ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02118

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 589 del 21/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: RUVOLO GIUSEPPE
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Data firma: 21/02/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 21/02/2012
Stato iter:
29/02/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/02/2012
Resoconto RUVOLO GIUSEPPE POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
 
RISPOSTA GOVERNO 29/02/2012
Resoconto CATANIA MARIO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 29/02/2012
Resoconto RUVOLO GIUSEPPE POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 28/02/2012

DISCUSSIONE IL 29/02/2012

SVOLTO IL 29/02/2012

CONCLUSO IL 29/02/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02118
presentata da
GIUSEPPE RUVOLO
martedì 21 febbraio 2012, seduta n.589

RUVOLO. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
con l'approvazione dell'accordo tra l'Unione europea e il Marocco sulla liberalizzazione dei prodotti agricoli e ittici si rischia di dare un colpo mortale a settori produttivi del nostro Paese, che già la crisi economica e l'ondata del maltempo, per quanto riguarda l'agricoltura, avevano messo in ginocchio;
è indubbio che il Marocco, con questo accordo, sia stato privilegiato rispetto agli altri Paesi del Mediterraneo ed è non solo comprensibile, ma condivisibile la preoccupazione degli agricoltori e dei pescatori italiani, che temono che ora il commercio dei loro prodotti subisca una battuta d'arresto di fronte alla concorrenza sleale che questo accordo ha di fatto siglato;
appare del tutto evidente che con questa approvazione si è voluto favorire i Paesi del Nord Europa che tendono ad aumentare il loro giro di affari con i Paesi del Nord Africa, colpendo allo stesso tempo i Paesi europei che si affacciano sul Mediterraneo, nel nostro caso soprattutto il Mezzogiorno, che risulteranno gravemente danneggiati da una concorrenza sleale;
non è accettabile che l'Europa non preveda, stante la situazione che è stata volutamente creata, interventi compensativi atti ad equilibrare i costi superiori che le nostre aziende sopportano;
allo stesso tempo, visto che l'accordo non prevede norme e clausole sui fitofarmaci e sugli standard di salvaguardia ambientale, è chiaro che dal Marocco arriveranno prodotti a costi più bassi senza le stesse garanzie, per i consumatori, date dai nostri produttori agricoli e pescatori;
ancora una volta si sono colpite le regioni più deboli da un punto di vista economico e ciò non può che allargare il divario economico già esistente tra il Nord e il Sud del Paese, con tutte le conseguenze, sul piano occupazionale e sociale, facilmente immaginabili;
appare evidente che, a questo punto, il Governo italiano non potrà fare a meno di vigilare attentamente sul rispetto integrale dell'accordo in tema di quote e di controlli e che dovrà affrontare seriamente la situazione di grave crisi economica a cui andranno incontro interi settori produttivi, già duramente colpiti dalle recenti misure «salva Italia»;
per il settore agricolo, in particolare, appare necessario, per bilanciare almeno in parte i danni economici futuri, ripensare o rivedere al ribasso la recente introduzione dell'imu, che si è già calcolato che porterà, insieme alle altre misure introdotte dal decreto-legge in oggetto, a perdite tra il 10 e il 20 per cento per gli attuali redditi delle aziende agricole;
per i nostri pescatori, già colpiti dal «caro carburante», che ha colpito pesantemente tutto il comparto agroalimentare, e dall'introduzione dell'iva sul gasolio, questo nuovo accordo determinerà la chiusura definitiva di molte piccole e medie imprese che stanno cercando disperatamente di resistere all'attuale crisi economica;
tutto ciò non fa che approfondire il divario tra le scelte politiche tese al rientro del debito e quelle che dovrebbero rilanciare l'economia e la produzione nel nostro Paese, che non solo sono decisamente in ritardo nell'agenda politica del Governo, ma che vengono «stroncate», alla base dalle scelte politiche dell'Europa, che colpisce i Paesi più in difficoltà a tutto vantaggio delle economie più forti -:
come il Governo intenda, concretamente, scendere in campo a difesa degli interessi dei nostri agricoltori e pescatori e se non ritenga necessario ed urgente prevedere, pena il mancato recepimento dell'accordo, che siano introdotte procedure produttive in Marocco, per i prodotti esportati in Europa, quantomeno simili a quelle a cui sono sottoposte le aziende italiane, attivandosi, al contempo, affinché siano previste misure di sostegno e rilancio dei nostri prodotti in sede europea.
(3-02118)