PALOMBA, DI PIETRO, DI GIUSEPPE, ROTA, EVANGELISTI e BORGHESI. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
la pastorizia sarda produce l'80 per cento del latte ovicaprino italiano, rappresentando così un'industria di straordinaria importanza per l'economia italiana e sarda, in quanto basata sulla produzione e non sulla virtualità o sul terziario;
questo comparto sardo, che si regge sugli enormi sacrifici degli allevatori-produttori, incontra gravissime difficoltà perché il prezzo del latte non è remunerativo dei costi e dei sacrifici incontrati per produrlo, mentre la trasformazione, concentratasi prevalentemente sulla fabbricazione del pecorino romano, trova difficoltà di collocazione e dà luogo ad un rilevante stoccaggio del prodotto;
gli allevatori sardi hanno più volte lanciato grida accorate con richieste di soccorso anche alla regione Sardegna;
il Movimento pastori sardi, dopo le manifestazioni di cui si è reso protagonista a Cagliari ed in altre parti dell'isola, afferma di non avere ricevuto risposte dalla regione Sardegna attraverso la recente legge regionale in materia, che esso definisce una «truffa», in quanto non dà risposte strutturali al comparto, ma si risolve in una parziale elargizione a pioggia, che presenta aspetti, ad avviso degli interroganti, clientelari e non di sistema, che viene lasciato morire senza risposte;
gli allevatori sardi protestano e manifestano per evitare che muoiano essi stessi e l'intero comparto, che è essenziale per l'economia sarda e nazionale, chiedendo l'intervento delle autorità regionali, nazionali ed europee;
per questa ragione una numerosa delegazione di allevatori aderente al Movimento pastori sardi il 28 dicembre 2010 si è recata a Roma in nave, per protestare contro la mancanza di interventi strutturali in favore del comparto e per chiedere la comprensione e l'intervento del Governo nazionale in Italia ed in Europa;
per tutta risposta, invece che trovare ascolto in nome di diritti costituzionalmente garantiti, hanno trovato la polizia che li ha fermati a Civitavecchia, compiendo - ad avviso degli interroganti - un grave abuso, che ha leso il diritto alla libertà di manifestazione, abuso di cui è responsabile anche il Ministro interrogato, che non è intervenuto al fine di consentire che i pastori potessero rappresentare le loro ragioni presso le sedi istituzionali nazionali;
una discriminazione sarebbe stata, dunque, operata tra pastori sardi ed allevatori nordisti e leghisti. Questi ultimi sono stati visti occupare indisturbati la sede stradale con i trattori ed abbandonarsi ad atti violenti (mentre il Movimento dei pastori sardi non ne ha posto in essere), malgrado ciò venendo accontentati con l'accollo allo Stato delle multe per la violazione del regime europeo delle quote latte da loro operata;
di fronte a due identiche vertenze e a due industrie del latte sembrano, perciò, essere stati applicati due pesi e due misure -:
quali iniziative urgenti intenda assumere il Ministro interrogato per dare risposte concrete alle legittime richieste dei pastori e degli allevatori sardi, al fine di valorizzare la produzione lattiero-casearia propria del territorio sardo. (3-01406)