ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01655

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 473 del 17/05/2011
Firmatari
Primo firmatario: LO MONTE CARMELO
Gruppo: MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Data firma: 17/05/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMMERCIO ROBERTO MARIO SERGIO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 17/05/2011
LATTERI FERDINANDO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 17/05/2011
LOMBARDO ANGELO SALVATORE MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 17/05/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • RAPPORTI CON IL PARLAMENTO
Attuale delegato a rispondere: RAPPORTI CON IL PARLAMENTO delegato in data 17/05/2011
Stato iter:
18/05/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/05/2011
Resoconto LO MONTE CARMELO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
 
RISPOSTA GOVERNO 18/05/2011
Resoconto VITO ELIO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
REPLICA 18/05/2011
Resoconto LO MONTE CARMELO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/05/2011

SVOLTO IL 18/05/2011

CONCLUSO IL 18/05/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01655
presentata da
CARMELO LO MONTE
martedì 17 maggio 2011, seduta n.473

LO MONTE, COMMERCIO, LATTERI e LOMBARDO. -
Al Ministro per i rapporti con il Parlamento.
- Per sapere - premesso che:

gli eventi alluvionali verificatisi nella provincia di Messina il 1o ottobre 2009 e quelli franosi del febbraio 2010 che hanno interessato il territorio dei Nebrodi, causando numerose vittime, hanno richiesto un intervento immediato da parte dell'autorità commissariale della regione Sicilia, al fine di arginare i danni causati dalle eccezionali condizioni di avversità atmosferiche e ripristinare condizioni minime di vivibilità e di messa in sicurezza dell'area vulnerata;

i suddetti interventi hanno comportato per la regione Sicilia un impegno economico estremamente oneroso, finalizzato al ripristino delle normali condizioni di vita della popolazione interessata dagli eventi emergenziali sotto il profilo economico e sociale;

tale azione tempestiva si è resa necessaria su più fronti, stante le problematiche di varia natura che hanno interessato l'intera area, dando comunque assoluta priorità alla necessaria assistenza alla popolazione ed alla messa in sicurezza del territorio;

da una stima dei danni quantificata dal dipartimento regionale della Protezione civile siciliano è emerso un fabbisogno finanziario complessivo pari a 320 milioni di euro;

lo stesso dipartimento ha potuto fare affidamento su una disponibilità complessiva, derivante da vari fondi (Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Protezione civile e fondi per le aree sottoutilizzate 2007-2014) di circa 139 milioni di euro, di cui 115,5 milioni di euro per gli interventi e le opere infrastrutturali già avviati o completati e 22,5 milioni di euro per l'assistenza diretta alla popolazione;

l'esiguità della somma rimasta a disposizione, ormai pari a qualche centinaia di migliaia di euro, ha consentito fino ad oggi soltanto di garantire l'assistenza ai circa 2.054 cittadini sfollati, lasciando insoluti il problema dei rimborsi e dei risarcimenti danni alla popolazione e quello del regolare svolgimento di tutte le altre attività emergenziali, somma, peraltro, destinata ad esaurirsi completamente entro il mese di maggio 2011;

l'articolo 2, comma 12-quinquies, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 255, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10 (cosiddetto milleproroghe 2011), stanzia per i comuni della provincia di Messina interessati dagli eventi alluvionali del 1o ottobre 2009 la somma di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012, cifre appena sufficienti a coprire i servizi di assistenza alla popolazione, dal momento che sono ancora tante le famiglie che non hanno potuto far ritorno nelle proprie abitazioni e che vivono ancora in una condizione di enorme disagio;

con la suddetta legge si è perpetrato, ad avviso degli interroganti, l'ennesimo scippo ai danni delle regioni del Sud, come Sicilia e Campania, già titolari dei fondi per le aree sottoutilizzate, a tutto beneficio del Nord, in particolare delle regioni Veneto e Liguria, alle quali sono stati destinati 75 milioni di euro di quei fondi per le aree sottoutilizzate pari ad un miliardo di euro assegnato al dissesto idrogeologico del Mezzogiorno (fondo, peraltro, già ridotto nel 2010 per 100 milioni di euro destinati a Toscana, Emilia-Romagna e Liguria);

da tempo oramai si assiste alla sistematica distrazione da parte del Governo dei fondi per le aree sottoutilizzate ed al loro impiego diverso rispetto alle finalità cui erano destinati, come il rilancio del tessuto produttivo ed occupazionale e gli investimenti in campo infrastrutturale nel Mezzogiorno;

con l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri 10 ottobre 2009, n. 3815, sono stati affidati al presidente della Regione siciliana, in qualità di commissario delegato, compiti relativi al rimborso delle spese per i primi interventi di soccorso ed assistenza alla popolazione, all'accertamento dei danni, alla rimozione delle situazioni di pericolo ed alla predisposizione di un piano degli interventi relativi al ripristino degli edifici e dei beni mobili privati distrutti o danneggiati;

le risorse versate nella contabilità speciale dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3865 del 2010 sono pari a 33 milioni di euro (15 milioni a valere sul fondo Protezione civile e 18 milioni a valere sui fondi dell'accordo di programma quadro del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) e 140 milioni circa a valere sui fondi dell'accordo di programma quadro destinati ad interventi già definiti;

per far fronte all'emergenza nei comuni nebroidei, l'ufficio commissariale del dipartimento della Protezione civile della regione Sicilia ha utilizzato la gran parte delle risorse ricevute in contabilità speciale dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3865 del 2010, impegnando un importo pari a circa 29 milioni di euro per interventi per la messa in sicurezza e un importo pari a circa 1,8 milioni di euro per assistenza alla popolazione;

secondo poi una stima dello stesso ufficio commissariale siciliano dei fondi ancora necessari per la risoluzione dello stato emergenziale in atto e per il rientro alle normali condizioni di vita per la popolazione coinvolta, occorre reperire per completare il programma della messa in sicurezza del territorio nebroideo ulteriori 219 milioni di euro;

con nota trasmessa il 19 ottobre 2010, il commissario delegato, presidente delle Regione siciliana, ha ufficialmente avanzato richiesta di ulteriori risorse economiche al fine di integrare le suddette mediante una congrua partecipazione da parte dello Stato, nonché tramite lo storno di 70 milioni di euro di fondi par-fas (programma attuativo regionale - fondo aree sottoutilizzate) 2007-2013 previsti per la Regione siciliana (allegato 3), da altre voci, per ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3815 del 2009 e di 90 milioni di euro di fondi par-fas 2007-2013 per ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3865 del 2010;

il capo della Protezione civile nazionale, dottor Franco Gabrielli, nell'evidenziare l'importanza di attuare le opere necessarie per superare le criticità ancora esistenti nelle zone interessate, aveva predisposto una bozza d'ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri con la quale, per far fronte alle maggiori esigenze finanziarie connesse agli eventi calamitosi, autorizzare il presidente della Regione siciliana, in deroga alle procedure per la realizzazione degli interventi previsti nel par-fas 2007-2013, ad utilizzare le seguenti risorse: 39 milioni di euro a valere sulle risorse della linea d'azione 7.2 b (interventi infrastrutturali per emergenze ambientali e idrogeologiche); 20 milioni di euro sulla linea d'azione 2.6 (collegamenti isole minori); 6 milioni 800 mila euro sulla linea d'azione 7.5 (progetti obiettivo in favore degli enti locali); 25 milioni a valere sulle risorse di cui all'articolo 72 della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11. Nella stessa bozza di ordinanza è stato, inoltre, previsto che il commissario delegato è autorizzato a utilizzare 70 milioni di euro a valere sulle risorse par-fas 2007-2013 previsti per interventi nella linea d'azione 2.6;

della suddetta bozza si è persa traccia e recentemente il Governo ha fatto sapere che non intende rilasciare parere favorevole in merito allo storno dei fondi par-fas, così come precedentemente concordato ed approvato nel piano di utilizzo delle risorse inviato nel mese di marzo 2011 alla Protezione civile nazionale dalla struttura commissariale siciliana, ma di essere pronto soltanto a compiere tutti gli atti di propria competenza, nel rispetto delle indicazioni contenute e dei tempi di rimodulazione dell'ordinanza Cipe del gennaio 2011 che definisce nuovi criteri per la riprogrammazione delle risorse dei fondi per le aree sottoutilizzate e di quelle dei fondi strutturali, anche regionali, rendendo operativo il «piano Sud»;

i comitati civici delle zone alluvionate hanno, quindi, deciso di avviare una stagione di mobilitazione e di lotta, almeno fino a quando non verranno date certezze assolute sullo stanziamento dei fondi destinati al completamento dei progetti di messa in sicurezza del territorio e alla ricostruzione dei villaggi colpiti -:

se il Governo, al fine di accelerare le iniziative finalizzate al superamento del contesto emergenziale determinatosi a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche e dei gravi dissesti idrogeologici verificatesi il 1o ottobre 2009 e il 19 febbraio 2010, nonché di completare gli interventi relativi alla messa in sicurezza delle zone danneggiate e di avviare la ricostruzione dei centri abitati, non ritenga indispensabile ed urgente il reperimento di altre risorse a carico del bilancio dello Stato. (3-01655)