ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03953/004

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 648 del 06/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: BASILIO TATIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 06/07/2016


Stato iter:
06/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 06/07/2016
ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 06/07/2016

ACCOLTO IL 06/07/2016

PARERE GOVERNO IL 06/07/2016

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 06/07/2016

CONCLUSO IL 06/07/2016

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03953/004
presentato da
BASILIO Tatiana
testo di
Mercoledì 6 luglio 2016, seduta n. 648

   La Camera,
   premesso che:
    la presenza di missioni militari internazionali di stabilizzazione nei Balcani ha avuto inizio, a partire dal 1991, per attenuare i conflitti determinati dal processo di disgregazione della Repubblica iugoslava e dalla costituzione degli Stati nazionali, per governare le crisi e per arginare le conseguenze di carattere umanitario;
    i conflitti che si sono determinati nell'area negli ultimi quindici anni sono stati principalmente di natura interetnica, nazionalistica e religiosa. Le crisi più drammatiche hanno riguardato: la guerra serbo-bosniaca e il conflitto del Kosovo;
    nelle vicende dei Balcani sono intervenute le principali organizzazioni internazionali: l'ONU, la NATO, l'Unione europea, la UEO, l'OSCE. L'Italia ha partecipato a tutte le missioni militari che si sono avvicendate nei Balcani in relazione alle diverse crisi e nelle diverse aree;
    in relazione alla partecipazione italiana alle missioni nei Balcani, la stessa Ministra della Difesa Pinotti, nel corso delle ultime Comunicazioni del Governo sullo stato delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e stabilizzazione, aveva dichiarato alle Commissioni congiunte III e IV di Camera e Senato che restano «...ancora alcuni problemi da risolvere, la situazione negli ultimi dieci anni è evoluta in modo certamente positivo, a riprova che gli sforzi della comunità ’internazionale nell'area possono essere considerati di esito positivo. Slovenia e Croazia sono membri effettivi dell'Unione europea e anche Montenegro, Bosnia, la Macedonia e finanche la Serbia hanno intrapreso il percorso che dovrebbe condurre queste Nazioni all'adesione all'Unione europea. Per quanto attiene al Kossovo, posso affermare che anche in questo caso ci si trova davanti ad una storia ad evoluzione positiva. La presenza delle missioni EULEX, Europea, KFOR, NATO, ha svolto e continua a svolgere un ruolo essenziale, riconosciuto da tutte le parti, di presenza autorevole e supporto operativo che ha consentito al Paese di costruire una pace sociale e nuove strutture statali. Il traguardo raggiunto di crescita democratica e di pacificazione, tuttavia, richiede ancora il supporto della comunità internazionale»;
    appare evidente che tale supporto della comunità internazionale non può proseguire con il vecchio mandato e con l'attuale eccessivo dispiegamento di forze. In particolar modo la rotta balcanica, oltre che ai noti flussi migratori, rappresenta una delle rotte più usate dai « foregin fighters» che vanno a rafforzare Daesh/Isis, segno che evidenzia la necessità di rafforzare la parte di intelligence rispetto a quello del dispiegamento delle truppe;
    secondo i dati del Kosovar Centre for Security Studies (KCSS), Kosovo e Bosnia sono i primi due esportatori mondiali di foreign fighters rispetto al numero di abitanti, contando 232 e 330 combattenti all'estero,

impegna il Governo:

   ad assumere l'iniziativa per orientare maggiormente il mandato delle missioni internazionali nei Balcani verso la priorità della campagna anti Daesh e il contrasto al fenomeno dei foregin fighters;
   a siglare con i Paesi dei Balcani accordi bilaterali e multilaterali per contrastare fenomeni di radicalizzazione e loro diffusione nell'area.
9/3953/4. (Testo modificato nel corso della seduta) Basilio.