DI PIETRO, DONADI, FAVIA, EVANGELISTI e BORGHESI. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
i tagli alla sicurezza operati negli ultimi tre anni con le manovre finanziarie del Governo hanno ridotto di molto le risorse a disposizione delle forze dell'ordine, i cui sindacati hanno indetto iniziative di piazza di protesta il 18 ottobre 2011 in decine di città per denunciare «la paralisi del sistema sicurezza ormai al collasso»;
il fronte sindacale che ha deciso di scendere in piazza è ampio ed è composto dai sindacati di polizia Siulp, Sap, Ugl, Consap, da quelli della polizia penitenziaria Sappe, Uil, Fns Cisl, Ugl, da quelli del Corpo forestale dello Stato Sapaf, Ugl, Fesifo, Fns Cisl, Uil e da quelli dei vigili del fuoco Fns Cisl, Uil, Conapo e Ugl: tutti uniti per denunciare un Governo fallimentare;
lo sciopero è stato indetto contro un Governo «che si era presentato come quello della sicurezza, ma che in realtà ha fallito a 360 gradi». «Tre anni di annunci e tagli continui», ha detto il segretario del Siulp, Felice Romano, «ci hanno portato a non avere più il controllo del territorio»;
entro poche settimane - denunciano i sindacati - termineranno gli ultimi buoni benzina necessari per le volanti, dopodiché non potranno più presidiare i quartieri delle città;
nel corso dello sciopero indetto dai sindacati di polizia gli agenti hanno deciso di rivolgersi ai cittadini per chiedere i soldi per mettere la benzina alle volanti. Agenti, guardie penitenziarie, vigili del fuoco e forestali sono pronti a portare in piazza dei bidoni di benzina per lanciare una provocazione e ottenere dai cittadini una donazione sul fondo assistenza del Ministero dell'interno, finalizzata appunto all'acquisto di carburante;
«Questo esecutivo», ha sintetizzato il segretario del Sap Nicola Tanzi, «ha lavorato soltanto sulla sicurezza percepita ma si è dimenticato quella reale, che è poi quella che interessa i cittadini», spendendo milioni di euro per «pagliacciate» come la «mini naja» e le «passeggiate cittadine dei poliziotti per accompagnare i militari». «Noi non ci stiamo a questa resa incondizionata del Governo, scendiamo in piazza per non assumerci la corresponsabilità del collasso del sistema sicurezza»;
alle forze di polizia va la solidarietà dei cittadini per il loro quotidiano lavoro a difesa della sicurezza di tutti anche in seguito alle aggressioni di cui sono state oggetto nel corso della manifestazione di sabato 15 ottobre 2011 a Roma, che, pur vedendo la partecipazione pacifica e non violenta di centinaia di migliaia di persone, ha dovuto registrare la presenza e le violenze di poche centinaia di squadristi -:
se il Governo intenda rinunciare ai cosiddetti tagli lineari delle spese, selezionando in maniera attenta le spese che vanno ridotte e quelle che devono al contrario essere incrementate, quali iniziative concrete intenda assumere per ripristinare le risorse ridotte negli ultimi tre anni necessarie a garantire la sicurezza dei cittadini e se si intenda dare effettiva esecuzione al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo alle indennità per le forze dell'ordine approvato oramai da mesi e ancora non attuato.(3-01896)