ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04080/002

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 701 del 03/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: MAESTRI ANDREA
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 03/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIVATI GIUSEPPE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 03/11/2016
BRIGNONE BEATRICE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 03/11/2016
MATARRELLI TONI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 03/11/2016
PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 03/11/2016
PALESE ROCCO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 03/11/2016


Stato iter:
03/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 03/11/2016
CESARO ANTIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 03/11/2016

PARERE GOVERNO IL 03/11/2016

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 03/11/2016

CONCLUSO IL 03/11/2016

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/04080/002
presentato da
MAESTRI Andrea
testo di
Giovedì 3 novembre 2016, seduta n. 701

   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento all'esame si prefigge di invertire il trend di una crisi strutturale che affligge da decenni il comparto delle industrie creative ma ignora una delle ragioni del gap che separa le nostre imprese da quelle di paesi concorrenti sul mercato globale: la limitata attrattività delle nostre narrazioni sul mercato interno e internazionale è determinata infatti anche dalla mancanza di inclusività e pluralismo;
    presentando il disegno di legge, il Ministro dei beni e delle attività culturali ha dichiarato che, tra l'altro, rappresenta «Un intervento di riforma da lungo tempo atteso che riconosce il ruolo strategico dell'industria cinematografica, veicolo formidabile di formazione culturale»;
    recentemente sono state lanciate due petizioni per la mancanza di inclusività e pluralismo nelle narrazioni del mercato interno cinematografico e audiovisivo. La prima, «Per una legge che favorisca pluralismo, diversità e opportunità nelle industrie creative» – firmata da cittadine e cittadini italiani, di Paesi UE o extra-UE, oppure apolidi, che vivono e lavorano in Italia contribuendo alla ricchezza dell'Italia – riconoscendo il ruolo strategico dell'industria cinematografica e audiovisiva come veicolo formidabile di formazione culturale, denuncia una situazione nella quale le logiche del mercato e le leggi in vigore, relegano a semplici comparse chi lavora nelle industrie creative o ne impedisce l'accesso a chi vorrebbe farlo. L'altra, «Per una televisione a colori» – lanciata da uno scrittore, editore italiano di origine etiope e padre di un bambino di due anni – vorrebbe che, per il presente e futuro di suo figlio, in televisione, al cinema e in pubblicità, il nero, l'arabo, l'asiatico, l'europeo dell'est, il diversamente abile non incarnassero prevalentemente ruoli stereotipati (spacciatore, prostituta, clandestino, criminale, buttafuori, colf, badante, tribale, selvaggio, terrorista, patetico, il bisognoso), e i bambini neri non fossero presenti solo per raccolte fondi per bambini africani che muoiono di fame;
    l'articolo 3, comma 2, della Costituzione Italiana recita che: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.»;
    da molti anni negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Francia e in altri paesi non solo si moltiplicano le voci che chiedono di aumentare la presenza di soggetti espressione di diversità sullo schermo e dietro le quinte, ma sono stati adottati anche protocolli che vincolano il settore pubblico a dotarsi di settori o figure professionali per garantirne la presenza;
    in Italia è necessario intervenire tempestivamente per recuperare questo ritardo culturale, affinché l'adozione di misure volte a rispettare e valorizzare il principio del pluralismo e l'inclusività in tutte le fasi della produzione, possa produrre ricadute salutari positive in tutto il settore delle industrie creative e di conseguenza nella società italiana,

impegna il Governo

ad adottare iniziative specifiche, anche normative, in grado di stimolare e verificare, nel cinema, nell'audiovisivo e nello spettacolo in generale, il rispetto e la valorizzazione di una narrazione inclusiva, pluralista e non stereotipata in tutte le fasi della produzione del mercato interno cinematografico e audiovisivo.
9/4080/2Andrea Maestri, Civati, Brignone, Matarrelli, Pastorino, Palese.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria automobilistica

mercato interno

partecipazione dei lavoratori