ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02114

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 588 del 20/02/2012
Abbinamenti
Atto 3/02098 abbinato in data 17/04/2012
Firmatari
Primo firmatario: MENIA ROBERTO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 20/02/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 20/02/2012
Stato iter:
17/04/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/04/2012
Resoconto ROSSI DORIA MARCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 17/04/2012
Resoconto MENIA ROBERTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/04/2012

DISCUSSIONE IL 17/04/2012

SVOLTO IL 17/04/2012

CONCLUSO IL 17/04/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02114
presentata da
ROBERTO MENIA
lunedì 20 febbraio 2012, seduta n.588

MENIA. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:

in occasione del giorno del ricordo, che viene celebrato il 10 febbraio per onorare le vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata (legge n. 92 del 2004), il comune di Milano, tramite una convenzione stipulata tra Palazzo Marino e Anpi, iscrive nel bilancio del settore zona 3 la stampa di 150 opuscoli a colori firmati da Enrico Wieser, già presidente dell'Anpi-sezione Ortica, nei quali si definisce il dramma delle foibe prima come «Un episodio marginale della guerra», poi come «La risposta (sbagliata e irrazionale) alla persecuzione fascista» e, senza nemmeno provare a celare l'intento pedagogico fazioso e antistorico, come un argomento «Politicamente usato per la battaglia anticomunista, per addossare al comunismo colpe che non ha avuto»;

l'opuscolo in questione ha ricevuto, oltre al patrocinio del comune di Milano e al logo del consiglio di zona 3, persino i finanziamenti pubblici per la stampa delle copie e su di esse spicca la firma del primo cittadino di Milano, che dunque sottoscrive esplicitamente frasi come la seguente: «Il rancore e l'odio accumulati da sloveni e croati per la criminale oppressione fascista può spiegare i comportamenti degli jugoslavi nei confronti della popolazione italiana che veniva identificata in blocco come nemico storico del nazionalismo sloveno e croato»;

il sindaco Pisapia, che non ha mai menzionata i crimini del comunismo durante il suo contestato discorso del 10 febbraio del 2012, e che nel 2004 aveva votato in Parlamento contro la legge che istituiva il «Giorno del Ricordo», ha ritenuto legittimo affidare, nel suo primo anno di giunta, esclusivamente all'associazione dei partigiani la testimonianza dell'orrore delle foibe e del dramma dell'esodo, noncurante delle vibranti proteste degli esuli dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che avevano inviato una lettera al primo cittadino per esprimere lo sdegno riguardo alle iniziative del comune, decidendo così di annullare la mostra prevista a Palazzo Marino per celebrare il «giorno del ricordo»;

a parere dell'interrogante è evidente che l'iniziativa del sindaco di Milano appare in palese e voluta contraddizione con i principi e il senso della ricorrenza del 10 febbraio, che mira a creare una memoria condivisa senza piegare l'orrore all'ideologia, e risulta offensiva nei confronti delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata -:

se il Governo sia a conoscenza dei fatti sopra citati, se e come intenda intervenire in questa e in altre simili circostanze, al fine di conciliare con lo spirito di unione e riconciliazione nazionale sotteso alla legge le iniziative che - come recita la norma - sono «previste per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado» e favorire «da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende». (3-02114)