ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02237

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 627 del 03/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: SARDELLI LUCIANO MARIO
Gruppo: MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI
Data firma: 02/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 02/05/2012
Stato iter:
03/05/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/05/2012
Resoconto SARDELLI LUCIANO MARIO MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI
 
RISPOSTA GOVERNO 03/05/2012
Resoconto BALDUZZI RENATO MINISTRO - (SALUTE)
 
REPLICA 03/05/2012
Resoconto SARDELLI LUCIANO MARIO MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/05/2012

SVOLTO IL 03/05/2012

CONCLUSO IL 03/05/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02237
presentata da
LUCIANO MARIO SARDELLI
giovedì 3 maggio 2012, seduta n.627

SARDELLI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità delineano un quadro internazionale per il quale in molti Paesi l'età pediatrica va dalla nascita ai 18 anni, mentre nella quasi totalità dei Paesi si considera età pediatrica quella da 0 a 14/15 anni;

attiene, secondo la normativa vigente, alla libera volontà delle famiglie la possibilità di optare tra il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta per la cura dei soggetti di età compresa tra i 7 e i 14 anni e un'altissima percentuale di famiglie statisticamente preferisce continuare ad affidarsi alla figura del pediatra;

i direttori generali degli assessorati alla sanità regionale, riunitisi a Roma in data 24 gennaio 2012, hanno proposto un patto per la salute per il triennio 2013-2015 che, per quanto concerne il riordino delle cure primarie all'articolo 2, comma 10, prevede di assegnare ai pediatri di libera scelta esclusivamente i bambini da zero a sei anni e di trasferire gli assistiti dai 7 ai 14 anni ai medici di medicina generale;

se, da un lato, nella proposta delle regioni per il patto per la salute (2013-2015), all'articolo 2 comma 2, si prevede l'istituzione di strutture territoriali per le cure primarie con la collaborazione dei medici di medicina generale, facendo affidamento su posti letto territoriali, sanitari e sociosanitari, al fine di ridurre significativamente il rischio di ospedalizzazione inappropriata; dall'altro, non è contemplata, in queste strutture, la figura del pediatra del territorio;

l'Associazione europea dei pediatri (Epa), in una lettera inviata al Ministro interrogato il 31 gennaio 2012, ha espresso preoccupazione riguardo alla suddetta proposta delle regioni, in quanto, se da un lato tale passaggio dei bambini dai 7 ai 14 anni al medico di base parrebbe ridurre i costi, d'altro lato l'affidamento di preadolescenti e adolescenti al medico di medicina generale comporterebbe una riduzione della qualità assistenziale e un incremento dei costi dell'assistenza per un significativo aumento dell'ospedalizzazione dei soggetti dai 7 ai 14 anni di età;

i pazienti dai 7 ai 14 anni in carico ai medici di medicina generale presentano un'incidenza di patologie e determinano un costo per i ricoveri significativamente maggiore rispetto ai pazienti assistiti dal pediatra di libera scelta;

nelle more della definizione del nuovo patto per la salute, alcune regioni stanno intervenendo sull'assistenza pediatrica con decisioni estemporanee che alterano il rapporto di convenzione, stabilito a livello nazionale, con i pediatri di libera scelta;

in conclusione, alla luce di quanto detto, ben si comprende che la proposta delle regioni configura la condizione esemplare di un rimedio peggiore del male, ovvero di una riforma peggiorativa dello status quo concepita con criteri che appaiono di miopia economica e sanitaria -:
quale intendimento, in linea generale, abbia il Ministro interrogato rispetto alla funzione dei pediatri di libera scelta per quanto concerne il patto per la salute 2013-2015 e, nello specifico, se intenda promuovere la presenza dei pediatri di libera scelta nelle nuove strutture per le cure primarie e, comunque, assicurare livelli essenziali di assistenza pediatrica omogenei sul territorio nazionale, investendo sulla qualità dell'assistenza, sulla prevenzione e sulla medicina del territorio, anche per i soggetti in età compresa tra i 7 e i 14 anni.(3-02237)