Legislatura: 17Seduta di annuncio: 38 del 21/06/2013
Primo firmatario: GIORGETTI GIANCARLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 21/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 21/06/2013 DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 21/06/2013
ACCOLTO IL 21/06/2013
PARERE GOVERNO IL 21/06/2013
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 21/06/2013
CONCLUSO IL 21/06/2013
La Camera,
premesso che:
l'importanza del decreto-legge in esame ai fini della risoluzione delle situazioni emergenziali rischia di essere vanificata in ragione delle stringenti regole del patto di stabilità interno che impediscono alle regioni e agli enti locali di effettuare spese per investimenti, pur avendo le risorse disponibili;
dal corrente anno il Patto di stabilità si applica anche nei confronti dei piccoli Comuni con popolazione compresa tra 1.000 e 5.000 abitanti, che attualmente, peraltro, sono impegnati in un complesso processo di riorganizzazione amministrativa, per far fronte agli obblighi di gestione in forma associata di funzioni comunali fondamentali, a norma dell'articolo 14, comma 28, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78;
le regole stringenti del patto di stabilità interno comportano il blocco della realizzazione di tante piccole opere utili alla cittadinanza, e spesso impediscono la realizzazione di opere necessarie per la messa in sicurezza del territorio e la prevenzione del rischio idrogeologico;
le previsioni della Commissione europea pubblicate il 3 maggio scorso prendono atto dell'efficacia del consolidamento fiscale svolto in questi anni dall'Italia e proiettano un'evoluzione della finanza pubblica italiana che vede un indebitamento netto inferiore al limite del 3 per cento ed un saldo strutturale, al netto cioè della componente ciclica e delle una tantum, che si avvicina al pareggio nei prossimi anni, evidenziando come vi siano le premesse per una positiva conclusione della «procedura di disavanzo eccessivo»;
l'uscita dalla procedura di disavanzo aprirebbe prospettive di margini di manovra più ampi per il Governo, consentendo al Paese di poter adottare una politica di bilancio non più basata sull'austerità;
in tale ambito si potrebbero aprire spazi per una revisione del Patto di stabilità interno, almeno per la parte riguardante lo sblocco delle spese per investimenti da parte delle regioni e degli enti locali, a partire da quelli virtuosi,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di assumere, a seguito della conclusione positiva della «procedura di disavanzo eccessivo», tutte le iniziative necessarie, anche in sede europea, al fine di favorire la revisione della disciplina del Patto di stabilità interno, almeno per la parte riguardante lo sblocco delle spese per investimenti, con priorità per quelli immediatamente cantierabili e realizzati da parte delle regioni e degli enti locali virtuosi a valutare, nelle more della revisione di tale disciplina, e nel rispetto delle compatibilità di finanza pubblica, di prevedere che siano comunque escluse dall'applicazione delle disposizioni del patto di stabilità interno le spese sostenute dalle Regioni e dagli enti locali per far fronte a situazioni di emergenza dovute a catastrofi naturali, a situazioni di grave emergenza ambientale e di rischio idrogeologico e per la messa in sicurezza di edifici pubblici, a partire dagli edifici scolastici.
9/1197/79. (Testo modificato nel corso della seduta) Giancarlo Giorgetti.
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