GIANNI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
la disoccupazione nel Sud sta raggiungendo livelli insostenibili; gli ultimi dati ufficiali ci rappresentano una situazione drammatica, con il rischio di estinzione dell'intero comparto industriale;
ai 248 mila disoccupati ufficiali in Sicilia se ne devono aggiungere, secondo il rapporto Svimez, altri 326 mila nascosti;
nel 2010 in Sicilia, se si considerano anche coloro che, pur non facendo azioni dirette di ricerca di occupazione, sono disponibili a lavorare, il tasso di disoccupazione sarebbe più che raddoppiato, passando dal 14,7 ufficiale al 28,9 reale;
la situazione dell'occupazione giovanile e femminile è ancora, se possibile, più drammatica: nel 2010 il tasso di occupazione di giovani (età compresa tra 15 e 34 anni) è sceso nel Mezzogiorno al 39,9 per cento e in Sicilia al 38,8 per cento, contro una media nazionale del 52 per cento;
dal 2008 al 2010 le perdite di occupazione si sono concentrate sulle fasce giovanili e, per quanto riguarda l'occupazione giovanile, solo una giovane donna su cinque in Sicilia lavora;
questi dati, già di per sé drammatici, diventano grotteschi se inseriti dentro una situazione di crisi economica che sta portando molte aziende a chiudere, con prospettive di lavoro sempre più precarie e irraggiungibili per le migliaia di giovani disoccupati del Sud e della Sicilia, in particolare;
a tutto ciò si deve aggiungere il blocco quasi totale dei lavori di realizzazione delle infrastrutture nel Sud, con la chiusura di grandi complessi industriali e con aziende a controllo pubblico, come l'Enel e l'Eni, che prima hanno prodotto inquinamento in varie aree della Sicilia con le loro produzioni e che adesso non chiariscono se, come e quando abbiano intenzione di rilanciare le proprie produzioni nell'isola;
nel caso dell'Enel, tale azienda non chiarisce, ad esempio, cosa si ritenga di fare e come intenda intervenire in centrali elettriche, come quella di Porto Empedocle, Milazzo e Augusta, che risultano essere altamente inquinanti e per le quali si dovrebbe dare avvio a processi di trasformazione produttiva;
nel campo delle produzioni agricole, dopo annate che si sono rivelate disastrose per molti operatori del settore, le ultime decisioni in materia di introduzione dell'imu e del gasolio rischiano di determinare il collasso finale per molte piccole e medie imprese se non saranno attivate agevolazioni atte a facilitare la ripresa della produttività, a partire anche dalla possibilità di prevedere agevolazioni nella realizzazione di piccoli impianti fotovoltaici -:
se non ritenga opportuno, stante la grave crisi occupazionale che rischia di paralizzare il Meridione e la Sicilia in particolare, attivare un coordinamento presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con tutti i ministeri e le istituzioni competenti, nonché con i grandi gruppi industriali a partecipazione statale attualmente presenti con le loro produzioni nel Mezzogiorno, al fine di realizzare un piano straordinario che possa effettivamente ridare speranza e lavoro a popolazioni che, per prime, stanno subendo gli effetti devastanti dell'attuale crisi economica.(3-02066)