ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01197/019

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 38 del 21/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2013
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2013
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 21/06/2013
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 21/06/2013
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 21/06/2013
IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2013
ALLI PAOLO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/06/2013
BIANCHI STELLA PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2013
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2013
COMINELLI MIRIAM PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2013
DALLAI LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2013
GADDA MARIA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2013
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2013
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/06/2013
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/06/2013
ZAN ALESSANDRO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/06/2013


Stato iter:
21/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 21/06/2013
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 21/06/2013

PARERE GOVERNO IL 21/06/2013

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 21/06/2013

CONCLUSO IL 21/06/2013

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01197/019
presentato da
REALACCI Ermete
testo di
Venerdì 21 giugno 2013, seduta n. 38

   La Camera,
   premesso che:
    il rapporto redatto dall'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) Managing municipal solid waste 2013 – a review of achievements in 32 European countries che analizza, al 2010, lo stato del trattamento e della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani in 32 paesi europei, precisa che, nel 2010, in Italia è stato riciclato solo il 35 per cento dei rifiuti urbani. Si tratta di una percentuale ancora molto lontana dall'obiettivo che il nostro Paese si era dato nel 2006: raggiungere il 55 per cento di raccolta differenziata entro il 2010 e portare questo livello al 65 per cento entro il 2012, anche in ossequio alla direttiva comunitaria 98/2008. Rileva sempre l'AEA che in Italia non esiste un sistema standard nazionale per calcolare il tasso di riciclo. Le percentuali vengono stimate a partire dai dati sulla raccolta differenziata assemblando i dati sull'organico e quelli sul recupero dei materiali;
    uno dei problemi cronici della raccolta dei rifiuti in Italia resta il massiccio ricorso alle discariche. Nemmeno in questo ambito sono stati raggiunti gli obiettivi sottoscritti a livello comunitario, che prevedevano un limite massimo del 50 per cento di rifiuti «sotterrati» entro il 2009 e, in linea più generale, la marginalizzazione di questa opzione di smaltimento rifiuti. Sempre nel 2010 l'Italia era ancora a quota 54 per cento. A rendere la situazione ancora più critica restano le forti disparità che si registrano tra le regioni italiane. Solo 5 regioni su 20 hanno raggiunto questo obiettivo: Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, mentre molte altre regioni sono ancora lontane dal predetto traguardo. È, ad esempio, il caso della Sicilia dove il 93 per cento dei rifiuti va a finire in discarica, del Molise con l'84 per cento e della Basilicata con l'83 per cento. Le stesse disparità regionali valgono anche per il tasso di riciclo: in Italia si passa dal 9 per cento della Sicilia al 59 per cento del Veneto;
    nella parte meridionale e insulare del Paese, negli ultimi 19 anni abbiamo assistito al commissariamento di ben 5 Regioni, dove risiede oltre 1/3 della popolazione italiana (oltre 22 milioni di cittadini) per la grave emergenza rifiuti che le caratterizzava: a Campania e Puglia commissariate nel 1994, si sono aggiunte nel 1997 la Calabria, nel 1999 la Sicilia e nel 2001 il Lazio. Uno strumento, quello del commissariamento, che si è dimostrato di dubbia utilità, se non altro per la sua reiterazione, o addirittura dannoso per il continuo ricorso a procedure emergenziali che sovente hanno contribuito a cronicizzare l'emergenza rifiuti senza risolverla;
    la criticità della situazione nelle Regioni commissariate è confermata anche dai dati dell'Ispra secondo cui in Sicilia viene smaltito in discarica ancora il 93 per cento dei rifiuti urbani prodotti, in Puglia il 67 per cento, nel Lazio il 74 per cento e in Calabria il 61 per cento. Caso a parte risulta essere quello della Campania, che con il suo 48 per cento di rifiuti urbani smaltiti in discarica presenta un dato viziato da milioni di tonnellate di rifiuti stoccati in superficie, nelle cosiddette «eco-balle», in attesa della loro combustione;
    sempre secondo l'Ispra bassissime sono poi le percentuali di raccolta differenziata raggiunte nel 2010 dalle realtà soggette a commissariamento: si va dal 9 per cento della Sicilia al 33 per cento della Campania, passando per il 12 per cento di Calabria, il 15 per cento della Puglia e il 16 per cento del Lazio e non risulta che la situazione sia drasticamente migliorata negli anni successivi;
    a rilevare diversi aspetti critici sui regimi commissariali di gestione dei rifiuti si è aggiunta anche la Corte dei Conti che, già dal 2007, ha censurato la procedura di ricorso ai commissari. La magistratura contabile ha stimato le spese dei commissari fissandole a più di 1,8 miliardi di euro in totale tra il 1997 e il 2005 nelle 5 regioni in emergenza, sottolineando che: «il gap nella percentuale della raccolta differenziata con la media nazionale s’è addirittura aggravato, e questo nonostante il profluvio di risorse dedicate allo sviluppo della stessa», e stigmatizzando l'operato dei Commissari con la «sostanziale abdicazione della gestione commissariale delle sue prerogative di programmazione e coordinamento» o evidenziando imperdonabili sottovalutazioni in regioni a rischio come: i «gravi problemi di infiltrazioni malavitose oltre che di compatibilità con i sistemi di affidamento degli appalti imposti dalle direttive comunitarie»;
    la Commissione europea probabilmente deferirà nuovamente l'Italia alla Corte europea di giustizia, giovedì 20 giugno 2013, per non aver dato esecuzione alla sentenza con cui la stessa Corte aveva già condannato lo Stato italiano per la vicenda dei rifiuti in Campania,

impegna il Governo

a presentare al Parlamento una relazione dettagliata sullo stato e sui risultati di tutti i regimi commissariali governativi per la gestione dell'emergenza rifiuti nelle regioni coinvolte e ad implementare un piano organico nazionale per il superamento dell'emergenza rifiuti nei territori interessati dai commissariamenti.
9/1197/19Realacci, Borghi, Bratti, De Rosa, Segoni, Zolezzi, Tino Iannuzzi, Alli, Mariastella Bianchi, Braga, Cominelli, Dallai, Gadda, Mariani, Pellegrino, Zaratti, Zan.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

gestione dei rifiuti

deposito dei rifiuti

protezione dell'ambiente

eliminazione dei rifiuti