ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01412

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 419 del 18/01/2011
Firmatari
Primo firmatario: SARUBBI ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/01/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2011
AMICI SESA PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2011
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2011
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2011
BRESSA GIANCLAUDIO PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2011
BORDO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2011
D'ANTONA OLGA PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2011
FERRARI PIERANGELO PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2011
FONTANELLI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2011
GIOVANELLI ORIANO PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2011
LO MORO DORIS PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2011
MINNITI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2011
NACCARATO ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2011
POLLASTRINI BARBARA PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2011
VASSALLO SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2011
ZACCARIA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 18/01/2011
Stato iter:
19/01/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/01/2011
Resoconto SARUBBI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 19/01/2011
Resoconto VITO ELIO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
REPLICA 19/01/2011
Resoconto SARUBBI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/01/2011

SVOLTO IL 19/01/2011

CONCLUSO IL 19/01/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01412
presentata da
ANDREA SARUBBI
martedì 18 gennaio 2011, seduta n.419

SARUBBI, MARAN, AMICI, QUARTIANI, GIACHETTI, BRESSA, BORDO, D'ANTONA, FERRARI, FONTANELLI, GIOVANELLI, LO MORO, MINNITI, NACCARATO, POLLASTRINI, VASSALLO e ZACCARIA. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
il 20 aprile 2005 il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione presso il Ministero dell'interno ha istituito un call center informativo sull'iter delle richieste di cittadinanza italiana che, come noto, è piuttosto farraginoso;

tale servizio ha avuto un notevolissimo impatto sull'utenza, considerando che sono circa 60.000 le domande di cittadinanza presentate annualmente e che il servizio ha registrato una media di 100.000 contatti l'anno. Anche i riscontri qualitativi degli utenti sono altrettanto positivi: tanto sul versante della qualità del servizio, che per l'effettiva utilità che l'interazione diretta con gli utenti permette circa l'orientamento sui tempi di attesa, sulle problematiche relative alle pratiche e nel contributo al perfezionamento delle stesse;

il 5 luglio 2010 venne annunciata la costituzione di un database relativo alle domande di cittadinanza, che consente di ricevere informazioni on-line sull'iter delle pratiche attraverso un'articolata procedura di registrazione sul sito del Ministero. In quella data, tuttavia, non fu soppresso il call center, a dimostrazione del fatto che, evidentemente, i due servizi venivano visti come complementari, non esclusivi. Ed è in effetti così: il servizio on-line fornisce notizie generiche sullo stato della pratica, quello telefonico è, invece, un servizio analitico, che consente, o meglio, consentiva, il superamento di non pochi problemi e, quindi, l'accelerazione di un iter concordemente riconosciuto come problematico;

se l'accorciamento dei tempi necessari per l'ottenimento della cittadinanza italiana è tuttora fonte di acceso confronto politico, non lo è, invece, l'unanime considerazione sulla necessità assoluta di snellire e facilitare le procedure burocratiche ad essa legate, che causano l'eccessivo rallentamento di un iter già piuttosto lungo. Nella seduta della Camera dei deputati del 22 dicembre 2009, in sede di discussione generale del testo unificato di modifica della legge n. 92 del 1991, la relatrice, onorevole Isabella Bertolini, concordava su questa circostanza, affermando la necessità di istituire strumenti persino legislativi «al fine di risolvere il problema, che da più parti è stato segnalato, dell'eccessiva durata dei procedimenti di riconoscimento della cittadinanza». La cancellazione di uno strumento come il call center contrasta, quindi, con l'orientamento condiviso dalle diverse forze politiche presenti in Parlamento e, persino, con quanto proclamato in materia dallo stesso Governo;

le ragioni del taglio del servizio risultano, infine, difficilmente comprensibili, anche in considerazione della recente introduzione, nel cosiddetto pacchetto sicurezza, di un contributo pari a 200 euro all'atto della presentazione della domanda di cittadinanza, che sembra immotivato e non solo non comporta un miglioramento del servizio, ma addirittura porta ad un suo notevole peggioramento -:
se il Ministro interrogato non intenda spiegare i motivi effettivi alla base della soppressione del servizio citato in premessa e, comunque, ripristinare il call center, almeno sino a quando il Parlamento non porterà a termine, secondo le intenzioni da più parti manifestate, la procedura di riforma della cittadinanza e, con essa, lo snellimento dei procedimenti legati al suo iter amministrativo. (3-01412)