ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01600

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 466 del 19/04/2011
Firmatari
Primo firmatario: MELCHIORRE DANIELA
Gruppo: MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-MAIE
Data firma: 19/04/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TANONI ITALO MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-MAIE 19/04/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 19/04/2011
Stato iter:
20/04/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/04/2011
Resoconto MELCHIORRE DANIELA MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-MAIE
 
RISPOSTA GOVERNO 20/04/2011
Resoconto VITO ELIO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
REPLICA 20/04/2011
Resoconto MELCHIORRE DANIELA MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-MAIE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/04/2011

SVOLTO IL 20/04/2011

CONCLUSO IL 20/04/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01600
presentata da
DANIELA MELCHIORRE
martedì 19 aprile 2011, seduta n.466

MELCHIORRE e TANONI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

all'indomani della pronuncia della sentenza di condanna della corte d'assise di Torino nei confronti degli amministratori e dirigenti della Thyssen-Krupp per la morte di 7 operai avvenuta il 6 dicembre 2007 e a seguito della sciagura occorsa negli stabilimenti della Saras di Cagliari, si è riacceso a livello politico e parlamentare il dibattito in merito alla sicurezza del lavoro nel nostro Paese, in relazione all'adeguatezza dell'apparato sanzionatorio (anche in relazione alle pene principali e accessorie), alla congruità e al coordinamento del sistema dei controlli e all'armonizzazione della tecnologia nella produzione con i costi per la sicurezza per le aziende;

la sentenza di condanna per i fatti verificatisi presso gli stabilimenti della Thyssen-Krupp rivela che lo strumento sanzionatorio può risolversi in pene anche molto severe, ma anche che quest'ultimo rimane comunque estrema ratio nel contrasto dell'illiceità connessa alle violazioni delle misure di sicurezza sul lavoro rispetto alla prevenzione;

è, infatti, presumibile che, a seguito del riconoscimento, seppur ancora in primo grado, di responsabilità penali gravi anche nei confronti di manager o comunque soggetti apicali che fino a ieri delegavano le politiche della sicurezza ai responsabili di stabilimento, le aziende più grandi saranno in grado di studiare e di dotarsi opportunamente di modelli di organizzazione del lavoro più articolati e sicuri, in tale direzione sostenendo, altrettanto opportunamente, costi superiori, mentre non è certo che le imprese medio-piccole, che le statistiche continuano a segnalare come a più alto rischio segnatamente in alcuni settori (edili, agricole e in subappalto), anche di fronte alla gravità di incorrere in sanzioni molto pesanti, miglioreranno i loro standard di sicurezza con il rischio di nuove tragedie -:

se il Ministro interrogato, come anticipato da notizie di stampa, intenda operare sul fronte della prevenzione attraverso iniziative normative, anche di natura costituzionale, garantendo l'incisività e l'affidabilità dei controlli e sollecitando la prevenzione anche da parte delle imprese medio-piccole. (3-01600)