LATTERI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
dopo un iter legislativo tormentato, il 29 gennaio 2011 è entrata in vigore la legge di riforma universitaria n. 240 del 2010, provvedimento che ha tutte le caratteristiche di un intervento radicale di portata innovativa;
come previsto dalla stessa legge, la piena attuazione della riforma deve attendere l'approvazione di circa 42 provvedimenti normativi di attuazione tra decreti legislativi, decreti ministeriali ed interministeriali e regolamenti;
in particolare, il Governo è delegato ad adottare, entro il termine di dodici mesi dalla data di entrata in vigore della riforma, uno o più decreti legislativi finalizzati a riformare il sistema universitario per il raggiungimento dei seguenti obiettivi: a) valorizzazione della qualità e dell'efficienza delle università, attuata con l'introduzione di meccanismi premiali nella distribuzione delle risorse pubbliche; b) revisione della disciplina concernente la contabilità; c) introduzione di un sistema di valutazione ex post delle politiche di reclutamento degli atenei, d) revisione della legislazione di principio in materia di diritto allo studio con definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (lep) erogate dalle università statali. Di questi il Consiglio dei ministri ha approvato finora solo il regolamento per la nuova abilitazione scientifica nazionale;
intanto, in tutti gli atenei italiani è in corso, non senza difficoltà e resistenze, il processo di adeguamento degli statuti alle nuove disposizioni legislative, processo che la legge prevede debba esaurirsi entro il mese di luglio 2011;
la mancata approvazione dei suddetti decreti di attuazione rischia di innescare una serie di disfunzioni che riguardano molteplici aspetti della vita accademica e di produrre un blocco delle attività universitarie anche, e soprattutto, per l'assenza di linee-guida da seguire -:
in che tempi il Ministro interrogato ritenga verrà esaurito l'iter di approvazione dei numerosi decreti previsti dalla legge, la cui ritardata attuazione si trasformerebbe, per le università italiane, in un ostacolo al funzionamento anche delle attività ordinarie.(3-01585)