ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00035

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 251 del 24/11/2009
Abbinamenti
Atto 1/00230 abbinato in data 24/11/2009
Atto 1/00260 abbinato in data 24/11/2009
Atto 1/00266 abbinato in data 24/11/2009
Atto 1/00275 abbinato in data 24/11/2009
Firmatari
Primo firmatario: MECACCI MATTEO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/11/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 24/11/2009
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 24/11/2009
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 24/11/2009
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 24/11/2009
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 24/11/2009
COLOMBO FURIO PARTITO DEMOCRATICO 24/11/2009
SARUBBI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 24/11/2009
TOUADI JEAN LEONARD PARTITO DEMOCRATICO 24/11/2009


Stato iter:
24/11/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 24/11/2009
Resoconto PALMA NITTO FRANCESCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 24/11/2009
Resoconto PEZZOTTA SAVINO UNIONE DI CENTRO
Resoconto DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI
Resoconto TOUADI JEAN LEONARD PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto DUSSIN LUCIANO LEGA NORD PADANIA
Resoconto GOZI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto ZACCARIA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BONIVER MARGHERITA POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 24/11/2009

NON ACCOLTO IL 24/11/2009

PARERE GOVERNO IL 24/11/2009

DISCUSSIONE IL 24/11/2009

RESPINTO IL 24/11/2009

CONCLUSO IL 24/11/2009

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00035
presentata da
MATTEO MECACCI
testo di
martedì 24 novembre 2009, seduta n.251

La Camera,
premesso che:
il 30 agosto 2008, nella città di Bengasi in Libia, il leader libico Gheddafi e il Presidente del Consiglio Berlusconi hanno firmato il Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra Italia e Libia;
tale accordo prevede, tra l'altro, l'investimento in Libia di 5 miliardi di dollari provenienti dall'erario italiano attraverso la realizzazione di opere pubbliche, e che la Libia collabori con l'Italia nella lotta all'immigrazione clandestina;
tale accordo non prevede alcun impegno da parte della Libia alla ratifica e al rispetto della Convenzione ONU sui rifugiati del 1953, che consenta all'alto commissariato ONU per i rifugiati di monitorare ed accogliere le richieste di asilo politico e protezione umanitaria da parte dei migranti provenienti in Libia da paesi colpiti da conflitti armati o crisi umanitarie;
nelle settimane successive alla firma dell'accordo a Bengasi, il ministro degli interni Roberto Maroni ha più volte pubblicamente accusato la Libia di non rispettare gli accordi con l'Italia, consentendo lo sbarco di immigrati nel nostro Paese, ad esempio il 14 settembre 2008, dichiarando nel corso della festa dei popoli a Venezia che «La Libia non rispetta gli accordi sull'immigrazione e continua a lasciar partire clandestini a centinaia che giungono a Lampedusa»;
le prese di posizione del ministro Maroni si sono ripetute, ad esempio, il 27 dicembre 2008, quando il Ministero dell'interno ha reso pubblico che «Il ministro dell'interno Roberto Maroni ha telefonato questa mattina al collega degli esteri Franco Frattini chiedendogli di intervenire ufficialmente nei confronti delle autorità libiche in relazione all'ondata di sbarchi che si sono susseguiti negli ultimi giorni a Lampedusa»;
a proposito delle dichiarazioni dei ministro Maroni, il ministro degli esteri Frattini ebbe a dichiarare che, «La verità è che siamo in ritardo anche noi. Il Governo italiano ha adottato la ratifica di questo accordo firmato dal Presidente Berlusconi in agosto e purtroppo lo abbiamo mandato in Parlamento, per alcuni problemi tecnici, soltanto alcune settimane fa. Ora è in Parlamento, non ancora ratificato ma credo costituisca un impegno politico non solo per il Governo italiano ma anche per il Governo libico che lo ha già ratificato»;
sempre riguardo alle proteste del ministro Maroni nel confronti della Libia, il ministro della difesa Ignazio La Russa in un'intervista a Repubblica del 31 dicembre 2008 ha dichiarato «Per mille motivi che non tocca a me spiegare perché non li conosco, c'è un ritardo della Camera a ratificare il «Trattato di amicizia» firmato da Berlusconi e Gheddafi che prevede, fra tanti impegni anche onerosi per l'Italia, il pattugliamento congiunto delle coste libiche». Aggiungendo poi che: «Finché noi non adempiamo al nostro dovere di ratificare l'accordo italo-libico, perché mai il Colonnello dovrebbe far partire i pattugliamenti?»;
è evidente, quindi, come la strategia del Governo di contrasto all'immigrazione clandestina proveniente dalla Libia, dipendesse dalla ratifica del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra Italia e Libia, nel quale non sono previsti impegni da parte della Libia al rispetto della Convenzione ONU sui rifugiati;
a seguito della ratifica da parte del Parlamento italiano del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra Italia e Libia sono iniziati i respingimenti in Libia di centinaia di migranti intercettati nel Mediterraneo da parte delle autorità italiane in collaborazione con la Libia;
tali respingimenti sono stati criticati in numerose occasioni da Organizzazioni non governative che monitorano il rispetto dei diritti umani, ad esempio Human Rights Watch e Amnesty International, dall'Alto commissariato ONU per i rifugiati, dall'Alto commissariato ONU sui diritti umani, dal commissario sui diritti umani del Consiglio d'Europa Hammarsberg, dall'ufficio in Italia dell'Alto commissario ONU sui rifugiati, per la mancata verifica da parte delle autorità italiane delle condizioni per la concessione dei diritto di asilo politico dei migranti intercettati in mare;
tali respingimenti sono stati criticati anche a causa di numerose notizie di violenze e violazioni dei diritti umani che sono avvenute in questi mesi nei campi di detenzione dei migranti in Libia, dove sarebbero stati inviati anche alcuni dei migranti intercettati in mare dalle autorità italiane,
impegna il Governo
a rispettare le norme internazionali ed interne in tema di diritto d'asilo e di protezione internazionale dei migranti quando impegnato nel contrasto all'immigrazione clandestina verso il nostro Paese;
a non compiere i respingimenti in Libia dei migranti intercettati nel Mediterraneo senza aver accuratamente applicato le norme sul diritto d'asilo vigenti nel nostro ordinamento, come richiesto da varie organizzazioni internazionali che monitorano il rispetto dei diritti umani e in particolare dei richiedenti asilo;
a rendere noti i contenuti di tutti gli accordi firmati con le autorità libiche attinenti al tema dell'immigrazione;
ad adoperarsi in ogni sede, sia bilaterale sia sollecitando un intervento diplomatico dell'Unione europea nell'ambito dei negoziati con la Libia in materia di immigrazione, affinché la Libia ratifichi al più presto la Convenzione ONU sui rifugiati del 1953, quale condizione essenziale per poter consentire all'Alto commissariato ONU sui rifugiati di monitorare il rispetto dei diritti umani dei migranti sul territorio libico;
a richiedere, in applicazione dell'articolo 6 del Trattato di amicizia Italia-Libia, un effettivo monitoraggio del rispetto dei diritti umani dei migranti che si trovano nei centri di detenzione in Libia, anche attraverso la facilitazione di missioni in Libia di organizzazioni umanitarie indipendenti e di competenti istituzioni del nostro Paese.
(6-00035) «Mecacci, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Maurizio Turco, Zamparutti, Colombo, Sarubbi, Touadi».