TASSONE, GALLETTI, MEREU, COMPAGNON, BONCIANI, CICCANTI, NARO e VOLONTÈ. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:
a seguito dell'entrata in vigore, dal 1
o gennaio 2012, degli adeguamenti tariffari previsti dallo schema dalla convenzione unica, si registra un significativo incremento dei pedaggi autostradali delle società concessionarie;
nel dettaglio gli aumenti interesseranno la quasi totalità delle tratte a pedaggio presenti nel territorio nazionale e saranno pari a: Ativa + 6,66 per cento; Autostrade per l'Italia + 3,51 per cento; Autostrada del Brennero + 1,22 per cento; Autovie Venete + 12,93 per cento; Brescia-Padova + 7,45 per cento; Centro Padane + 5,62 per cento; Autocamionale della Cisa + 8,17 per cento; Autostrada dei Fiori + 5,22 per cento; Milano Serravalle Milano Tangenziali + 1,85 per cento; Tangenziale di Napoli + 3,49 per cento; Rav + 14,17 per cento; Salt + 5,68 per cento; Sat + 4,82 per cento; Autostrade Meridionali (Sam) + 0,31 per cento; Satap tronco A4 (Novara Est-Milano + 6,80 per cento; Torino-Novara Est + 6,32 per cento); Satap tronco A21 + 9,70 Satap tronco; Sav + 11,75 Satap tronco; Sitaf (Barriera di Bruere + 4,15 per cento; Barriera di Avigliana + 5,62 per cento; Barriera di Salbertrand + 5,12 per cento); Torino-Savona + 1,47 per cento; Strada dei Parchi + 8,06 per cento;
l'Anas ha fatto presente che l'istruttoria che ha portato agli aumenti ha tenuto conto, oltre che dell'incidenza dell'inflazione, per ciascuna società concessionaria anche della relativa situazione giuridica, con particolare riferimento al rispetto degli impegni assunti, nonché agli investimenti realizzati ed alle attività di manutenzione effettuate sulla rete, precisando che nel 2010 le società concessionarie hanno realizzato investimenti per oltre 2 miliardi di euro, con un incremento di quasi l'11 per cento in un anno;
al di là degli aspetti puramente tecnici, appare quantomeno poco chiaro un aumento così diffuso ed elevato dei coefficienti di calcolo, in particolare sulle tratte tangenziali e sulle bretelle di raccordo alle grandi città;
a seconda dei tratti e delle varie società che gestiscono le autostrade, infatti, si assiste ad un aumento al di fuori di ogni criterio logico che si ripercuote sui bilanci dei cittadini, soprattutto dei numerosissimi, già vessati dall'incremento del costo del carburante e delle assicurazioni, che giornalmente utilizzano le autostrade e le bretelle autostradali per raggiungere i luoghi di lavoro, di studio o di interesse generale presenti nelle città;
in considerazione di quanto sopra esposto, appare opportuno un intervento volto a definire un controllo più chiaro sulle modalità da adottare per il calcolo degli incrementi delle tariffe di pedaggio, che, pur tenendo conto dei motivati adeguamenti o dalla necessità di fronteggiare la crisi, non possono non seguire una logica anche in funzione di un reale calmieramento che vada incontro ai bisogni dei cittadini, che vedono sempre più come un lusso l'utilizzo dell'auto per svolgere le proprie attività quotidiane -:
se il Ministro interrogato non ritenga, stante il rilevato incremento delle tariffe di pedaggio sulle tratte autostradali delle società concessionarie, di adottare iniziative volte a rivedere il meccanismo di adeguamento tariffario, tali da consentire un calmieramento delle tariffe. (3-02180)