ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02280

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 636 del 22/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBARO CLAUDIO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 15/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 15/05/2012
Stato iter:
23/05/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/05/2012
Resoconto BARBARO CLAUDIO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
 
RISPOSTA GOVERNO 23/05/2012
Resoconto GIARDA DINO PIERO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
REPLICA 23/05/2012
Resoconto BARBARO CLAUDIO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/05/2012

SVOLTO IL 23/05/2012

CONCLUSO IL 23/05/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02280
presentata da
CLAUDIO BARBARO
martedì 22 maggio 2012, seduta n.636

BARBARO. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

la legge 7 dicembre 2000, n. 383, ha istituito l'Osservatorio nazionale dell'associazionismo sociale come organo formato dai rappresentanti delle associazioni, presieduto dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con sede presso il Dipartimento per gli affari sociali;

nonostante la legge 7 dicembre 2000, n. 383, avesse stabilito in tre anni la durata in carica dei membri dell'Osservatorio e in due il limite dei mandati per ciascuno di questi, sino ad oggi la composizione di questo soggetto è rimasta invariata e nessun limite di funzione è stato osservato. Si è, quindi, instaurato un regime di prorogatio che viola i criteri di pluralismo e rappresentatività cui si richiama la legge istitutiva dell'Osservatorio stesso;

stando ai compiti attribuiti alle lettere d) e f) dell'articolo 12, comma 3, della legge 7 dicembre 2000, n. 383, l'Osservatorio sostiene le iniziative di formazione e aggiornamento per lo svolgimento delle attività associative e i progetti di informatizzazione e di banche dati nei settori in cui operano le associazioni di promozione sociale. Approva, inoltre, progetti sperimentali elaborati, anche in collaborazione con gli enti locali, dalle medesime associazioni comunque iscritte ai registri delle associazioni di promozione sociale (nazionale, regionale o delle province autonome), per far fronte a particolari emergenze sociali e per favorire l'applicazione di metodologie di intervento particolarmente avanzate;

ogni anno viene predisposta una direttiva ministeriale, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica, concernente le modalità per la presentazione di progetti e di iniziative, nonché gli ambiti di intervento da considerarsi prioritari, e ciascuna associazione, o alcune in forma di partenariato (comunque iscritte ai registri delle associazioni di promozione sociale nazionale, regionale o delle province autonome), può presentare domanda di finanziamento;

in questa direttiva ministeriale viene anche annualmente stabilita l'entità finanziaria da destinare alle iniziative e ai progetti delle associazioni di promozione sociale di cui alle lettere d) e f) dell'articolo 12, comma 3, della legge 7 dicembre 2000, n. 383; per il 2011 sono stati messi a disposizione circa 9 milioni e mezzo di euro, mentre negli anni precedenti venivano stanziati circa 11 milioni di euro;

l'Osservatorio, approvando le graduatorie redatte da un'apposita commissione esaminatrice (una per i progetti di cui alla lettera f) della legge 7 dicembre 2000, n. 383, e una per le iniziative di cui alla lettera d) della stessa legge), di fatto contribuisce alla distribuzione dei contributi alle associazioni suddette;

poiché la composizione dell'Osservatorio è rimasta inalterata e le associazioni che ne fanno parte concorrono per ottenere i finanziamenti erogati, pur essendo esse stesse i giudici che scelgono a chi destinarli, si genera, a parere dell'interrogante, un conflitto di interessi in conseguenza del quale la maggioranza dei soggetti regolarmente iscritti ai registri delle associazioni di promozione sociale (nazionale, regionale o delle province autonome) risulta spesso esclusa dai finanziamenti;

il mancato rispetto delle regole di composizione dell'Osservatorio, assieme all'ambigua situazione in cui controllore e controllato coincidono, potrebbe alimentare contenziosi basati sulla tesi di un'irregolare distribuzione dei fondi, che finirebbero per causare un danno erariale;

in un'ottica di revisione funzionale della spesa pubblica, necessaria in un contesto di austerity e in prospettiva di una ripresa ciclica della nostra economia, l'entità dei fondi stanziati appare degna di considerazione, fermo restando l'indispensabile supporto che le istituzioni sono chiamate a dare al mondo dell'associazionismo sociale che opera capillarmente sul territorio, svolgendo anche un'implicita funzione di ammortizzatore sociale -:
cosa il Governo intenda fare, nell'ambito delle sue competenze e rispetto a quanto illustrato in premessa, per garantire una corretta operatività dell'Osservatorio nazionale dell'associazionismo sociale nel perimetro stabilito dalla legge e per ottimizzare l'assegnazione delle risorse che questo destina all'associazionismo - attualmente in una situazione, a giudizio dell'interrogante, di evidente conflitto di interessi - contemperando l'esigenza di supportare il terzo settore secondo criteri di merito effettivo con quella di reperire risorse per la crescita economica italiana.
(3-02280)