ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00088

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 513 del 06/09/2011
Abbinamenti
Atto 6/00085 abbinato in data 06/09/2011
Atto 6/00086 abbinato in data 06/09/2011
Atto 6/00087 abbinato in data 06/09/2011
Atto 6/00089 abbinato in data 06/09/2011
Atto 6/00090 abbinato in data 07/09/2011
Atto 6/00091 abbinato in data 07/09/2011
Firmatari
Primo firmatario: BORGHESI ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 06/09/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 06/09/2011
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 06/09/2011
PORCINO GAETANO ITALIA DEI VALORI 06/09/2011


Stato iter:
07/09/2011
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/09/2011

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 06/09/2011

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 07/09/2011

RITIRATO IL 07/09/2011

CONCLUSO IL 07/09/2011

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00088
presentata da
ANTONIO BORGHESI
testo di
martedì 6 settembre 2011, seduta n.513

La Camera,
premesso che:
il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2011 (COM (2010) 623 definitivo) è stato trasmesso alla Camera dei deputati il 03 novembre 2010 dalla Commissione europea e il 09 novembre 2010 dal Governo;
al Senato della Repubblica l'esame è cominciato il 22 dicembre 2010 presso la Commissione di merito XIV (politiche dell'Unione europea) e con parere della XIII (territorio, ambiente, beni ambientali);
alla Camera dei deputati l'esame congiunto del Programma di lavoro della Commissione europea e della Relazione programmatica del Governo è iniziato solo il 15 giugno 2011;
il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2011 è stato elaborato sulla base delle cinque priorità politiche definite dal Presidente Barroso nel suo primo discorso sullo stato dell'Unione europea del 7 settembre 2010, essendo incentrato principalmente sulle sfide poste dalla crisi economico-finanziaria;
il Programma della Commissione europea per il 2011 è in buona misura già realizzato, avendo avuto esecuzione a partire dal 1o gennaio 2011, pertanto l'utilità del suo esame da parte della Camera dei deputati a partire da metà giugno è pregiudicata, anzi del tutto inficiata;
ciò vale anche per la parte di programma non ancora realizzata, essendo ormai definitiva e non modificabile;
con il «piede sbagliato» parte anche la «prima» Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2011;
infatti, questa prima relazione, in base al nuovo articolo 15 della legge n. 11 del 2005 - integralmente sostituito dalla legge comunitaria per il 2009 - reca indicazione di obiettivi, priorità e orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo nell'anno successivo;
purtroppo, però, questa prima volta parte già a tempo scaduto: la relazione è stata presentata alle Camere il 19 maggio 2011;
anziché leggere la relazione come un programma, si dovrebbe indagarla già come un rendiconto, perché molte dei programmi ivi riportati dovrebbero essere già stati realizzati o avviati, se non fosse che il Governo, continuando a non rispettare le scadenze individuate dalla legge n. 11 del 2005, ancora non ha presentato neppure la relazione di rendiconto relativa alle attività svolte nel 2010 ed è già in ritardo di 5 mesi;
la credibilità dell'Italia in Europa si misura anche da questo. A poco serve lamentarsi delle scelte fatte a livello dell'Unione europea, a volte tacciate di essere contro i cittadini, se è il nostro Paese a creare una distanza reale dall'Unione europea e dalla possibilità di incidere sulle sue scelte;
lo sviluppo della centralità del Parlamento italiano nel determinare le scelte operate dal Governo a livello di Unione europea è la cifra della crescita della democraticità del grande progetto dell'Unione europea;
su questa via il Parlamento si è già predisposto, ma ora tocca al Governo, che deve dimostrare maggiore attenzione verso il Parlamento, mettendolo in condizione di lavorare anche nei termini temporali imposti dalla legge;
non possono esserci ragioni giustificatrici dei ritardi e delle loro nefaste conseguenze, se non responsabilità completamente imputabili all'Esecutivo nel suo complesso;
l'assenza del Ministro per le politiche europee per ben otto mesi ha arrecato gravi danni all'immagine e alla credibilità dell'Italia,
impegna il Governo:
a rispettare in avvenire l'articolo 15 della legge n. 11 del 2005 - integralmente sostituito dalla legge comunitaria per il 2009 - che ha disposto la presentazione ogni anno:
a) entro il 31 dicembre di una relazione programmatica al Parlamento, recante indicazione di obiettivi, priorità e orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo nell'anno successivo;
b) entro il 31 gennaio di una relazione di rendiconto delle attività svolte dal Governo nell'anno precedente con indicazione del seguito dato agli indirizzi assunti.
(6-00088) «Borghesi, Donadi, Evangelisti, Porcino».