ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03976/016

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 666 del 02/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: MOLTENI NICOLA
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 02/08/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 02/08/2016
SALTAMARTINI BARBARA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 02/08/2016
PALESE ROCCO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 02/08/2016


Stato iter:
02/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 02/08/2016
MORANDO ENRICO VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 02/08/2016

PARERE GOVERNO IL 02/08/2016

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 02/08/2016

CONCLUSO IL 02/08/2016

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03976/016
presentato da
MOLTENI Nicola
testo di
Martedì 2 agosto 2016, seduta n. 666

   La Camera,
   premesso che:
    la riforma del federalismo ha voluto inserire, nel nostro ordinamento, un sistema di finanza multilivello che assicurasse un coordinamento unitario e coerente fra le stesse politiche pubbliche che si sviluppano a diversi livelli di governo in modo da poter tagliare la spesa in maniera selettiva attraverso il principio basilare dell'individuazione dei fabbisogni standard e dell'applicazione consequenziale dei costi standard;
    in tema di riduzione della spesa, risparmio e gestione oculata delle risorse pubbliche, il settore in cui è maggiormente possibile ottenere questi risultati, che si aggiungono alla necessità di gestire in maniera adeguata e razionale i soldi che i cittadini versano nelle casse dello Stato sotto forma di tributi e che una buona responsabilità politica impone di governare nel miglior modo possibile, è proprio l'ambito della pubblica amministrazione in cui gli sprechi non possono e non devono essere attribuiti soltanto ed esclusivamente alle Situazioni patologiche di illegalità e incuria, ma anche nelle situazioni di normalità, a causa di una gestione non ottimale (o meglio non professionale) dell'azione amministrativa;
    la stessa giurisprudenza della Corte costituzionale ha chiarito, infatti, che l'intervento statale, nei confronti delle autonomie territoriali non deve alterare il rapporto fra fabbisogni complessivi e insieme dei mezzi finanziari necessari per farvi fronte, né deve determinare squilibri economico-finanziari degli enti omettendo di garantire loro risorse aggiuntive rispetto a quelle reperite per l'esercizio delle normali funzioni;
   considerato che:
    la novella costituzionale del 2012 dell'articolo 81 della Costituzione ha introdotto il cosiddetto vincolo di bilancio come nuova modalità di controllo della spesa pubblica, cioè il principio per cui l'ordinamento, ad ogni livello – centrale ma anche locale, così come stabilito anche dagli articoli 97, 117 e 119 della Costituzione – deve garantire il pareggio tra spesa ed entrate;
    in attuazione del nuovo articolo 81 della Costituzione, la legge 24 dicembre 2012, n. 243 reca le disposizioni per assicurare l'equilibrio dei bilanci delle regioni e degli enti locali e il concorso dei medesimi enti alla sostenibilità del debito pubblico a decorrere dal 2016 da conseguire con l'obbligo del pareggio di bilancio;
    la legge di Stabilità 2015 ha anticipato di un anno, vale a dire al 2015, l'obbligo del pareggio di bilancio per le regioni a statuto ordinario, in luogo del patto di stabilità interno incentrato sull'osservanza di un limite posto alle spese finali;
   considerato inoltre che:
    al fine di addivenire alla migliore gestione finanziaria possibile, il superamento del patto di stabilità andrebbe accompagnato ad una serie di altri provvedimenti in merito ad una più razionale riduzione e ad un mirato contenimento della spesa pubblica generale, recuperando gli sprechi per indirizzare così le risorse reperite in investimenti utili al bene dell'intera collettività;
    la pubblica amministrazione è il fronte sul quale va combattuta la principale battaglia per l'efficienza e il risparmio: il tasso di spreco medio è nell'ordine del 20-25 per cento, il che significa che, se si adottassero pratiche incisive, si potrebbero risparmiare almeno 100 miliardi l'anno;
    gli sprechi della pubblica amministrazione non possono e non devono essere attribuiti soltanto ed esclusivamente alle situazioni patologiche di illegalità e incuria, ma anche nelle situazioni di normalità, a causa di una gestione non ottimale (o meglio non professionale) dell'azione amministrativa. Parliamo, ovviamente di situazioni nelle quali la spesa, sebbene utilizzata dagli attori per finalità pubbliche, non è impiegata nel modo migliore, più produttivo e più efficace, a causa di un approccio non rigoroso, sul piano del metodo, alla progettazione delle politiche e dei servizi pubblici;
   considerato infine che:
    la riforma del federalismo fiscale segna una svolta senza precedenti nel nostro sistema previsto nella legge n. 42 del 2009 di attuazione della delega costituzionale sul federalismo dell'articolo 119 della Costituzione, ma mai attuato Stato. Una riforma che contiene un rinnovato corpus volto a definire un sistema di finanza multilivello che declina in modo nuovo ed originale i rapporti tra Stato, Autonomie ed Unione europea, al fine di assicurare un coordinamento unitario e coerente non solo della finanza pubblica, ma delle stesse politiche pubbliche che si dipanano oggi tra i diversi livelli di governo;
    è necessario attivare il circuito della responsabilità, favorendo la trasparenza delle decisioni di spesa e la loro imputabilità attraverso il pieno compimento del passaggio dalla spesa storica (che finanzia servizi e sprechi) al costo/fabbisogno standard (che finanzia i servizi) al fine di garantire un elevatissimo grado di solidarietà e di gestione responsabile del pubblico denaro,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di adottare future iniziative legislative al fine di prevedere una più generale semplificazione del quadro normativo relativo al funzionamento delle pubbliche amministrazioni, soprattutto riguardo ai rapporti con il cittadino affinché quest'ultimo sia sottoposto al minor numero di ottemperanze possibili, contestualmente ad un maggiore efficientamento del funzionamento delle stesse, stabilendo forme premiali di diversa natura di incentivazione all'efficienza a quelle amministrazioni in ordine con i pagamenti e che prevedono procedure più snelle nei rapporti con il cittadino.
9/3976/16Molteni, Guidesi, Saltamartini, Palese.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pareggio del bilancio

autonomia

federalismo