ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03976/023

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 666 del 02/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: CARRESCIA PIERGIORGIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/08/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SANNA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2016


Stato iter:
02/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 02/08/2016
MORANDO ENRICO VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 02/08/2016

PARERE GOVERNO IL 02/08/2016

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 02/08/2016

CONCLUSO IL 02/08/2016

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03976/023
presentato da
CARRESCIA Piergiorgio
testo di
Martedì 2 agosto 2016, seduta n. 666

   La Camera,
   premesso che:
    la legge di stabilità 2016 ha introdotto per tutti gli Enti locali il «Pareggio di bilancio»;
    il 15 marzo 2016 l'Unione nazionale comuni comunità enti montani – UNCEM – ha inviato a tutti i comuni e alle unioni montane un invito ad approvare ordini del giorno per la richiesta di eliminazione del vincolo del pareggio di bilancio per 5.754 comuni italiani con popolazione inferiore a 5.000 abitanti;
    il contenuto degli ordini del giorno approvati in moltissimi comuni e comunità evidenzia che: a) il nuovo obbligo richiede di conseguire un saldo non negativo calcolato in termini di competenza tra le entrate finali (primi 5 titoli del bilancio armonizzato) e le spese finali (primi 3 titoli del nuovo bilancio): b) il pareggio è imposto a tutti i Comuni, compresi quelli che sono stati virtuosi negli esercizi scorsi e che hanno una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti:
    il pareggio di bilancio comporta vincoli peggiorativi di quelli relativi al «patto di stabilità» che escludeva i Comuni con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti;
    i Comuni hanno in molti casi necessità di attingere dall'avanzo di amministrazione per coprire la costante contrazione di trasferimenti;
    il pareggio di bilancio limita fortemente nei Comuni tutti gli investimenti, l'uso dell'avanzo di amministrazione e l'indebitamento per realizzare opere nonché la capacità dei piccoli Comuni di garantire i servizi alle comunità;
    il pareggio di bilancio favorisce nei fatti coloro che hanno minore capacità di riscossione (e quindi un fondo crediti più alto) o che si sono maggiormente indebitati;
    numerosi Comuni si sono già indebitati e ora si trovano in difficoltà fra interessi da pagare e impossibilità di procedere con le aggiudicazioni di servizi e forniture;
    molti piccoli Comuni che, con virtuosa capacità programmatoria, hanno accantonato risorse nell'avanzo da investire per interventi fondamentali per il territorio, compresa l'attivazione di nuovi servizi alla persona e alla comunità sono ora bloccati;
    le piccole realtà comunali a causa della contrazione della spesa non riescono ad erogare servizi che siano a livello degli standards nazionali;
    appare opportuna l'adozione di provvedimenti che risolvano tali criticità,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di modificare la norma che impone di rispettare il pareggio di bilancio anche ai Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e ad introdurre nel primo provvedimento utile, provvedendo anche alla necessaria copertura finanziaria, una disposizione che consenta di utilizzare l'avanzo di amministrazione per raggiungere il pareggio di bilancio, evitando il passivo e il dissesto finanziario.
9/3976/23Carrescia, Giovanna Sanna.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pareggio del bilancio

comune

concessione di servizi