ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03590

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 383 del 14/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: MANCUSO GIANNI
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 14/10/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 14/10/2010
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/10/2010

SOLLECITO IL 19/10/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-03590
presentata da
GIANNI MANCUSO
giovedì 14 ottobre 2010, seduta n.383

MANCUSO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

il Fisco continua a considerare gli animali una fonte di gettito e a penalizzarne il possesso. Infatti, fa rientrare il possesso di un cavallo da corsa e da equitazione fra gli elementi denotanti una capacità contributiva superiore a quella espressa dai redditi dichiarati. Questo vale, indifferentemente, per i cavalli mantenuti in proprio e per quelli in pensione, per quelli bisognosi di cure e sotto osservazione sanitaria, e senza tenere in nessuna considerazione la differenza fra il cavallo da reddito e il cavallo che svolge una funzione socialmente rilevante quando è d'affezione o da riabilitazione (ippoterapia);

in base al redditometro 2007-2008, il fisco può verificare la coerenza tra il reddito dichiarato e le «presunte» spese di mantenimento del cavallo. Si ha notizia di accertamenti in questo senso, in Piemonte, dove gli allevatori temono ripercussioni sul comparto allevatoriale equino e più in generale su quello nazionale. I proprietari e gli allevatori mantengono i cavalli con redditi assolutamente inferiori a quelli richiesti, contribuendo però al sostegno e allo sviluppo del settore, soprattutto per lo sviluppo delle razze equine autoctone e locali e di tutto l'indotto;

i medici veterinari della Società italiana veterinari per equini fanno notare che considerare il cavallo un indicatore di reddito disincentiva il possesso del cavallo, contrasta con la tutela sanitaria dell'animale, rischia di incoraggiare l'abbattimento e depotenzia gli sforzi dell'Europa e dell'Italia per la creazione di una anagrafe equina basata sull'identificazione certa del cavallo;

durante gli accertamenti, è richiesto di dichiarare quanti cavalli da corsa e da equitazione fossero mantenuti nel biennio 2007/2008, verificando quanto dichiarato dal proprietario con quanto riportato nell'anagrafe nazionale equina, dato ad oggi in possesso dell'Agenzia delle entrate;

individuare come soggetti di accertamento i proprietari che hanno regolarmente identificato il proprio animale rappresenta, ad avviso dell'interrogante, un criterio iniquo che paradossalmente favorisce i proprietari in violazione con l'obbligo di identificazione e registrazione nell'anagrafe nazionale equina -:

se non intendano assumere iniziative, anche normative, per un azzeramento dei criteri fiscali che sottendono all'attuale redditometro, correggendo l'anacronistica visione secondo cui il possesso responsabile del cavallo è un indicatore di ricchezza, e se non intendano, alla luce delle distorsioni evidenziate in premessa, eliminare il cavallo dagli indicatori del nuovo redditometro, allo studio dell'Agenzia delle entrate. (5-03590)