ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12021

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 476 del 23/05/2011
Trasformazioni
Trasformato il 28/06/2011 in 5/05001
Firmatari
Primo firmatario: PES CATERINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/05/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MELIS GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2011
FADDA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2011
SCHIRRU AMALIA PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 23/05/2011
Stato iter:
28/06/2011
Fasi iter:

TRASFORMA IL 28/06/2011

TRASFORMATO IL 28/06/2011

CONCLUSO IL 28/06/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12021
presentata da
CATERINA PES
lunedì 23 maggio 2011, seduta n.476

PES, MELIS, FADDA e SCHIRRU. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

in data 20 dicembre 2010, si è svolta una conferenza di servizi convocata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'approvazione del progetto «Comune di Tresnuraghes-Installazione di un sistema radar costiero di profondità»;

l'intervento consiste nell'installazione di un sistema di radar costiero di profondità in località Torre d'Ischia Ruggia nel comune di Tresnuraghes (Oristano), facente parte di un progetto più ampio che, per la regione Sardegna, prevede quattro siti a protezione della costa occidentale relativamente agli sbarchi di clandestini e più in generale per l'individuazione di traffici illeciti;

il progetto si inserisce nell'ambito della realizzazione di una rete di radar di profondità che potenzia il sistema di Comando, controllo, comunicazioni, computing ed informazioni C4I) del comparto aeronavale della Guardia di finanza attraverso la determinazione di una zona marina di battimento radar al largo delle coste occidentali della regione Sardegna;

le opere richieste dal punto di vista infrastrutturale consistono nella realizzazione di un traliccio su relativo plinto di fondazione e di un piedistallo in ferro di circa 2 metri di altezza per l'antenna del radar e nell'installazione di uno shelter metallico che comprende le apparecchiature necessarie;

sul traliccio sarà posizionata la parabola del ponte radio, mentre sul tetto dello shelter sarà installata l'antenna del radar;

l'antenna del radar è un sistema rotante con emissione elettromagnetica in banda X (9 GHz) in direzione del mare;

l'antenna del ponte radio è un sistema radiante fisso e direttivo di 120 centimetri di diametro operante nella banda 15 GHz in direzione Baucamedda;

il progetto interessa un'area ad elevato valore ambientale e paesaggistico, sottoposta a tutela ZPS;

gli interventi per la realizzazione dell'impianto radar potrebbero comportare delle modifiche morfologiche ai caratteri ambientali;

la conferenza di servizi svoltasi il 20 dicembre 2010, tra le altre prescrizioni, prevedeva che i lavori fossero interrotti dal 30 marzo al 30 giugno per preservare il ripopolamento della fauna selvatica;

la direzione generale dell'ambiente della regione Sardegna, con determinazione del 2 maggio 2011, ha rilasciato una deroga che permette il prosieguo dei lavori;

un gruppo di cittadini sta presidiando la zona, bloccando l'avvio delle opere per paura che le onde elettromagnetiche arrechino danno alla salute e per difendere l'area protetta nella quale sorgerebbe la struttura;

appaiono delle incongruenze rispetto al progetto: l'area delimitata non corrisponderebbe a quella presentata sulla carta, le dimensioni del radar, del basamento e del traliccio non sarebbero diverse da quelle indicate inizialmente;

un analogo progetto per l'installazione di un sistema radar costiero di profondità è previsto nella località Argentiera nel comune di Sassari;

in questo caso le opere richieste dal punto di visto infrastrutturale consistono nella realizzazione di due recinti distinti: nel primo è prevista l'installazione di un traliccetto su relativo plinto di fondazione e di un piedistallo in ferro di circa 2 metri di altezza per l'antenna del radar, nel secondo l'installazione di un shelter metallico che contiene tutte le apparecchiature necessarie;

sul traliccio sarà posizionata la parabola del ponte radio e sul sostegno la parabola del radar;

l'antenna del radar è un sistema rotante con emissione elettromagnetica in banda X (9 GHz) in direzione del mare;

l'antenna del ponte radio è un sistema radiante fisso e direttivo di 60 centimetri di diametro operante nella banda 15 GHz;

il sindaco del comune di Sassari ha inviato una nota al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti facendo presente che l'installazione del radar «va ad insediarsi in uno degli angoli incontaminati e più importanti dal punto di vista naturalistico dell'intera Sardegna, deturpando in maniera definitiva l'aspetto, i luoghi e l'ambiente»;

sul sito della casa costruttrice degli impianti radar si può vedere un filmato pubblicitario che illustra i sistemi d'arma destinati alle sea-capabilities, nei quali il radar ELM-2226 compare a più riprese. Come si può vedere nella brochure pubblicitaria, questo dispositivo ha grandi capacità di individuazione dei bersagli (oltre 200 target simultanei) ed è capace di individuare il periscopio di un sottomarino tra i flutti o un piccolo gommone a 20 chilometri di distanza. Le sue capacità di definizione degli oggetti nello spazio e nel tempo dovrebbero consentirgli di stabilire la velocità e la direzione dei target e addirittura di stabilirne le dimensioni. Per poter fare tutto ciò naturalmente deve poter emettere un fascio di microonde estremamente intenso e concentrato;

si tratta, stando alle prime notizie raccolte, di radar del tipo ELM-2226, fabbricati dalla ELTA-Systems, del gruppo IAI, nota multinazionale degli armamenti israeliana, parte di un sistema di armamenti destinati alla proiezione di potenza navale;

spesso, chi sostiene la non pericolosità di quest'ordigno, ne cita la bassa potenza (appena 50 watt); ma è un dato ingannevole. Il radar non emette la sua potenza in tutte le direzioni ma la concentra in un fascio con un «guadagno d'antenna» di 37 o 38 decibel, corrispondenti ad una amplificazione di 5-6000 volte. In pratica questo radar si comporta come un faro, che emette un fascio di microonde estremamente concentrato, in modo da poter illuminare oggetti a grande distanza. Chi malauguratamente si trovasse ad essere investito da questo fascio di microonde, si troverebbe quindi esposto a una densità di potenza molto elevata e potenzialmente assai pericolosa. Le microonde, oltre una certa soglia di intensità, sono in grado di provocare effetti dannosi sugli organismi, di due diversi tipi:

a) quando sono molto intense provocano darmi immediati all'organismo, necrosi, ustioni soprattutto agli occhi, cervello, gonadi;
b) quando sono più deboli, ad una esposizione prolungata a bassi livelli di microonde cresce il rischio di contrarre leucemie e linfomi;

per queste ragioni, dal 2001 (legge n. 36 e decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'8 luglio 2003) è stata emanata una specifica normativa (soglia cautelativa per gli effetti acuti, protezione per gli effetti cronici);

a parte le eventuali conseguenze sulle persone, gli effetti di questo radar sulla natura sono particolarmente deleteri (danni agli uccelli, in quelle zone spesso appartenenti razze protette, e agli insetti impollinatori);

la Guardia di finanza ha più volte dichiarato che le installazioni previste per questo radar sono 18 in tutta Italia, dalla Liguria all'Adriatico

se siano a conoscenza di quanto riportato in premessa;

se non ritengano opportuno vigilare, per quanto di competenza, perché sia garantita l'assenza di pericolo di inquinamento elettromagnetico per la popolazione e per le zone interessate;

se non ritengano necessario adoperarsi per tutelare le aree ad elevato valore ambientale interessate dal progetto e rispettare il principio di leale collaborazione sancito dalla Costituzione che impegna lo Stato a confrontarsi con gli enti locali in un clima di trasparenza e collaborazione. (4-12021)