ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03495/016

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 550 del 19/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: COSTANTINO CELESTE
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 19/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016
GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016
GALLI CARLO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016


Stato iter:
19/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 19/01/2016
DE MICHELI PAOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 19/01/2016

PARERE GOVERNO IL 19/01/2016

RESPINTO IL 19/01/2016

CONCLUSO IL 19/01/2016

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03495/016
presentato da
COSTANTINO Celeste
testo di
Martedì 19 gennaio 2016, seduta n. 550

   La Camera,
   premesso che:
    l'articolo 15 istituisce il Fondo «Sport e periferie», finalizzato, in particolare, al potenziamento dell'attività sportiva agonistica e allo sviluppo della relativa cultura in aree svantaggiate e zone periferiche urbane;
    in particolare, si prevede una dotazione complessiva per il Fondo pari a 100 milioni di euro nel triennio 2015-2017 (20 per il 2015, 50 per il 2016 e 30 per il 2017), finalizzato al recupero o al completamento di impianti sportivi in aree svantaggiate dove si intende raggiungere equilibri economico-sociali attraverso le scelte e le proposte che il CONI avanzerà alla Presidenza del Consiglio;
    queste somme sono «trasferite» al CONI, mentre le regioni sono state completamente scavalcate nonostante l'articolo 117 della Costituzione stabilisca che sull'ordinamento sportivo le regioni hanno competenza concorrente con lo Stato. Con quest'articolo lo Stato delega una sua competenza al CONI attribuendogli un potere discrezionale senza precedenti: infatti, il CONI presenta il piano degli interventi che è approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri;
    non è prevista nessuna forma di verifica e di controllo, ad esempio, da parte della Conferenza Stato/regioni o del Parlamento e neppure un coinvolgimento dei CONI Regionali. Si stabilisce un asse diretto Premier-Presidenza del CONI;
   il Fondo è «finalizzato»:
    alla ricognizione degli impianti senza ulteriore specificazione. Non si comprende a quali impianti si riferisca la ricognizione, se a quelli di livello nazionale, se a quelli per l'attività agonistica, se a tutti gli impianti compresi quelli degli oratori, delle parrocchie e delle scuole e, in particolare, da chi verrebbero fatti e con quali metodologie. Gli impianti sono di proprietà degli Enti locali, ma non è previsto un coordinamento con l'ANCI;
    alla «realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi con destinazione all'attività agonistica nazionale localizzati nelle aree svantaggiate del paese»: la localizzazione nelle aree svantaggiate rischia di essere solo una foglia di fico per realizzare impianti dedicati all'attività agonistica e per di più nazionale;
    al «completamento ed adeguamento di impianti sportivi esistenti con destinazione all'attività sportiva agonistica nazionale ed internazionale»: questi non devono essere neppure localizzati in aree svantaggiate ma sempre destinati all'attività agonistica nazionale ed internazionale;
    all’«attività e agli interventi finalizzati alla presentazione e alla promozione della candidatura olimpica». Non si riesce a comprendere cosa c'entri la promozione della candidatura olimpica con gli interventi sugli impianti sportivi nelle aree svantaggiate;
    sembra dunque di capire che, al di là dei proclami, i cento milioni stanziati saranno utilizzati per l'attività agonistica e per la promozione della candidatura olimpica;
    inoltre, sono stabiliti tempi davvero ristretti in modo da impegnare le risorse già nel 2015: entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore del decreto il CONI deve presentare un primo piano (e già lo ha fatto suscitando aspettative e polemiche prima ancora della conversione del decreto-legge) e il piano definitivo entro 30 giorni dalla conversione in legge del decreto;
    il Presidente del CONI ha dichiarato che sono già arrivate 453 richieste di intervento. C’è da chiedersi chi ne era a conoscenza e come il provvedimento sia stato pubblicizzato;
    inoltre, essendo gli impianti sportivi di proprietà degli enti locali e non del CONI (salvo pochissime eccezioni), ci si può chiedere come si può approvare i progetti senza il coinvolgimento dei comuni;
    il provvedimento in esame dà la possibilità di utilizzare le procedure previste dalla cosiddetto legge sugli stadi (articolo 1, comma 304, della legge n. 147 del 2091) che consente di derogare ai piani regolatori in caso di dichiarazione di pubblica utilità. Ma questa dichiarazione dovrebbe essere di competenza dei Consigli comunali;
    si disse, all'epoca della sua approvazione, che la legge sugli stadi era eccezionale e non estendibile ad altre situazioni,

impegna il Governo

a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni citate in premessa al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a:
   dedicare almeno il 50 per cento delle risorse del Fondo «Sport e periferie» alla diffusione di attrezzature sportive per favorire la pratica sportiva dilettantesca nelle aree svantaggiate e nelle zone periferiche urbane;
   coinvolgere nelle scelte, nella progettazione degli interventi e nel controllo della loro realizzazione, le regioni, i comuni coinvolti ed i soggetti attivi nel servizio di recupero dei giovani nelle medesime aree.
9/3495/16Costantino, Zaratti, Giancarlo Giordano, Carlo Galli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

attrezzatura sportiva

giochi olimpici

organizzazione sportiva