BORGHESI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
in data 2 marzo 2007 viene approvato un accordo avente ad oggetto «Project Brontos»;
attraverso di esso la sede Italiana di Barclays (Milano) entra in una transazione REPO (REPURCHASE AGREEMENT o contratto di ri-acquisizione) di PPI (profit participating instrument) ovvero partecipazione sui profitti con Unicredit in lira turca e con Banca Intesa San Paolo in sterline;
in pratica lo strumento Project Brontos realizza un investimento con Barclays Milano ed a seguito di questa transazione le controparti (Unicredit ed Intesa) raggiungono un rendimento pre tassazione oltre alla distribuzione che sarebbe esente tasse: inoltre i costi di funding ed i costi operativi sarebbero totalmente esenti da tasse;
Barclays Italia dal canto suo a seguito di questa transazione beneficia di un funding competitivo, al di sotto del tasso Libor, dalla Controparte (Unicredit ed Intesa);
le cifre in gioco sono di 2.5 miliardi di euro (Lira turca TRY equivalente per Unicredit) e 1 miliardo di euro (Sterline GBP equivalenti per Intesa);
sul piano giuridico i passaggi avvengono nel seguente modo: un'azienda sussidiaria di Barclays che è tassabile in Inghilterra forma una sussidiaria in Lussemburgo con 25 mila euro in azioni ordinarie (LUX PARENT) in forma di società a responsabilità limitata; Lux Parent crea una sua sussidiaria in Lussemburgo con 20 mila euro in azioni ordinarie (LUX SUB). Anch'essa ricorre alla forma di società a responsabilità limitata;
Lux Parent utilizzerà 5 mila euro per i costi operativi ed il resto è messo in deposito;
Lux Parent and Lux SUB mettono le sottoscrizioni in deposito;
Lux Sub entra in un contratto con LUX PARENT sottoscrivendo questi PPI (Profit Participating Instruments) di cui si è parlato all'inizio;
Barcays London (Head Office) utilizza 2 milioni di lire turche per fare un deposito nella sede di Barclays Milano Italia;
Barclays Milano sottoscrive 2 milioni di lire turche in PPI originate da LUXSUB con termine a 20 anni;
BARCLAYS MILANO beneficia legalmente di questi PPI;
al termine dell'operazione, ancorché legalmente ammissibile, Unicredit (2,5 miliardi di euro), Intesa San Paolo (1 miliardo di euro), Barclays Milano non pagano un centesimo di tasse, per un totale di circa 75 milioni di euro -:
se il Ministro dell'economia e delle finanze sia a conoscenza dei fatti narrati;
se non ritenga opportuno rivedere gli aiuti di Stato attualmente in essere a favore del sistema bancario italiano;
se non ritenga di dover monitorare tutte le operazioni che, come queste, sono sicuramente elusive del pagamento delle imposte, ancorché non possano essere fatte rientrare nel campo della vera e propria evasione fiscale;
se non ritenga che sia giunto il momento di vietare l'ammissibilità di operazioni compiute in Stati che, come il Lussemburgo, rendono possibili simili operazioni e più in generale in tutti gli Stati come il Lussemburgo, formalmente non considerati «paradisi fiscali»;
cosa intenda fare per evitare l'elusione fiscale da parte delle banche italiane. (4-02696)