BENAMATI, ARTURO MARIO LUIGI PARISI, MELIS, MARROCU, FADDA, CALVISI, SCHIRRU e PES. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
i prezzi del gas di petrolio liquefatto (GPL) nella regione Sardegna risultano particolarmente elevati. I consumatori sardi si trovano, da questo punto di vista, fortemente penalizzati in particolare tenendo conto che GPL e gasolio rappresentano gli unici combustibili disponibili nell'isola a causa della assenza del metano;
il problema degli elevati costi di questi combustibili non è solo un «volano negativo» dell'intera economia isolana, ma costituisce un eccessivo peso per le famiglie della regione costrette, in particolare nei mesi invernali, a spese suppletive maggiori rispetto a quelle di molte altre parti del resto d'Italia;
i consumatori sardi spendono di «energia familiare» (somma di gasolio, GPL, energia elettrica) più di una qualsiasi famiglia pugliese o siciliana, dove peraltro le temperature sono simili e confrontabili con quelle della Sardegna;
tale dato è da considerarsi estremamente flessibile e tendente all'aumento poiché i prezzi del gasolio per riscaldamento e del GPL per uso domestico non sono sottoposti, da parte dello Stato, a controllo. Nell'isola, infatti, i prezzi sono stabiliti dal cosiddetto libero mercato, e vengono praticati, ufficialmente in funzione del solo prezzo del petrolio, a discrezione delle compagnie presenti sul territorio;
da uno studio condotto a livello nazionale nel novembre 2008, utilizzando come fonte le Camere di commercio italiane e semplici telefonate, si è appreso che, per quanto riguarda i prezzi delle bombole da 10 Kg, a fronte di un costo medio nazionale di euro 20,00 si ha un costo medio per la regione Sardegna di euro 24,07;
ponendo l'attenzione sul panorama italiano in generale, i risultati relativi ai prezzi medi praticati nelle vari parti del territorio, mostrano un'Italia così divisa: Nord Italia euro 22,89; Centro Italia euro 22,99; Sud Italia euro 17,14; Sicilia euro 12,93;
in questo occorre, comunque, rilevare come i dati riguardanti la Sardegna tengano conto della detrazione di 0,159 euro a kg sull'accisa, come previsto dalla normativa in essere per quelle zone d'Italia senza metano ritenute «energeticamente disagiate», come ad esempio i paesi di montagna e l'intera Sardegna;
più in generale i dati mostrano come il livello dei prezzi sardi, rispetto alla media nazionale ed a quella delle macro aree in cui possiamo suddividere il nostro Paese, sia notevolmente elevato;
questa anomalia assume aspetti di vera e propria ingiustizia verso la popolazione isolana con bassi redditi, soprattutto pensionati al minimo, cassintegrati e lavoratori precari;
quali siano le ragioni di base di tale differenza è materia di doveroso approfondimento tecnico;
sicuramente una prima ragione potrebbe essere collegata ad oneri logistici e di deposito anche se riguardo a ciò si potrebbe osservare, ad esempio, che l'elevata differenza in termini di costi tra Nord e Sud Italia non è riferibile ai diversi oneri logistici e di deposito degli operatori nel territorio nazionale. Né, in questo caso, può essere addebitata alla presenza o meno di altri sistemi energetici, dal momento che il Nord, ad esempio, è maggiormente metanizzato del Sud;
una seconda ragione di difformità potrebbe risiedere nel costo della materia prima rilasciata dai diversi depositi;
nel Mezzogiorno esistono due grandi depositi di GPL proveniente da giacimenti, uno a Gela dell'Eni, dove arriva quasi quotidianamente GPL dai giacimenti libici e uno nel napoletano, di proprietà della Liquigas, azienda francese della multinazionale Gaz de France, dove arrivano grandi quantità di GPL dai giacimenti algerini;
in Sardegna, nello specifico, si registra la presenza della Saras (il cui GPL viene però utilizzato per la maggior parte in lavorazioni chimiche negli impianti a valle della raffineria di proprietà della Polimeri Europa) e una sola azienda d'infustaggio e commercializzazione nella regione, la Butan Gas spa, che possiede linee, infrastrutture, autorizzazioni e che ha nel proprio deposito la tubatura collegata col porto industriale di Porto Torres per poter scaricare le navi;
le altre compagnie, quindi, come la stessa Liquigas e la Medea, azienda del gruppo Hera che ha in gestione la distribuzione dell'aria propanata per Sassari, sono acquirenti all'ingrosso per il GPL dalla Butan Gas;
l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha, nell'aprile scorso, deciso di avviare un'istruttoria nei confronti delle società Eni, Butan Gas, Fiamma 2000, Liquigas, Sarda Gas Petroli di Antonio Pisano & C. e Ultragas Tirrena, al fine di accertare se i loro comportamenti possano costituire un'intesa restrittiva della concorrenza nei mercati della vendita di GPL con danno ai consumatori;
a darne notizia è stata la stessa Antitrust con un comunicato, spiegando che l'avvio dell'istruttoria (che dovrebbe concludersi entro aprile 2009) era legato anche alle numerose segnalazioni che denunciavano un prezzo di vendita al dettaglio nell'isola quasi doppio rispetto al resto del territorio italiano -:
se il Ministro competente sia a conoscenza di quanto sopra esposta, ed in caso affermativo, quali misure intenda porre in atto per verificare in specifico quanto in oggetto e per far sì che il livello dei prezzi del GPL nella regione Sardegna si allinei quanto meno a quello delle regioni del Sud Italia, caratterizzate da medesimi condizioni economico sociali, al fine di evitare che un tale stato di cose continui ad arrecare grave pregiudizio all'economia ed alla popolazione residente nella regione.(4-01947)