ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03892/102

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 643 del 28/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 28/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 28/06/2016
FOLINO VINCENZO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 28/06/2016


Stato iter:
28/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 28/06/2016
BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 28/06/2016

PARERE GOVERNO IL 28/06/2016

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 28/06/2016

CONCLUSO IL 28/06/2016

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03892/102
presentato da
FERRARA Francesco detto Ciccio
testo di
Martedì 28 giugno 2016, seduta n. 643

   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento al nostro esame prevede regole per i rimborsi per i piccoli obbligazionisti delle quattro banche regionali fallite;
    la Bce ha «certificato» che ben 58.000 clienti dell'istituto veneto (Banca popolare di Vicenza) – e tra questi tra operai, pensionati e casalinghe – sono stati fatti passare nei documenti ufficiali, a loro insaputa, come investitori sofisticati a cui si sono così potuti vendere i titoli della stessa, altamente rischiosi, mentre nello stesso giorno un risparmiatore, che aveva perso tutti i suoi risparmi collocati a suo tempo nella banca, si è tolto la vita;
    l'industria finanziaria appare dominata da una cultura aziendale dove la norma è trarre vantaggio a scapito degli altri – ovvero i clienti. Le banche sono spesso caratterizzate da una problematica cultura d'impresa che sembra volta ad indebolire i comportamenti onesti e favorire quelli fraudolenti;
    la vicenda delle 4 banche, per la drammaticità con cui ha coinvolto una vasta area di clientela al dettaglio («retail»), con scarsa competenza finanziaria ha portato alla ribalta della cronaca il fenomeno asfissiante delle pressioni commerciali esercitate sui lavoratori bancari. Realtà diventata via via sempre più invasiva e generalizzata, ben nota da anni alle organizzazioni sindacali della categoria ma che purtroppo non sono riuscite finora a debellare;
    sulla carta esiste un quadro normativo (MIFID-MIFID2) voltò a tutelare gli investitori prevedendo una macro divisione per categoria in base alla competenza finanziaria: cliente al dettaglio, cliente professionale e controparte qualificata;
    inoltre, le banche sono obbligate a dotarsi della funzione di «compliance» a garanzia di adeguata correttezza e trasparenza delle operazioni, di controllo sui conflitti di interesse intesi come trasferimento del rischio dall'intermediario al cliente;
    in molti casi le aziende si sono dotate di strumenti per una ancor più sofisticata segmentazione della clientela, per misurare il profilo di rischio, potendo così prevedere a priori il bacino di clientela a cui offrire lo strumento finanziario più adatto;
    purtroppo però le banche quando lanciano le campagne di nuova produzione assegnano budget di gran lunga superiori alle masse amministrate dei clienti potenziali, che sulla carta sarebbero adatti ad acquistare;
    quindi, ad avviso dei firmatari, per stimolare il raggiungimento di un budget irraggiungibile, viene collegato al sistema incentivante, prevedendo quote retributive percentualmente molto rilevanti rispetto al trattamento economico complessivo. I premi di produttività per il personale sono spesso, infatti, collegati alla somma dei prodotti finanziari collocati presso la clientela retail dell'istituto di credito, una sorta di cottimo finanziario;
    oppure se intuiscono che il traguardo del premio non è stimolante si passa, in base agli elementi in possesso dei firmatari, alla minaccia di trasferimenti o demansionamenti, peraltro questi ultimi più facilmente attuabili con il jobs act;
    per costringere il singolo lavoratore a raggiungere l'obiettivo, spesso informalmente assegnato, il management aziendale, tramite la catena di comando, esercita pressioni asfissianti, mirate, quotidiane, addirittura orarie, tramite telefonate anche fuori dall'orario di lavoro, mail, compilazioni estemporanee di statistiche,

impegna il Governo:

   a prendere le opportune iniziative, anche normative, al fine di evitare la diffusa pratica commerciale scorretta di erogare mutui o finanziamenti solo a patto che il cliente acquisti azioni, obbligazioni o polizze dello stesso istituto di credito o di aziende da esso controllate, e per stabilire maggiori sanzioni e revocatorie in capo agli amministratori degli istituti di credito per gravi violazioni nelle pratiche commerciali;
   a prendere le opportune iniziative legislative e/o regolamentari, anche di concerto con le parti sociali, per garantire adeguata formazione agli operatori del credito ed eliminare la pratica delle pressioni commerciali;
   a prendere le opportune iniziative, anche normative, al fine di impedire che i premi di produttività e le schede di valutazione del personale degli istituti di credito siano collegate alla capacità di valutare i rischi e non a quella di «sponsorizzare» i prodotti aziendali presso una clientela spesso ignara dell'abc in relazione ai prodotti finanziari, facendo si che la valutazione non sia unilaterale da parte dell'azienda ma ad opera di comitati paritetici banca/sindacati.
9/3892/102Ferrara, Paglia, Folino.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cultura dell'organizzazione

banca

clientela