ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01529

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 450 del 16/03/2011
Firmatari
Primo firmatario: VITALI LUIGI
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 16/03/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRANZOSO PIETRO POPOLO DELLA LIBERTA' 16/03/2011
TORRISI SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA' 16/03/2011
SISTO FRANCESCO PAOLO POPOLO DELLA LIBERTA' 16/03/2011
TERRANOVA GIACOMO POPOLO DELLA LIBERTA' 16/03/2011
SAVINO ELVIRA POPOLO DELLA LIBERTA' 16/03/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 16/03/2011
Stato iter:
07/06/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/06/2011
Resoconto POLIDORI CATIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 07/06/2011
Resoconto VITALI LUIGI POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/06/2011

SVOLTO IL 07/06/2011

CONCLUSO IL 07/06/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01529
presentata da
LUIGI VITALI
mercoledì 16 marzo 2011, seduta n.450

VITALI, FRANZOSO, TORRISI, SISTO, TERRANOVA e SAVINO. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:


i prezzi petroliferi, pur in un trend di lungo periodo che prevede una loro crescita, dovuta all'incremento dei costi di estrazione, all'incremento della domanda ed alle tensioni sui mercati mondiali, presentano andamenti altalenanti sia sui mercati internazionali, sia in quello che viene chiamato prezzo «alla pompa»;


le associazioni di consumatori hanno più volte segnalato il fatto che quando il prezzo del petrolio sale, il prezzo di benzina e gasolio per autotrazione vengono immediatamente aggiornati; quando invece scende il prezzo a carico del consumatore finale si riduce con molta più lentezza;


il concetto di prezzo «alla pompa» è sostanzialmente basato su un falso e cioè è regolato come se i petrolieri comperassero ogni giorno il petrolio sul mercato internazionale e di conseguenza scaricano sui loro clienti i maggiori o minori oneri;


viceversa il mercato del petrolio non è concepito come i mercati generali di ogni città, quanto piuttosto un luogo di contrattazione nel quale coloro che acquistano per il cliente finale sono una ridotta minoranza; è noto che in tale mercato gli scambi sono 4 volte dei consumi, di conseguenza è evidente che qualcuno acquista e vende petrolio senza nemmeno vederlo; come questo possa essere garanzia del miglior prezzo possibile è da considerare un atto di fede;


inoltre l'acquisto dei prodotti energetici si basa su contratti di lungo periodo, nei quali il prezzo è sostanzialmente fissato o comunque non è soggetto a sbalzi repentini; la verità è che sia i cittadini, sia il Governo ignorano a quali prezzi acquistino i soggetti che importano o raffinano prodotti energetici in Italia;


peraltro è chiaro che, grazie al fatto che le differenze di prezzo tra i produttori sono minime, ci si trova di fronte ad un cartello dei prezzi di vendita; conscio di questa situazione il Governo ha caricato sugli operatori di settore la cosiddetta Robin tax, che consiste in una tassa sul differenziale di fatturato derivante dall'aumento dei prezzi «alla pompa»;


si è imputata parte dell'eccessivo costo dei prezzi petroliferi al fatto che in Italia vi sono un elevato numero di distributori di carburante, la cui quota spettante incrementerebbe il prezzo più del dovuto; a tal fine la grande distribuzione organizzata (GDO) da tempo chiede di entrare nel settore promettendo prezzi più bassi;


occorre invece constatare il fallimento delle politiche volte a ridurre il numero dei benzinai; negli ultimi anni si sono aperte circa 2000 nuove pompe; contrariamente a quanto si crede, l'elevato numero di distributori ha un pregio e cioè che i cittadini godono della comodità di averli ad ogni angolo e non devono fare né chilometri, né code per fare rifornimento (al contrario di quanto succede in altri Paesi «razionali»); senza considerare le migliaia di posti di lavoro che ne conseguono; è difficile peraltro immaginare un cartello dei benzinai, che sono tanti e piccoli;


nell'attuale situazione della finanza pubblica non è pensabile ridurre le accise gravanti sui prodotti energetici -:


se non intenda avviare un'indagine tra gli importatori dei prodotti energetici per individuare le loro modalità di approvvigionamento, al fine di comprendere in quali modi la crescita del prezzo del petrolio influisca sul prezzo «alla pompa»;


se non ritenga opportuno che invece di un cartello di vendita, sia necessario un cartello di acquisto riunendo gli operatori energetici nazionali o meglio ancora se non ritenga opportuno assumere iniziative in sede di Unione europea al fine di creare un cartello d'acquisto tra tutti gli Stati membri, proposta già più volte lanciata in sede comunitaria oltre che da esperti di settore, al fine di strappare al mercato internazionale i migliori prezzi possibili e di intervenire con maggiore forza contro ondate speculative;


se non ritenga opportuno modificare la cosiddetta Robin tax in modo da renderla più elastica, mediante meccanismi che tengano conto della velocità di adeguamento dei prezzi «alla pompa» ai prezzi del mercato energetico. (3-01529)