ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02506

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 695 del 02/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: TRAPPOLINO CARLO EMANUELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOCCI GIANPIERO PARTITO DEMOCRATICO 02/10/2012
VERINI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 02/10/2012
SERENI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 02/10/2012
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 02/10/2012
BOCCIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 02/10/2012
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 02/10/2012
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 02/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 02/10/2012
Stato iter:
03/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/10/2012
Resoconto TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 03/10/2012
Resoconto PASSERA CORRADO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 03/10/2012
Resoconto TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/10/2012

SVOLTO IL 03/10/2012

CONCLUSO IL 03/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02506
presentata da
CARLO EMANUELE TRAPPOLINO
martedì 2 ottobre 2012, seduta n.695

TRAPPOLINO, BOCCI, VERINI, SERENI, MARAN, BOCCIA, QUARTIANI e GIACHETTI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
lo stabilimento di Acciai speciali Terni, uno dei più competitivi al mondo per qualità della produzione e per la ricerca, occupa complessivamente circa 2.900 persone. Tale stabilimento, in anni recenti, è stato oggetto di un importante intervento di ristrutturazione, che ha comportato anche sacrifici occupazionali significativi;

il 31 gennaio 2012 il gruppo tedesco ThyssenKrupp (titolare anche dello stabilimento di Terni) annunciava di avere raggiunto un'intesa con la società finlandese Outokumpu per la cessione di tutte le attività di Inoxum GmbH, quindi anche della società Acciai speciali Terni;

nel piano strategico della Outokumpu Terni, insieme alla sede finlandese di Tornio, deve rappresentare uno dei due poli principali del gruppo caratterizzati dalla completezza del ciclo e dalla complementarità nella distribuzione delle qualità di acciaio inossidabile prodotto;

questa operazione è stata sottoposta alla valutazione dell'Autorità antitrust europea e, finché non vi sarà il placet della suddetta autorità, l'accordo annunciato resta sospeso;

l'Antitrust europeo ha rimandato, dal 26 settembre 2012 al 24 ottobre 2012 e successivamente al 16 novembre 2012, la decisione su tale acquisizione;

secondo quanto dichiarato il 7 settembre 2012 dalla Vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli, «la fusione tra Thyssenkrupp e Outokumpu riceverà sicuramente parere positivo dall'Antitrust europeo, ma bisognerà vedere a quali condizioni». Secondo fonti giornalistiche, rilanciate anche a mezzo stampa dalle associazioni sindacali, tali «condizioni» potrebbero comportare un ridimensionamento delle produzioni (circa 300 mila tonnellate annue in meno) dei «reparti a freddo»: quelli più prestigiosi in termini di mercato e di valore aggiunto economico e per i quali sono stati fatti, negli ultimi anni, investimenti per 500 milioni di euro. Alcune limitazioni riguarderebbero anche le produzioni dei «reparti a caldo»;

secondo altre fonti giornalistiche, riportate in data 1o ottobre 2012, «la Commissione europea ha informato Outokumpu che la cessione delle produzioni "a caldo" e "a freddo" svedesi potrebbe non essere sufficiente per permettere l'approvazione dell'acquisizione di Inoxum da ThyssenKrupp. Outokumpu, pertanto, sta sottoponendo una proposta correttiva alternativa alla Commissione, secondo la quale lo stabilimento di acciaio inossidabile di Inoxum a Terni, in Italia, verrebbe ceduto»;

l'eventuale cessione ad un altro gruppo industriale (ad oggi sconosciuto) ed il possibile ridimensionamento della produzione nello stabilimento di Terni sta creando forte preoccupazione negli enti locali e nelle associazioni sindacali territoriali. Se tali indiscrezioni si rivelassero vere, potrebbero comportare ricadute negative in termini di occupazione e fatturato per l'intero polo produttivo ternano;

le associazioni sindacali hanno rimarcato l'assoluta «necessità di arrivare in tempi rapidi al positivo pronunciamento della Commissione Antitrust» come «primo passo fondamentale per la realizzazione del processo di fusione» tra Inoxum e Outokumpu;

i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Fismic e Ugl di Terni, dopo un incontro con l'assessore regionale dell'Umbria allo sviluppo economico Vincenzo Riommi, hanno avanzato la richiesta di sollecitare il Governo ad attivare un confronto sul tema della fusione Inoxum-Outokumpu. Per i sindacati il tavolo di confronto «non è più rinviabile e la questione della fusione Inoxum-Outokumpu deve essere considerata una vera e propria vertenza nazionale»;

è, quindi, fondamentale, per i motivi esposti, che il Governo segua con attenzione e continuità l'evolversi della vicenda per accompagnare la transizione in atto verso esiti che garantiscano allo stabilimento di Terni competitività e qualità nella produzione e continuità dei livelli occupazionali. È, inoltre, auspicabile un'opportuna attenzione del Governo nei confronti delle indagini e del costituirsi progressivo delle decisioni dell'Antitrust europeo, in modo da accompagnare un'operazione industriale che potrà garantire un rinnovato slancio al sito produttivo di Terni;

le istituzioni locali ternane e umbre, insieme ai rappresentanti dei sindacati, sono stati convocati per giovedì 4 ottobre 2012, alle ore 18, presso il Ministero dello sviluppo economico per affrontare la questione della fusione Inoxum-Outokumpu;

la perdurante situazione di incertezza del polo produttivo di Terni, senza la presenza di una proprietà stabile e di un piano industriale competitivo ed efficace, rischia di ripercuotersi sull'intero sistema economico nazionale. Il nostro Paese è, infatti, il secondo produttore e consumatore di acciaio in Europa ed una riduzione della produzione (già in atto, di fatto, con la chiusura di alcuni reparti dell'Ilva di Taranto) comporterebbe un ulteriore calo di commesse da parte di aziende italiane e straniere, con conseguente ricaduta su tutto l'indotto e sull'export nazionale -:
se le notizie relative alla «proposta correttiva», citata in premessa, ed avanzata all'Antitrust europeo da Outokumpu corrisponda al vero e quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo per salvaguardare produzione e livelli occupazionali dello stabilimento Acciai speciali Terni e, conseguentemente, la competitività e la presenza del settore italiano della siderurgia.(3-02506)