MARCO CARRA, ZANI e COLANINNO. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
dal 31 ottobre 2012, per una settimana, la Cartiera Burgo di Mantova mette nuovamente in cassa integrazione quasi tutti i propri 190 dipendenti, per mancanza di ordini; è la terza volta dopo le due settimane di stop ferragostano e i dieci giorni di settembre, ed è già prevista un'ulteriore chiusura dell'impianto a ridosso di Natale;
il gruppo Burgo ha tagliato 133 dipendenti a Chieti dove la cassa integrazione si è chiusa ed è stata avviata la mobilità, e 159 ad Avezzano dove si è rischiata la chiusura dello stabilimento; è stato inoltrato siglato un contratto di solidarietà biennale a Toscolano Maderno per tutti gli operai quale alternativa a 54 licenziamenti, mentre a Duino sono stati evitati 58 esuberi;
i dipendenti della Cartiera Burgo di Mantova vivono da oltre sei mesi con la spada di Damocle di 33 annunciati licenziamenti e con la proposta di parte aziendale di un taglio allo stipendio;
i vertici aziendali del gruppo non incontrano i rappresentanti dei lavoratori da oltre quattro mesi, l'ultima volta è stata a giugno 2012, quando stava procedendo la trattativa apertasi, con l'annuncio ad aprile, del piano che prevedeva 33 licenziamenti e una riduzione delle indennità di circa duemila euro per ogni lavoratore;
i sindacati hanno calcolato che una media di sette/dieci giorni di fermata al mese dal mese di agosto alla fine dell'anno per mancanza di commesse significa un calo della domanda tra il 25 e il 30 per cento, una quota troppo alta anche nell'attuale momento di crisi; il timore è che il gruppo abbia deciso di non accettare più ordini, in quanto lo stabilimento mantovano attualmente lavora in perdita;
se i timori di parte sindacale fossero confermati, significherebbe che la direzione aziendale sta operando con l'obiettivo della chiusura della fabbrica senza per altro fornire alcuna informazione ai dipendenti e alle rappresentanze sindacali;
i sindacati hanno proposto di diversificare la produzione dello stabilimento, aprendo anche a linee diverse dalla carta da giornale, ma dopo pochi incontri per trovare un'intesa, il gruppo si è ritirato dalla trattativa, snobbando anche l'invito dell'assessorato al lavoro della provincia a ritornare al tavolo senza che sia mai stata emessa dalla direzione aziendale alcuna comunicazione;
nel sito mantovano si produce solo materia prima per l'editoria e per conseguenza si paga soprattutto la crisi dei giornali, un mercato che, secondo la direzione aziendale, non si può non presidiare;
gli impianti mantovani rendono possibile una diversificazione solo in direzione della carta per i dèpliant pubblicitari, del tipo di quelli usati nei supermercati, che è tuttavia anch'esso un comparto in difficoltà; dunque è tutta da esplorare la volontà del gruppo di stornare commesse dagli altri dieci stabilimenti attivi in Europa, dai quali esce carta per industria alimentare, uso domestico e deplian pubblicitari, per far ripartire il sito produttivo di Mantova -:
quali iniziative urgenti si intendano assumere per evitare la chiusura della Cartiera Burgo di Mantova, con particolare riguardo all'apertura immediata di un tavolo di confronto finalizzato ad individuare soluzioni occupazionali ed industriali che interessino tutti i lavoratori del sito mantovano. (5-08333)