ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02174

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 612 del 27/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: DOZZO GIANPAOLO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 27/03/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOSSI UMBERTO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
LUSSANA CAROLINA LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
FOGLIATO SEBASTIANO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
MONTAGNOLI ALESSANDRO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
FUGATTI MAURIZIO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
ALESSANDRI ANGELO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
ALLASIA STEFANO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
BITONCI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
BONINO GUIDO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
CALLEGARI CORRADO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
CAVALLOTTO DAVIDE LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
CHIAPPORI GIACOMO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
COMAROLI SILVANA ANDREINA LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
CONSIGLIO NUNZIANTE LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
CROSIO JONNY LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
D'AMICO CLAUDIO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
DAL LAGO MANUELA LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
DESIDERATI MARCO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
DI VIZIA GIAN CARLO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
DUSSIN GUIDO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
FABI SABINA LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
FAVA GIOVANNI LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
FOLLEGOT FULVIO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
FORCOLIN GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
GIDONI FRANCO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
GOISIS PAOLA LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
ISIDORI ERALDO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
LANZARIN MANUELA LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
MAGGIONI MARCO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
MARONI ROBERTO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
MARTINI FRANCESCA LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
MERONI FABIO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
MOLGORA DANIELE LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
MOLTENI LAURA LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
MOLTENI NICOLA LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
MUNERATO EMANUELA LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
NEGRO GIOVANNA LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
PAOLINI LUCA RODOLFO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
PASTORE MARIA PIERA LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
PINI GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
POLLEDRI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
RAINIERI FABIO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
REGUZZONI MARCO GIOVANNI LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
RIVOLTA ERICA LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
RONDINI MARCO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
STEFANI STEFANO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
STUCCHI GIACOMO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
TOGNI RENATO WALTER LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
TORAZZI ALBERTO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
VANALLI PIERGUIDO LEGA NORD PADANIA 27/03/2012
VOLPI RAFFAELE LEGA NORD PADANIA 27/03/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 27/03/2012
Stato iter:
28/03/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/03/2012
Resoconto FABI SABINA LEGA NORD PADANIA
 
RISPOSTA GOVERNO 28/03/2012
Resoconto BALDUZZI RENATO MINISTRO - (SALUTE)
 
REPLICA 28/03/2012
Resoconto MOLTENI LAURA LEGA NORD PADANIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/03/2012

SVOLTO IL 28/03/2012

CONCLUSO IL 28/03/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02174
presentata da
GIANPAOLO DOZZO
martedì 27 marzo 2012, seduta n.612

DOZZO, BOSSI, LUSSANA, FOGLIATO, MONTAGNOLI, FEDRIGA, FUGATTI, ALESSANDRI, ALLASIA, BITONCI, BONINO, BRAGANTINI, BUONANNO, CALLEGARI, CAPARINI, CAVALLOTTO, CHIAPPORI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, D'AMICO, DAL LAGO, DESIDERATI, DI VIZIA, DUSSIN, FABI, FAVA, FOLLEGOT, FORCOLIN, GIDONI, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, ISIDORI, LANZARIN, MAGGIONI, MARONI, MARTINI, MERONI, MOLGORA, LAURA MOLTENI, NICOLA MOLTENI, MUNERATO, NEGRO, PAOLINI, PASTORE, PINI, POLLEDRI, RAINIERI, REGUZZONI, RIVOLTA, RONDINI, SIMONETTI, STEFANI, STUCCHI, TOGNI, TORAZZI, VANALLI e VOLPI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
i piani di rientro, come noto, sono stati introdotti dalla legge finanziaria per il 2005, al fine di procedere, per le regioni in disavanzo, ad una ricognizione delle cause dello squilibrio economico ed all'elaborazione di un vero e proprio programma di ristrutturazione del servizio sanitario regionale;

gli accordi sottoscritti dalle regioni sottoposte a piani di rientro sono sottoposti a verifica periodica da parte del Governo centrale attraverso il sistema di verifica sull'assistenza sanitaria (siveas), che attua un monitoraggio di sistema al fine di verificare l'attuazione delle manovre previste nei piani, dal punto di vista degli aspetti economico-finanziari e riorganizzativi, e, pertanto, il Ministero della salute,di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, è garante del percorso che deve essere attuato nei tempi dovuti e nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza;

le regioni che fino ad oggi hanno siglato un piano di rientro sono dieci, situate prevalentemente nel Centro-Sud del Paese;

le relazioni periodiche sui piani di rientro dal deficit sanitario delle regioni recentemente pubblicate sul sito del Ministero della salute rilevano come in molte di queste regioni, a fronte di modesti miglioramenti dei disavanzi, permangono sprechi e cattiva organizzazione;

in Calabria, dove la disastrosa situazione contabile, in ragione dell'assenza di documentazione scritta, ha causato la mancanza di un'attendibile proiezione sull'ammontare del deficit, le aziende sanitarie continuano ad assumere personale nonostante il divieto assoluto, mentre in Puglia e nel Lazio sono state effettuate molte deroghe al sistema del turn over, ovvero in Molise è stata approvata una norma per l'assunzione di nuove unità di personale sanitario, peraltro recentemente dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale;

nelle regioni sottoposte a piani di rientro si applica un livello di tassazione oltre i livelli massimi previsti e misure rigorose quali il blocco del turn over, ticket, tagli alle strutture ed ai servizi, misure che alla lunga risultano essere insopportabili per i cittadini, oltre che lesive del principio sancito nell'articolo 32 della Costituzione che tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo;

le periodiche relazioni sui piani di rientro dal deficit evidenziano come solo alcune regioni abbiano adottato efficaci strategie di contenimento delle spese e che lo sblocco dei fondi trattenuti dal Governo, pari al 10 per cento del budget complessivo, non è stato riconosciuto, come riportato anche da organi di stampa nazionale (Il Corriere della Sera del 27 febbraio 2012), alla regione Lazio, dove nel 2011 il deficit è stimato ammontare ad oltre un miliardo di euro, al Molise, all'Abruzzo e alla Campania, dove il deficit, a fine 2010, è nell'ordine dei 500 milioni di euro;

se i dati attuali dovessero essere confermati nei prossimi mesi, il bilancio complessivo della sanità nel 2011 potrebbe chiudere con un disavanzo superiore ai 2 miliardi di euro, perfino superiore a quello del 2010, chiuso con un ammanco complessivo di 2 miliardi di euro;

tutto ciò si sta verificando in un momento particolarmente critico della situazione economica del Paese, impegnato a raggiungere obiettivi importanti, come il pareggio di bilancio nel 2013;

la spesa sanitaria, che assorbe oltre il 70 per cento dei bilanci regionali, ha un'incidenza determinante sul raggiungimento di questi obiettivi e, se non si raggiungerà entro breve tempo il rientro dal deficit sanitario, tutti i sacrifici richiesti saranno inutili;

le politiche di rigore poste in essere dal Governo, da un lato, non sembrano agevolare il percorso di risanamento delle regioni sottoposte a piani di rientro e, dall'altro, paralizzano le regioni in equilibrio di bilancio, che si trovano prevalentemente al Nord;

il precedente Governo aveva individuato nel federalismo fiscale e nell'introduzione del principio dei fabbisogni standard la modalità per superare il sistema dei piani di rientro, caratterizzati da un forte centralismo poco efficace, e per restituire responsabilità, efficienza ed efficacia nell'impiego delle risorse pubbliche riferite al fondo sanitario nazionale, con l'abbandono del principio della spesa storica, sicché desta particolare preoccupazione il fatto che l'attuazione del federalismo subisca dei ritardi e, in particolare, che l'entrata in vigore dei fabbisogni standard abbia avuto un ulteriore rinvio, come previsto nell'ultimo «decreto milleproroghe» recentemente approvato -:

se non ritenga di procedere celermente alla revisione della programmazione strategica dei piani di rientro, fissando obiettivi chiari, in tempi certi, nonché di assumere iniziative volte ad evitare ulteriori rallentamenti nella determinazione dei fabbisogni standard, al fine di portare a compimento la riforma federalista necessaria, soprattutto nel settore della sanità, per una corretta valutazione dei costi delle prestazioni sanitarie e per l'acquisto dei beni e servizi, restituendo in tal modo ai cittadini un servizio sanitario di qualità nel rispetto dell'obiettivo prefissato dell'equilibrio di bilancio nell'anno 2013. (3-02174)