RUBINATO, BARETTA e VIOLA. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
Trenitalia ha commissionato con gara in appalto a un raggruppamento d'imprese italiane e alla Fervet S.p.A., di Castelfranco Veneto la realizzazione di 900 carrozze intercity, commessa funzionale all'avvio del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale del Veneto, che come è noto costituisce un'opera strategica per la mobilità della regione;
dopo la realizzazione di 450 carrozze, Trenitalia ha deciso di bloccare il finanziamento perché esaurite le risorse, e recedere dal contratto;
bloccata la commessa, la Fervet S.p.A. si è trovata senza lavoro e senza liquidità, con un magazzino di materiale per la costruzione delle carrozze intercity di oltre 5 milioni di euro, e nell'impossibilità di ottenere ulteriori linee di credito dalle banche, non ha avuto altra scelta che adottare la drastica soluzione della cassa integrazione;
il primo febbraio 2009, quindi, per 100 operai della Fervet S.p.A. (su 210) è scattata la cassa integrazione ordinaria;
da lunedì 9 marzo 2009, il numero degli operai in cassa integrazione è salito a 185;
dal 14 aprile 2009, per crisi d'impresa, quasi tutti i dipendenti sono stati collocati in CIGS, con pagamento diretto dei relativi trattamenti da parte dell'INPS, perché la Fervet S.p.A. in assenza di liquidità, non è in grado di pagare l'anticipo di cassa ai lavoratori;
per la Fervet S.p.A. ed i lavoratori sarebbe sufficiente, per il momento, arrivare a realizzare almeno 700 carrozze, in questo modo potrebbe avere lavoro per tutto il 2009, e potrebbe così utilizzare oltre 6 milioni di euro di materiale acquistato per la produzione delle carrozze intercity; se non si potesse conseguire almeno questo obiettivo di produzione, oltre alle inevitabili ricadute aziendali e occupazionali, i materiali acquistati per la produzione delle carrozze rimarrebbero a deposito inutilizzati, con il rischio di diventare obsoleti;
l'interruzione della commessa comporta sicuramente delle penali; appare pertanto conveniente disporre nuove risorse per gli investimenti nel settore ferroviario e riattivare le commesse sospese da Trenitalia, tra cui la commessa della Fervet S.p.A., salvando i 214 dipendenti e le loro famiglie -:
quali urgenti iniziative i ministri interrogati intendano intraprendere allo scopo di conoscere se sia legittimo il comportamento posto in essere da Trentalia;
quali siano le ragioni che hanno indotto Trenitalia a recedere arbitrariamente e improvvisamente dal contratto stipulato con il raggruppamento d'imprese e la Fervet, bloccando il finanziamento e lasciando, quindi, la Fervet S.p.A. senza lavoro e senza liquidità, e gravata da un contenzioso avanzato dal raggruppamento di imprese impegnate nella medesima commessa per un valore di 112 milioni di euro;
quali iniziative intendano assumere per ottenere la riattivazione della commessa Fervet S.p.A. da parte di Trenitalia, per la realizzazione di ulteriori 250 carrozze, sia per evitare il fallimento dell'impresa e la perdita del posto di lavoro dei lavoratori della Fervet, sia al fine di non vanificare la realizzazione di un'opera importante e strategica per il sistema della mobilità della Regione Veneto come il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale del Veneto.(4-02908)