SCILIPOTI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
la gravità della crisi economica sta riversandosi pesantemente sulle famiglie e sulle piccole e medie imprese italiane;
la responsabilità del sistema bancario e dei potentati economici internazionali in questa crisi è indubbia, come è indubbio che la crisi stessa non è stata determinata dal precedente Governo Berlusconi ma da operazioni di carattere finanziario che travalicano le stesse responsabilità dei singoli Stati sovrani;
con numerosi ordini del giorno, presentati e approvati nel corso della XVI legislatura, era stato richiesto, a sostegno delle famiglie e della ripresa economica nel Paese, che si avviasse un tavolo di concertazione tra l'Associazione bancaria italiana e le associazioni dei consumatori rappresentative a livello nazionale, aventi i requisiti elencati al comma 2 dell'articolo 137 del codice del consumo di cui al decreto legislativo 6 dicembre 2005, n. 206, allo scopo di concordare un intervento normativo atto a:
a) salvaguardare tutti i diritti nascenti nei rapporti instaurati prima del 26 febbraio 2011, data d'entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225 (legge n. 10 del 2011);
b) definire le modalità in ordine alle operazioni bancarie regolate in conto corrente, necessarie per addivenire ad accordi transattivi quadro tra la stessa Associazione bancaria italiana e le associazioni dei consumatori rappresentative a livello nazionale, aperti all'adesione delle banche e degli utenti o loro rappresentanti e volti ad agevolare la risoluzione di criticità riferibili a rapporti posti in essere prima e dopo la data di entrata in vigore della menzionata legge di conversione n. 10 del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225;
in questo modo si cercava di determinare un passaggio fondamentale affinché l'onere della ripresa e della riduzione del debito fosse addossata al sistema bancario che ha tratto tutti i benefici delle benevolenze legislative e della vigilanza bancaria, senza essere gravato da sacrifici che invece sono «scaricati» sui tutti i cittadini incolpevoli della crisi che si sta attraversando;
in questa situazione di crisi non è possibile, se veramente si vuole coniugare pareggio di bilancio e rilancio dello sviluppo, non addivenire a provvedimenti che consentano agli italiani di uscire dal buco nero in cui sono piombati, consentendo loro di potersi riprendere economicamente rilanciando al contempo i consumi e la ripresa del sistema produttivo nazionale -:
se si intenda, allo scopo di favorire la ripresa economica e aiutare le piccole e medie imprese e le famiglie italiane, prevedere una norma per le persone giuridiche e per le persone fisiche che, in deroga alle disposizioni vigenti in materia di riscossione, preveda dilazioni nei pagamenti dovuti a Equitalia, con azzeramento delle sanzioni e degli interessi di mora e la contemporanea sospensione dei provvedimenti di recupero attivo da parte della medesima società, e se si possa prevedere, nel caso fosse reintrodotta l'imposta comunale sugli immobili sulla prima casa, l'esenzione della stessa per gli alloggi acquistati con un mutuo non ancora estinto. (3-01966)