Legislatura: 17Seduta di annuncio: 643 del 28/06/2016
Primo firmatario: ZARATTI FILIBERTO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 28/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 28/06/2016 MELILLA GIANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 28/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 28/06/2016 BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) DICHIARAZIONE VOTO 28/06/2016 Resoconto ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
NON ACCOLTO IL 28/06/2016
PARERE GOVERNO IL 28/06/2016
DISCUSSIONE IL 28/06/2016
RESPINTO IL 28/06/2016
CONCLUSO IL 28/06/2016
La Camera,
premesso che:
il provvedimento al nostro esame prevede alcune disposizioni in materia di procedure esecutive e per investitori in banche in liquidazione, cercando di fornire elementi per la risoluzione delle crisi bancarie;
i responsabili del settore creditizio, i politici, i media, ci hanno raccontato a lungo, dopo lo scoppio della crisi del 2008, che le banche italiane, al contrario di quelle degli altri paesi occidentali, non avevano problemi di sorta. Più di recente, di fronte alla scoperta che il nostro sistema si trovava di fronte a crediti in affanno per un totale di circa 360 miliardi di euro, pari quasi al 20 per cento del totale dei prestiti, gli stessi hanno cercato di cambiare musica. Si è così cominciato a dire che era tutta colpa della crisi, che aveva colpito un settore che per altri versi sarebbe sano. Ma la verità è che esso sta ora cercando di uscire anche da «decenni di corruzione, regolamentazione inefficace, cattiva gestione», come commentava nei giorni scorsi un articolo del Financial Times;
ad esempio, le difficoltà del Monte dei Paschi banca senese hanno veramente poco a che fare con la crisi;
infatti, da parte dell'istituto sono stati a suo tempo concessi prestiti ad importanti personaggi politici di tutti i colori, nonché ad amici, alleati e imprenditori di dubbia lega. Ad un certo punto, è stata inoltre acquistata per 10 miliardi di euro la Antonveneta, quando era già stata ceduta qualche mese prima ad un gruppo spagnolo per soli 6,5 miliardi. Sono stati sottoscritti dei contratti derivati con una banca giapponese nel 2009. Oggi l'istituto ha ancora in carico crediti in sofferenza per circa 23 miliardi al netto dei fondi rischi;
quello che questo caso mostra, comunque, è che né i consiglieri di amministrazione, né gli alti dirigenti, né il collegio sindacale, né gli azionisti, tra i quali spicca la Fondazione del Monte, né la Banca d'Italia, né la Consob, né l'ABI, né i politici locali, né quelli nazionali, di Governo e di opposizione, né la stampa, né il Parlamento si sono accorti di nulla e questo per molti anni;
il caso indicato è soltanto uno tra quelli che mostrano con evidenza che i mali del sistema bancario italiano sono ascrivibili solo in parte alla crisi, che semmai ha funzionato da detonatore di una situazione più complessa, fatta di corruzione, cattiva gestione, assenza totale di controlli, convivenze occulte con la politica;
così oggi il sistema, mentre pena a trovare le risorse finanziarie per far fronte alle grandi perdite su crediti e agli aumenti di capitale qua e là necessari, deve peraltro cercare di portare avanti un profondo rinnovamento negli uomini e nei sistemi di gestione, nonché nell'organizzazione dei controlli da parte delle autorità preposte;
un compito, questo, forse impari. Le necessità di rinnovamento si scontrano in effetti con un quadro istituzionale e della società civile che appaiono molto compromessi,
impegna il Governo
a predisporre attraverso ulteriori iniziative normative un deciso intervento pubblico che nazionalizzando il Monte dei Paschi, ne faccia un perno fondamentale di una nuova politica del credito.
9/3892/92. Zaratti, Paglia, Melilla.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):politica creditizia
struttura istituzionale
banca