ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01988

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 564 del 21/12/2011
Firmatari
Primo firmatario: PEPE MARIO (MISTO)
Gruppo: MISTO-REPUBBLICANI-AZIONISTI
Data firma: 21/12/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE delegato in data 21/12/2011
Stato iter:
22/12/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/12/2011
Resoconto PEPE MARIO (MISTO) MISTO-REPUBBLICANI-AZIONISTI
 
RISPOSTA GOVERNO 22/12/2011
Resoconto PATRONI GRIFFI FILIPPO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E SEMPLIFICAZIONE)
 
REPLICA 22/12/2011
Resoconto PEPE MARIO (MISTO) MISTO-REPUBBLICANI-AZIONISTI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/12/2011

SVOLTO IL 22/12/2011

CONCLUSO IL 22/12/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01988
presentata da
PEPE
mercoledì 21 dicembre 2011, seduta n.564

MARIO PEPE (Misto-R-A). -
Al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione.
- Per sapere - premesso che:
secondo i dati diffusi dalla Cgil nel luglio 2011, sarebbero circa 240 mila i contratti precari all'interno della pubblica amministrazione, ai quali dovrebbero aggiungersi i 200 mila precari del mondo della scuola;

nel rispondere ad interrogazioni su analogo tema, il 27 luglio 2011 il Ministro pro tempore Brunetta ha rammentato che la linea maestra del Governo per il reclutamento nel pubblico impiego è il concorso pubblico e che, in ogni caso, il Governo, con il decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, ha previsto per gli anni 2010-2012, nei limiti del 40 per cento delle risorse finanziarie disponibili per assunzioni di personale, forme di reclutamento speciale nei confronti dei lavoratori con contratti di lavoro flessibile in possesso di un'anzianità pari a tre anni calcolata a settembre 2007;

in base alla relazione sullo stato della pubblica amministrazione del 2008 negli enti di ricerca il 40 per cento dei contratti è a tempo determinato, nell'università il lavoro precario è attorno al 17 per cento, una quota che scende al 3,4 per cento nelle agenzie e all'1,8 per cento negli enti previdenziali;

i dati esposti sembrano adombrare il sospetto che il lavoro precario sia utilizzato non a copertura di situazioni eccezionali, ma per coprire le deficienze di organico delle pubbliche amministrazioni derivanti dalle manovre di contenimento della spesa per il personale;

tuttavia, obbligare i nostri giovani ad un precariato di lunga durata impedisce loro di crearsi un futuro («mettere su» famiglia, acquistare una casa), come risulta evidente dalle statistiche sociali; d'altra parte, se le risorse previste nei bilanci pubblici a copertura delle spese per il precariato sono costanti, esse possono diventare definitive senza che questo produca maggiori oneri per la finanza pubblica -:
quale sia la posizione del Governo sulla questione esposta in premessa e se non ritenga opportuno adoperarsi per favorire l'assorbimento negli organici della pubblica amministrazione dei precari di lunga durata, nonché per rafforzare la quota vincolata di risorse per l'assunzione di personale precario, di cui al decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, in particolare per quel che riguarda i settori dell'università e della ricerca.(3-01988)