ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01458/002

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 67 del 07/08/2013
Firmatari
Primo firmatario: MURER DELIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/08/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2013
BIONDELLI FRANCA PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2013
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2013


Stato iter:
07/08/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 07/08/2013
DELL'ARINGA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 07/08/2013

ACCOLTO IL 07/08/2013

PARERE GOVERNO IL 07/08/2013

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 07/08/2013

CONCLUSO IL 07/08/2013

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01458/002
presentato da
MURER Delia
testo di
Mercoledì 7 agosto 2013, seduta n. 67

   La Camera,
   premesso che:
    la legge 8 novembre 1991, n. 381, ha definito la categoria delle cooperative sociali individuando nella società cooperativa lo strumento idoneo per il perseguimento di finalità sociali e di promozione umana, da realizzare attraverso la gestione di servizi socio-sanitari, educativi e di attività produttive, attraverso i quali permettere l'integrazione lavorativa di persone socialmente svantaggiate;
    oggi in Italia sono circa 12.000 le cooperative sociali. È un settore che da lavoro a quasi 400.000 persone ed è in costante crescita negli ultimi anni, sia dal punto di vista numerico sia da quello occupazionale, e che ha infrastrutturato una rete di servizi di welfare che attualmente raggiungono circa 7 milioni di cittadini;
    il 70 per cento del fatturato della cooperazione sociale arriva dagli enti pubblici, il 30 per cento dalla domanda privata pagante, ovvero le famiglie;
    la legge n. 228 del 24 dicembre 2012 (legge di stabilità 2013) prevede all'articolo 1 commi 488, 489 e 490 ha modificato la disciplina dell'imposta sul valore aggiunto delle prestazioni di assistenza e sicurezza sociale rese dalle cooperative e dai loro consorzi, innalzando l'aliquota agevolata dal 4 per cento al 10 per cento per le prestazioni socio-sanitarie ed educative rese da cooperative e loro consorzi con i contratti stipulati dopo il 31 dicembre 2013;
    secondo l'Alleanza delle cooperative sociali 6 punti in più di Iva comporterebbero a livello nazionale un aumento di costi per il sistema dei servizi sociali di 510 milioni di euro, producendo come unico effetto quello di spostare risorse dagli enti locali alle casse statali senza alcun vantaggio reale e riducendo del 6 per cento le prestazioni di welfare territoriale che i Comuni oggi garantiscono. Gli enti locali, infatti, con le medesime risorse del 2013, nel 2014 forniranno meno servizi sociali agli italiani. Saranno tagliati i servizi di inclusione sociale proprio alle fasce più deboli della popolazione quali asili, RSA, assistenza domiciliare, comunità per minori, centri per disabili: almeno 500.000 persone rimarranno senza servizi;
    si tratta di fatto di un aumento dell'Iva pari al 150 che ricadrebbe per il 70 per cento a carico dei Comuni e per il 30 per cento sulle famiglie degli utenti, con conseguenze pesantissime anche a livello locale. Il rischio è di mettere in ginocchio le cooperative del settore sociosanitario ed educativo causando una considerevole perdita di posti di lavoro;
    questo ambito è già stato duramente colpito prima dai tagli ai fondi nazionali del sociale e ai bilanci di Regioni e comuni, poi dalla spending review che ha consentito il ribasso del 5 per cento sugli appalti in essere, oggi nella legge di stabilità questo ribasso in ambito sanitario viene addirittura raddoppiato, evidenziando una filosofia per cui ci sarebbero sprechi su cui intervenire;
    se il vero obiettivo dell'aumento dell'Iva dal 4 per cento al 10 per cento fosse evitare l'infrazione davanti all'Unione Europea, procedura d'infrazione che per altro non è stata ancora avviata, essendoci ad oggi, soltanto l'apertura di una preistruttoria tecnica di informazione e dialogo che non ha ancora coinvolto livelli politici della commissione,

impegna il Governo

a valutare nel rispetto della disciplina comunitaria, l'opportunità di predisporre tutte le misure economiche e normative, anche in sede europea non solo in fase di preistruttoria ma anche in caso di apertura di una procedura d'infrazione atte a mantenere l'IVA al 4 per cento per le prestazioni erogate dalle cooperative sociali anche oltre il 31 dicembre 2013 anche in virtù del fatto che la stessa Unione europea ha in programma una revisione complessiva della normativa del regime IVA.
9/1458/2. (Testo modificato nel corso della seduta) Murer, Capone, Biondelli, Antezza.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

IVA

integrazione sociale

soppressione di posti di lavoro

sicurezza sociale

comune

servizio sociale