistemi di riconoscimento degli apprendistati effettuati all'estero;
a valutare la possibilità di promuovere a livello europeo l'introduzione di misure premiali e/o sanzionatorie con riferimento all'impiego delle risorse utilizzabili allo scopo, per cui una quota dei fondi disponibili verrebbe assegnata ai Paesi che conseguono gli obiettivi stabiliti e la parte non utilizzata di risorse preassegnate sarebbe revocata se non utilizzata, in questo modo introducendo un meccanismo volto a responsabilizzare gli Stati membri ad impiegare rapidamente e in maniera efficace le risorse a disposizione;
ad adottare sul piano nazionale tutte le iniziative necessarie per realizzare al più presto progressi concreti e apprezzabili in materia (con particolare riferimento alla possibilità della defiscalizzazione per le assunzioni dei giovani a tempo indeterminato da parte delle imprese), anche utilizzando quota parte delle risorse ancora disponibili e non impegnate relative alle politiche di coesione per il periodo 2007-2013, oltre che quelle previste per il periodo 2014-2020, come prospettato dal Consiglio europeo del 22 maggio 2013.
(1-00070)
(Nuova formulazione) «Ascani, Rostellato, Calabria, Tinagli, Scotto, Prataviera, Giorgia Meloni, Alfreider, Speranza, Bonomo, Boschi, Bosco, Braga, Capozzolo, Chaouki, Cimbro, Coccia, Cominelli, Crimì, Culotta, Marco Di Maio, Donati, Fanucci, Fedriga, Gadda, Gregori, Gribaudo, Laforgia, Lattuca, Lotti, Madia, Moretto, Moscatt, Narduolo, Paris, Picierno, Giuditta Pini, Quartapelle Procopio, Raciti, Rampi, Scopelliti, Tentori, Ventricelli, Zardini, Manzi, Damiano, Rizzetto, Baldassarre, Ciprini, Pinna, Giammanco, D'Incecco, Cardinale, Costantino, Ricciatti, Dorina Bianchi, Antezza, Boccuzzi, Gozi, Carra, Amoddio, Mongiello».
EUROVOC :disoccupazione giovanile
lavoro giovanile
politica occupazionale
zona euro