ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02915/034

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 394 del 18/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: CENNI SUSANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 18/03/2015
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 18/03/2015
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 18/03/2015
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 18/03/2015
TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 18/03/2015
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 18/03/2015


Stato iter:
18/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 18/03/2015
ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 18/03/2015

PARERE GOVERNO IL 18/03/2015

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 18/03/2015

CONCLUSO IL 18/03/2015

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02915/034
presentato da
CENNI Susanna
testo di
Mercoledì 18 marzo 2015, seduta n. 394

   La Camera,
   premesso che:
    nel corso degli ultimi anni, la disciplina IMU relativa ai terreni ha subito varie revisioni in relazione ai criteri utilizzati per individuare i terreni esenti o parzialmente esenti e le modalità di pagamento, modificando in modo consistente la platea degli interessanti soprattutto in relazione alle aree collinari e svantaggiate;
    il decreto-legge n. 66 del 2014, all'articolo 22, comma 2, in particolare ha ampliato la platea dei terreni assoggettati all'imposta al fine di garantire un maggiore gettito complessivo annuo «non inferiore a 350 milioni di euro». Conseguentemente il Decreto 28 novembre 2014 del Ministero dell'Economia e delle Finanze ha sancito nuovi criteri per l'esenzione dall'IMU, prevista per i terreni agricoli;
    questi nuovi criteri hanno determinato la tassazione di interi territori prima esenti poiché considerati «svantaggiati», aree per lo più caratterizzate da seminativi, cereali, zootecnia, e pertanto da colture non particolarmente redditizie, e fondamentali per lo svolgimento di una funzione di gestione del suolo e del paesaggio, e la contemporanea esenzione di terreni con colture ad alta redditività, per lo più dedite all'export, in conseguenza del mero indicatore altimetrico;
    su sollecitazione di numerosi parlamentari anche con atti di indirizzo e di controllo, delle associazioni di categoria interessate e dell'Anci, il Governo è intervenuto con il decreto legge in commento rivedendo i criteri di applicazione dell'IMU sui terreni agricoli prevedendo una revisione delle esenzioni basata sui dati altimetrici Istat;
    con la modifica introdotta dal Senato, è stata ulteriormente allargata la platea degli esenti disponendo una detrazione di 200 euro dall'Imu dovuta per i terreni posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola, ma non sufficiente a salvaguardare sufficientemente le colture sopra richiamate;
    l'esenzione come prospettata dal decreto-legge in esame risulterebbe ad oggi caratterizzata da non sufficiente equità, e rischierebbe di colpire in modo particolare alcune aree del Paese caratterizzate da multifunzionalità, seminativi, cereali;
    gli agricoltori e i Comuni interessati, rilevano che l'assoggettamento all'imposta municipale propria (Imu) dei terreni agricoli stia determinando difficoltà pesanti nel comparto, aggravando alcune aree già messe a dura prova da maltempo e calamita degli ultimi 2 anni. In molte situazioni il reddito derivante dalla vendita delle produzioni agricole rischia di non consentire il pagamento dell'imposta, determinando un abbandono dell'attività, una svalutazione fortissima del valore fondiario, e possibili difficoltà nella buona gestione del suolo;
    è necessaria una ulteriore revisione dei parametri per l'applicazione dell'IMU sui terreni, a partire dal superamento dell'altimetria della casa comunale quale unico criterio di esenzione, introducendo una valutazione della natura socio economica, della redditività dei terreni, delle caratteristiche orografiche del suolo e del rischio idrogeologico dei zone soggette all'imposta;
    tali modifiche sono fondamentali per sostenere quei territori in cui è presente una agricoltura «familiare» che produce culture tradizionali a bassa redditività, che l'attuale disciplina IMU rischia di compromettere;
    risulta necessario porre la giusta attenzione a quelle realtà agricole meno strutturate, ma con grandi potenzialità quali le aziende gestite dai giovani agricoltori, le aziende che utilizzano il metodo biologico e le aziende dell'agricoltura sociale. Non prevedere forme di agevolazione per tali categorie vanifica le scelte del Parlamento per incentivarne la nascita ed assicurare la redditività,

impegna il Governo:

   ad attivare un attento monitoraggio sul quadro determinato dalla norma in oggetto, in modo particolare sui terreni delle aree svantaggiate, precedentemente escluse, valutando la ricaduta dell'imposizione sulla reale situazione dei terreni agricoli, e prevedendo conseguentemente, fin dal prossimo provvedimento, nuovi criteri di esenzione soprattutto per le aree svantaggiate e collinari, e una rimodulazione al fine di promuovere una effettiva perequazione fiscale coerente con le condizioni socio – economiche ed agrarie, con le caratteristiche orografiche del suolo, con i fattori di rischio idrogeologico dei territori e con la loro effettiva redditività;
   ad istituire, per l'individuazione dei nuovi criteri di esenzione e rimodulazione, un tavolo istituzionale, costituito dai rappresentanti dei Ministeri interessati, delle Regioni, delle amministrazioni locali e delle associazioni di categoria;
   a valutare l'opportunità di inserire, per l'anno di imposta 2015, attraverso ulteriori iniziative normative, significative detrazioni IMU per le imprese la cui titolarità è riconducibile a giovani agricoltori, alle imprese che producono alimenti di agricoltura biologica; alle cooperative sociali o alle aziende agricole che svolgono un'attività sociale attraverso l'inserimento lavorativo in azienda o il recupero terapeutico di soggetti socialmente deboli e svantaggiati; alle aziende che sono state colpite da eventi alluvionali e che incidono in territori riconosciuti dallo Stato di calamità naturale, rimodulando con criteri equi l'applicazione dell'imposta su terreni ad alta redditività.
9/2915/34Cenni, Antezza, Terrosi, Carra, Romanini, Tentori, Cova.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

agricoltura biologica

imposta locale

terreno agricolo