GRAZIANO, BRATTI, MARAN, LENZI, QUARTIANI, GIACHETTI, MARIANI, BOFFA, BONAVITACOLA, BOSSA, CIRIELLO, CUOMO, D'ANTONA, IANNUZZI, MAZZARELLA, NICOLAIS, PEDOTO, MARIO PEPE (PD), PICCOLO, PICIERNO, SANTAGATA, SARUBBI e VACCARO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:
l'irrisolta emergenza rifiuti in Campania è tornata in questi giorni all'attenzione degli organi di stampa e dell'opinione pubblica. Le illusioni e le promesse propagandistiche sono state sconfessate dalla realtà di una situazione di crisi profonda, sia dal punto di vista delle strutture di gestione dei rifiuti urbani, sia dal punto di vista istituzionale, permanendo immutate le cause che l'hanno determinata;
la strategia governativa della fine dell'emergenza, che, avviando una serie di misure straordinarie con il decreto-legge n. 90 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 123 del 2008, puntava sull'apertura di nuovi termovalorizzatori, sul raggiungimento di livelli elevati di raccolta differenziata e sull'individuazione di nuove discariche provinciali, è rimasta sulla carta;
la provincializzazione dei rifiuti, prevista dalle disposizioni del decreto-legge n. 195 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 26 del 2010, che ha affidato ai presidenti delle province le funzioni e i compiti in materia di programmazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti, è risultata fallimentare;
nulla di quanto previsto finora dal Governo per attuare la proclamata uscita dall'emergenza è stato attuato. Anzi, dinanzi all'accertata insufficienza del sistema di gestione dei rifiuti urbani nella regione, le misure relative al subentro delle amministrazioni territoriali della regione nelle attività di gestione del ciclo dei rifiuti, previste dal decreto-legge n. 196 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 1 del 2011, hanno attribuito al presidente della regione il compito di individuare ulteriori nuove aree dove realizzare urgentemente siti da destinare a discarica, ad impianti di trattamento o di smaltimento dei rifiuti, nonché aree occorrenti alla realizzazione urgente di impianti destinati al recupero, alla produzione e alla fornitura di energia mediante trattamenti termici di rifiuti. Il Governo si è così sottratto alla responsabilità di costruire un contesto favorevole ad un ciclo integrato dei rifiuti;
niente degli accordi sottoscritti a Roma a gennaio 2011, nell'ambito della riunione interistituzionale sui rifiuti in Campania tra la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministro interrogato, la regione Campania, il comune e la provincia di Napoli è stato realizzato: la provincia doveva individuare una nuova discarica, il comune creare due siti di trasferenza, la regione velocizzare l'iter per inceneritori e impianti;
prova evidente dei limiti di un Governo che dichiara per decreto la cessazione di un'emergenza ormai ordinaria e dell'immobilismo delle istituzioni deputate ad affrontare la gestione di un ciclo integrato dei rifiuti che non decolla sono le vie del centro colme di enormi ammassi di rifiuti dati alle fiamme;
non è retorica polemica denunciare il fallimento di un quadro normativo confuso, di un sistema di competenze derogatorio e della fragile gestione attuale: un sistema di smaltimento dei rifiuti eccessivamente dipendente da discariche, alcune delle quali, peraltro, hanno esaurito il loro compito e altre sono oggetto di inchieste, un unico termovalorizzatore, quello di Acerra, funzionante a metà, una raccolta differenziata insufficiente, un processo di smaltimento ingolfato;
le ricadute sulla collettività restano drammaticamente immutate. Le condizioni ambientali e sanitarie sono seriamente compromesse e l'allarme sociale di cittadini giunti all'esasperazione si percepisce percorrendo le strade della città, così come si percepiscono tanta indignazione e rabbia, solo un'amara ironia prende il posto della disperazione;
il danno economico di una tassa sui rifiuti più alta rispetto alla media italiana per un servizio non dato è illogico, oltre che ingiusto, in quanto riversa sui cittadini l'incapacità istituzionale di trovare soluzioni adeguate. Da ultimo il decreto-legge n. 225 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 10 del 2011, ha previsto la copertura integrale dei costi diretti e indiretti dell'intero ciclo di gestione dei rifiuti, anche in assenza di una dichiarazione dello stato di emergenza e anche in deroga alle disposizioni in materia di sospensione, sino all'attuazione del federalismo fiscale, del potere di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote attribuiti agli enti territoriali -:
alla luce delle criticità segnalate, quali azioni urgenti il Ministro interrogato ritenga di assumere al fine di avviare una seria politica che ponga in essere, in accordo con gli enti locali competenti, una corretta gestione dei rifiuti, nonché, svolgendo un ruolo più attivo, al fine di verificare la predisposizione e l'adozione di piani di gestione integrata dei rifiuti che abbiano piena compatibilità ambientale, sociale ed economica. (3-01635)