ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02525

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 699 del 09/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: DOZZO GIANPAOLO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 09/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARONI ROBERTO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
BOSSI UMBERTO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
LUSSANA CAROLINA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
FOGLIATO SEBASTIANO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
MONTAGNOLI ALESSANDRO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
FUGATTI MAURIZIO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
ALESSANDRI ANGELO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
ALLASIA STEFANO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
BITONCI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
BONINO GUIDO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
CALLEGARI CORRADO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
CAVALLOTTO DAVIDE LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
CHIAPPORI GIACOMO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
COMAROLI SILVANA ANDREINA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
CONSIGLIO NUNZIANTE LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
CROSIO JONNY LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
D'AMICO CLAUDIO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
DAL LAGO MANUELA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
DESIDERATI MARCO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
DI VIZIA GIAN CARLO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
DUSSIN GUIDO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
FABI SABINA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
FAVA GIOVANNI LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
FOLLEGOT FULVIO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
FORCOLIN GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
GIDONI FRANCO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
GOISIS PAOLA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
ISIDORI ERALDO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
LANZARIN MANUELA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
MAGGIONI MARCO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
MARTINI FRANCESCA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
MERONI FABIO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
MOLGORA DANIELE LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
MOLTENI LAURA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
MOLTENI NICOLA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
MUNERATO EMANUELA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
NEGRO GIOVANNA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
PAOLINI LUCA RODOLFO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
PASTORE MARIA PIERA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
PINI GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
POLLEDRI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
RAINIERI FABIO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
REGUZZONI MARCO GIOVANNI LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
RIVOLTA ERICA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
RONDINI MARCO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
STEFANI STEFANO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
STUCCHI GIACOMO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
TOGNI RENATO WALTER LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
TORAZZI ALBERTO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
VANALLI PIERGUIDO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
VOLPI RAFFAELE LEGA NORD PADANIA 09/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 09/10/2012
Stato iter:
10/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/10/2012
Resoconto VANALLI PIERGUIDO LEGA NORD PADANIA
 
RISPOSTA GOVERNO 10/10/2012
Resoconto GIARDA DINO PIERO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
REPLICA 10/10/2012
Resoconto VANALLI PIERGUIDO LEGA NORD PADANIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/10/2012

SVOLTO IL 10/10/2012

CONCLUSO IL 10/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02525
presentata da
GIANPAOLO DOZZO
martedì 9 ottobre 2012, seduta n.699

DOZZO, MARONI, BOSSI, LUSSANA, FOGLIATO, MONTAGNOLI, FEDRIGA, FUGATTI, ALESSANDRI, ALLASIA, BITONCI, BONINO, BRAGANTINI, BUONANNO, CALLEGARI, CAPARINI, CAVALLOTTO, CHIAPPORI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, D'AMICO, DAL LAGO, DESIDERATI, DI VIZIA, DUSSIN, FABI, FAVA, FOLLEGOT, FORCOLIN, GIDONI, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, ISIDORI, LANZARIN, MAGGIONI, MARTINI, MERONI, MOLGORA, LAURA MOLTENI, NICOLA MOLTENI, MUNERATO, NEGRO, PAOLINI, PASTORE, PINI, POLLEDRI, RAINIERI, REGUZZONI, RIVOLTA, RONDINI, SIMONETTI, STEFANI, STUCCHI, TOGNI, TORAZZI, VANALLI e VOLPI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

l'azione intrapresa nel corso degli ultimi mesi da parte del Governo italiano e finalizzata ad abbassare gli elevati livelli di spesa della pubblica amministrazione si è concentrata principalmente sugli enti locali, e sui comuni in particolare, attraverso la finalizzazione di disposizioni normative che hanno previsto riduzioni di trasferimenti secondo un approccio lineare, ovvero non considerando gli enti che nel corso degli anni hanno adottato politiche di gestione finanziaria efficienti ed in grado di garantire spese di funzionamento inferiori alla media nazionale e senza, altresì, valutare adeguatamente come il concorso degli enti locali alla creazione del deficit dell'amministrazione pubblica nazionale sia molto inferiore rispetto a quello evidenziato dai livelli di governo centrale;

l'attuale situazione della finanza pubblica locale è particolarmente grave, sia alla luce della pesante riduzione di risorse operata attraverso la rideterminazione del fondo sperimentale di riequilibrio, sia per il fatto che numerose amministrazioni, proprio per sopperire a tali deficit, dovranno quasi certamente ricorrere all'aumento delle imposte locali, a partire dall'imu, e che la difficoltà degli enti è ulteriormente acuita dal fatto che gli amministratori locali si stanno muovendo in quadro normativo estremamente incerto ed instabile, il quale ha portato più volte al differimento dei termini per l'approvazione dei bilanci preventivi 2012;

oltre alla mancanza di risorse, i comuni devono, altresì, far fronte alle difficoltà legate al rispetto dei vincoli imposti dal patto di stabilità interno e che impone agli enti medesimi, fatti salvi le amministrazioni che, così come individuate ai sensi dell'articolo 20 del decreto-legge n. 98 del 2011, e successive modificazioni, rientrano nella classe dei enti virtuosi, il raggiungimento di un obbiettivo di saldo finanziario per il concorso dell'ente stesso al contenimento dei saldi di finanza pubblica;

il procedimento per la determinazione di tale saldo, definito attualmente dalla legge di stabilità per il 2012 (legge 12 novembre 2011, n. 183), oltre che particolarmente complesso dal punto di vista metodologico, risulta in numerosi casi assolutamente gravoso, anche per il fatto che in taluni casi la causa è da rintracciarsi in investimenti pregressi rispetto all'esercizio in corso, determinando così un aumento costante negli ultimi anni degli enti inadempienti al rispetto del patto, giunti nel 2011 ad un totale di 120, ovvero più che raddoppiati rispetto al 2010, quando i trasgressori furono una cinquantina;

le attuali modalità di applicazione del patto di stabilità interno hanno negative ricadute anche, e soprattutto, sulle spese di investimento, dal momento che queste subiscono, a causa dei limiti oggi imposti, gravi ritardi nei tempi di finalizzazione, in quanto l'utilizzo del principio di competenza mista obbliga gli enti a posticipare queste spese così da riuscire a garantire il saldo prefissato, con l'ovvia conseguenza di una drastica riduzione delle medesime spese di investimento, tanto che gli stessi comuni sono stati costretti a ridurre negli ultimi anni, per una media del 30 per cento, dette voci di spesa, sebbene queste rappresentino voci tra le più importanti per il rilancio dell'economia locale (pro-ciclicità);

i vincoli del patto di stabilità, infatti, così come attualmente previsti, aggravano ulteriormente la difficilissima situazione economica, che mette in difficoltà, soprattutto, le piccole e medie imprese, ovvero quella classe imprenditoriale che gestisce un'attività ma che non è garantita dagli ammortizzatori sociali, pur intrattenendo quotidianamente rapporti di lavoro con gli enti locali, eseguendo lavori di manutenzione, ovvero piccole forniture, e partecipando a gare per lavori pubblici di piccolo importo, e che è comunque diffusa su tutto il territorio italiano. I vincoli del patto di stabilità interno potrebbero rallentare e bloccare le attività delle piccole e medie imprese, determinando, perciò, l'effetto contrario alle necessita di rilancio dell'economia, col rischio concreto di affossare definitivamente queste realtà lavorative. Appare, perciò, oltremodo miope impedire a quegli enti locali, che ancora hanno la possibilità di investire anche piccole somme in opere e servizi che soddisfano le esigenze della popolazione, di sostenere in questo modo, soprattutto, le imprese insediate sul proprio territorio;

dal 1o gennaio 2013, così come stabilito dal comma 1 dell'articolo 31 della legge di stabilità per il 2012, l'applicazione dei vincoli di finanza pubblica verrà allargata anche ai comuni con una popolazione tra i 1.000 e i 5.000 abitanti, così che agli attuali 2.300 enti circa soggetti al patto di stabilità interno si aggiungeranno almeno altri 3.800 enti di dimensioni ridotte, dove gli stringenti vincoli del patto potrebbero diventare velocemente una restrizione ancora più serrata per lo sviluppo e gli investimenti all'interno delle amministrazioni;

a partire dal 2012, e in virtù delle modifiche apportate dal comma 12-bis dell'articolo 4 del decreto-legge n. 16 del 2012 (cosiddetto decreto fiscale), l'attuale tetto del 3 per cento delle entrate correnti come tetto massimo ai fini delle sanzioni economiche verrà abolito e la sanzione economica da versare allo Stato da parte di chi non riuscirà a centrare gli obbiettivi di finanza pubblica, che si aggiunge alle altre attualmente previste, come la fissazione di un limite all'indebitamento piuttosto che la riduzione delle indennità degli amministratori, sarà pari all'intera somma sforata dall'ente -:

se non si ritenga opportuno adottare, in virtù della grave situazione della finanza pubblica locale, gli opportuni provvedimenti al fine di differire la data dell'entrata in vigore della norma, oggi prevista per il 1o gennaio 2013, per l'applicazione dei vincoli del patto di stabilità interno per gli enti locali con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, in vista di una successiva revisione dell'intero impianto dei vincoli di finanza pubblica per gli enti locali finalizzata all'allentamento degli stessi vincoli in chiave di rilancio delle attività economiche.(3-02525)