Legislatura: 17Seduta di annuncio: 189 del 13/03/2014
Primo firmatario: SCAGLIUSI EMANUELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 13/03/2014 BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 13/03/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 13/03/2014 ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
NON ACCOLTO IL 13/03/2014
PARERE GOVERNO IL 13/03/2014
RESPINTO IL 13/03/2014
CONCLUSO IL 13/03/2014
La Camera,
premesso che:
il ritiro dall'Afghanistan rappresenta un'operazione estremamente delicata e, per evitare che possa essere disordinato e male organizzato, fatto che esporrebbe tutti gli attori a notevoli rischi, ogni azione deve essere attentamente pianificata e decisa di concerto con gli altri paesi Nato;
fino ad oggi, l'attività di rientro in Italia di parte del contingente impegnato in questa regione ha riguardato oltre mille soldati e un centinaio di mezzi mobili campali e veicoli tattici;
l'Italfor è responsabile della componente infrastrutturale e degli interventi di manutenzione nelle basi del contingente italiano, all'interno delle quali ha provveduto a numerosi lavori di miglioramento ma è anche l'unità logistica responsabile della esecuzione del piano di ritiro di mezzi e uomini finora rimpatriati mediante ponti aerei da Herat a Dubai e da lì imbarcati e trasferiti in Italia. Da quel che si apprende da un articolo apparso sul sito di Affari internazionali, «il trasporto di tali materiali è stato concesso in appalto a una ditta ucraina che dispone di vettori aerei idonei, per un costo di circa 70mila euro per ogni volo di andata e ritorno»;
a proposito del rientro definitivo dei militari ancora di stanza in Afghanistan, risultano essere prese in considerazione diverse opzioni: una più onerosa (passando da Abu Dhabi o Dubai con un ponte aereo), un'altra più economica (attraverso la rete Northern Distribution Network – Ndn che passa per il Kazakhstan e una parte della Russia, in prevalenza sfruttando il trasporto ferroviario) e, infine, quella più rischiosa (attraverso il territorio pakistano con relative preoccupazioni sulla sicurezza del transito per noti motivi);
in relazione alla seconda opzione, quella kazakha insomma, ancorché la più vantaggiosa, pone però dei problemi dovuti al deterioramento dei rapporti tra Italia e Kazakhstan provocato dal «caso Shalabayeva» anche se nel febbraio 2013 l'allora Ministro della difesa, Giampaolo Di Paola, e il suo corrispettivo kazako avevano siglato un accordo per il transito del personale e dei mezzi militari italiani schierati in Afghanistan che prevedeva l'uso gratuito della base aerea di Shymkent. Tale accordo, tuttavia, risulta al momento «congelato»,
impegna il Governo
ad attivarsi affinché il citato accordo possa essere reso effettivamente operativo in virtù dei risparmio che ne conseguirebbe; a fornire al Parlamento una relazione dettagliata sui costi finali del rientro dei militari dall'Afghanistan con riferimento a ciascuna delle opzioni che verranno eventualmente perseguite.
9/2149/18. Scagliusi, Busto, Nicola Bianchi.
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