CAVALLARO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
secondo un articolo pubblicato il 22 settembre da Il Sole 24 Ore e ripreso nei giorni scorsi diffusamente dalla stampa quotidiana locale delle Marche, la Sogin, società controllata al 100 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze, ha individuato fra le 52 aree idonee alla localizzazione delle scorie nucleari almeno una in territorio marchigiano;
l'area in questione avrebbe dimensioni di circa 300 ettari e sarebbe situata tra i comuni di Jesi, Osimo e Filottrano, anche se la localizzazione precisa non è ancora nota essendo la mappa non disponibile;
la procedura finora seguita per la realizzazione del sito di stoccaggio sembra improntata alla massima segretezza ed alla totale mancanza di coinvolgimento di tutti quei soggetti istituzionali, in particolare la regione Marche, che ha specifiche competenze nel settore della produzione dell'energia e della localizzazione degli impianti relativi;
la notizia sta gettando allarme e rabbia nell'opinione pubblica locale anche perché pare che il criterio della scelta dei siti, da parte della Sogin, non deriverebbe da un accurato e adeguato processo di selezione dei luoghi più adatti ad ospitare impianti preposti allo stoccaggio delle scorie nucleari, ma da un semplice processo di esclusione dei posti dove l'impianto non va messo;
la regione Marche in più occasioni ha dichiarato la propria contrarietà all'utilizzo del proprio territorio per la produzione di energia nucleare sia come sede di centrali nucleari sia anche solo come sede di stoccaggio di scorie atomiche;
con una nota diffusa in data 15 ottobre 2010 anche l'ordine dei geologi delle Marche ha rilevato come il territorio marchigiano non può accogliere scorie nucleari, in quanto tale scelta, specie se riguardasse un'area agricola come quella della media-bassa Vallesina, «andrebbe a cozzare con la politica di sviluppo economico, ambientale ed energetico della Regione Marche, volta al concetto di sostenibilità ambientale e all'utilizzo di energie alternative»;
nel territorio regionale non sussistono le condizioni geologiche, dal punto di vista strutturale e fisico, per accogliere aree destinate allo smaltimento delle scorie radioattive, soprattutto per la presenza di problematiche ambientali che vanno dal dissesto idrogeologico, con frane e possibili alluvioni, al rischio sismico e all'inquinamento sia puntuale sia diffuso delle acque sotterranee e superficiali;
ai fini della sostenibilità ambientale e dello sviluppo economico anche in relazione alla vocazione largamente paesaggistica e turistica della regione Marche è assai più opportuno concentrare l'attenzione sulla potenzialità delle energie rinnovabili, in particolare quella geotermica;
la questione appare di competenza plurima dei Ministri interrogati, in quanto la Sogin è controllata totalmente dal Ministero dell'economia e delle finanze, il compito di realizzare il recente programma di rientro del paese nella produzione di energia nucleare è del Ministero dello sviluppo economico, mentre il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare dovrebbe preventivamente vigilare sulla compatibilità paesistico-ambientale e con lo sviluppo sostenibile dell'economia locale della eventuale installazione di siti che fanno capo al ciclo della produzione di energia mediante centrali atomiche -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza della realizzazione di una sede di stoccaggio di scorie atomiche o di altra struttura appartenente al ciclo di produzione dell'energia mediante centrali atomiche in territorio marchigiano, specificando, in caso affermativo, il luogo e le caratteristiche dell'impianto medesimo e se nella localizzazione dei siti per lo stoccaggio di scorie atomiche siano stati tenuti in considerazione, i rilievi sopra esposti dall'ordine dei geologi delle Marche, nonché quello non meno fondamentale dell'alta densità abitativa e della forte e diffusa antropizzazione del territorio marchigiano;
se tale eventuale scelta sia stata o debba essere ancora sottoposta al parere o alla concertazione con gli enti locali e con la regione Marche e quali determinazioni intendano assumere i Ministri interrogati in relazione alla contrarietà ad eventuali installazioni di tal genere già espressa dalle istituzioni interessate. (3-01403)