MELCHIORRE e TANONI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
il 27 dicembre 2010 il Ministero dell'agricoltura dello Schleswig-Holstein veniva a conoscenza che una società aveva utilizzato oli industriali nella linea produttiva di mangimi per animali, producendo la contaminazione da diossina di uova e carni avicole e causando la chiusura di oltre 4.700 allevamenti di polli e suini;
il Ministro della salute tedesco rendeva noto che il livello di contaminazione delle uova era di tre o quattro volte superiore alla soglia consentita, aggiungendo che detto superamento dei limiti non fosse da considerarsi pericoloso per la vita umana, salvo poi essere corretto dallo stesso Ministro dell'agricoltura dello Schleswig-Holstein che avrebbe parlato di valori di contaminazione da diossina nei grassi animali prodotti dall'azienda pari a 78 volte quelli consentiti;
successivamente, l'associazione di consumatori tedesca Foodwatch rendeva noto che un campione di mangime conteneva 123 nanogrammi di diossina per chilogrammo, ovvero un livello 164 volte superiore ai limiti consentiti dalla legge. pari a 0,75 nanogrammi;
l'istituto tedesco federale per la valutazione del rischio segnalava, comunque, l'assenza di un rischio sanitario acuto come conseguenza del consumo per un breve periodo di uova e carni avicole, contaminate ai livelli riscontrati;
il Governo italiano ha ritenuto di non disporre il blocco dell'import degli alimenti a rischio dalla Germania, anche in ragione della tracciabilità degli alimenti come le uova a maggior rischio di contaminazione e annunciando di puntare per ciò che riguarda il resto dei possibili cibi contaminati dalla diossina all'adozione di rigidi controlli a campione -:
se il Ministro interrogato, anche alla luce della richiamata libertà lasciata al consumatore di operare le proprie scelte di acquisto, possa fornire una risposta chiara in merito ai reali rischi, anche immediati, per la salute dei consumatori in caso di ingestione di cibi contaminati da diossina, anche in considerazione di come esso possa variare a seconda dei livello di contaminazione raggiunto dagli alimenti ingeriti, su cui, ad oggi, almeno per ciò che concerne i mangimi tedeschi, si attende un dato definitivo. (3-01389)