ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02240

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 627 del 03/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: D'IPPOLITO VITALE IDA
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 03/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLETTI GIAN LUCA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012
POLI NEDO LORENZO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012
OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012
TASSONE MARIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012
TESTA NUNZIO FRANCESCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012
CERA ANGELO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012
RUGGERI SALVATORE UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012
CARLUCCI GABRIELLA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012
RIA LORENZO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012
CALGARO MARCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012
FORMISANO ANNA TERESA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012
BINETTI PAOLA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012
CAPITANIO SANTOLINI LUISA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012
CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012
COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012
VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012
NARO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 03/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 02/05/2012
Stato iter:
03/05/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/05/2012
Resoconto D'IPPOLITO VITALE IDA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
 
RISPOSTA GOVERNO 03/05/2012
Resoconto FORNERO ELSA MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 03/05/2012
Resoconto D'IPPOLITO VITALE IDA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/05/2012

SVOLTO IL 03/05/2012

CONCLUSO IL 03/05/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02240
presentata da
IDA D'IPPOLITO VITALE
giovedì 3 maggio 2012, seduta n.627

D'IPPOLITO VITALE, GALLETTI, POLI, OCCHIUTO, TASSONE, NUNZIO FRANCESCO TESTA, CERA, RUGGERI, CARLUCCI, RIA, CALGARO, ANNA TERESA FORMISANO, BINETTI, CAPITANIO SANTOLINI, CICCANTI, COMPAGNON, VOLONTÈ e NARO. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
i recenti dati Svimez delineano uno scenario davvero sconfortante che descrive drammaticamente il mondo del lavoro femminile, in particolar modo nel meridione d'Italia, dove lavora regolarmente meno di una donna su quattro (età 19-34 anni), sebbene il 19 per cento delle stesse sia in possesso di una laurea (contro il 12 per cento degli uomini meridionali);

se il lavoro stabile è un obiettivo irraggiungibile, l'entrata nel mondo dell'occupazione precaria o a progetto è altrettanto difficoltosa, soprattutto per le donne, spesso madri e mogli impegnate a conciliare aspirazioni professionali e famiglia;

il tasso di occupazione femminile nel sud Italia è fermo al 23,3 per cento. Le più «fortunate» sono le donne sarde (lavora il 38 per cento di loro), seguite dalle pugliesi (24 per cento). Le più svantaggiate sono le donne campane (17,9 per cento). Ultimi posti della classifica anche per le calabresi (21 per cento) e le siciliane (20,6 per cento);

si tratta di dati preoccupanti che delineano uno scenario di estrema incertezza. Basti ricordare i numeri forniti da Almalaurea: in Italia lavora soltanto un laureato su cinque. Per tutti gli altri, nessuna prospettiva a parte brevi periodi di occupazione per poi ripiombare nel tunnel del precariato e della ricerca di un posto di lavoro;

per le donne under 64 la situazione è ancora più critica: in Italia il tasso di occupazione è del 30,5 per cento, pari a meno di una su tre. Tornando alle giovani, appare chiaro che studiare non basta, sebbene le donne meridionali tra i 15 ed i 34 anni siano le protagoniste di una grande rivoluzione culturale. Nel 2010 le donne meridionali laureate sono state il 18,9 per cento sul totale della popolazione di 30-34 anni, superando di 7 punti percentuali i maschi corrispondenti alla medesima fascia d'età;

a questi dati non corrispondono adeguate percentuali per quanto riguarda l'ingresso nel mondo del lavoro delle donne e la possibilità di vedere garantito il lavoro stesso alla nascita del primo figlio;

recenti statistiche dimostrano che, conseguentemente alla nascita del primo figlio, si è registrata un'elevatissima perdita di posti di lavoro delle lavoratrici madri (circa 800 mila), soprattutto nel privato, pur in presenza di un'adeguata normativa di tutela della maternità;

tale fattore risulta di grave criticità, tenuto conto del contesto generale che registra un fenomeno di disoccupazione superiore alle media dell'Unione europea per tutti, ma in particolar modo per le donne;

garantire un'adeguata occupazione femminile, sottratta alla tentazione di una semplice rivendicazione di genere, costituisce una condizione essenziale per la tenuta economica complessiva del sistema Paese -:

quali urgenti iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per impedire il noto fenomeno dell'abbandono del lavoro, soprattutto delle donne del Sud, costrette a dividersi tra il lavoro e l'educazione dei figli, nel rispetto degli impegni più volte pubblicamente presi, e se non ritenga opportuno attuare adeguate politiche familiari che tengano conto della voglia di riscatto delle donne del Sud e dei benefici, in termini di sviluppo sociale ed economico, che un loro impegno nel mondo lavorativo comporterebbe.(3-02240)