ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05075

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 497 del 07/07/2011
Firmatari
Primo firmatario: SIRAGUSA ALESSANDRA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/07/2011


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 07/07/2011
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/07/2011

SOLLECITO IL 11/01/2012

SOLLECITO IL 26/01/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-05075
presentata da
ALESSANDRA SIRAGUSA
giovedì 7 luglio 2011, seduta n.497

SIRAGUSA. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

nell'atto di sindacato 5-04479 presentato dall'interrogante si dava conto di vari aspetti concernenti la realizzazione del «nodo ferroviario» di Palermo;

la rivista S-Il Magazine che guarda dentro la cronaca ha pubblicato nel mese di giugno 2011 un articolo dal titolo «Cosa nostra, politici e giudici. Ecco le carte dell'inchiesta che fa tremare la Sicilia»;

nell'articolo si parla dell'inchiesta giudiziaria che «sta svelando gli interessi di Cosa nostra sui lavori che devono cambiare la mobilità a Palermo. Una torta da 623 milioni di euro su cui i boss hanno messo gli occhi. Ci sono tutti i segnali di un quadro sconfortante. Nel quale la mafia condiziona cantieri e impone le ditte per i subappalti e le forniture di materiali. Nel quale i politici raccomandano amici e parenti. Nel quale funzionari dello Stato passano notizie riservate»;

lo schema che emerge è quello tradizionale: una grande opera, appaltata a una grande azienda, possibilmente di respiro europeo, che poi arriva a Palermo e si avvale, in una serie di posti-chiave, di personaggi locali che trattano con le imprese in odor di mafia;

quello che stupisce è che di fronte a quanto sta emergendo non vi sia una reazione né una presa di distanza da parte dei vertici delle Ferrovie che continuano a tenere come direttore dei lavori del passante una persona che, nell'altra veste di presidente dell'autorità portuale, contesta tutte le scelte progettuali relative all'anello ferroviario;

sempre Ferrovie dello Stato continua a sorvolare sulla permanenza nell'incarico di responsabile dei lavori per conto della SIS di un ingegnere che viene pesantemente chiamato in causa negli atti di polizia giudiziaria;

ancora nulla poi è stato fatto per combattere la parentopoli e lo strano intreccio tra controllori e controllati;

ad avviso dell'interrogante, i fatti emersi e richiamati mettono a repentaglio la fattibilità dell'opera, producono, qualunque ne sia l'esito, un grave danno per la città e per l'erario e rappresentano un fenomeno gravissimo e da condannare in tutti i modi, politico e giudiziario, di inquinamento della vita pubblica -:

se alla luce di quanto emerso e riportato in premessa non intenda verificare con urgenza la regolarità delle procedure e la corretta utilizzazione dei fondi statali nonché intervenire, per quanto di sua competenza, presso i vertici di Ferrovie dello Stato per avere chiarezza circa i fatti emersi dall'indagine giudiziaria, a tutela dell'interesse pubblico. (5-05075)