ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01372

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 408 del 14/12/2010
Firmatari
Primo firmatario: EVANGELISTI FABIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 14/12/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 14/12/2010
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 14/12/2010
DI PIETRO ANTONIO ITALIA DEI VALORI 14/12/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 14/12/2010
Stato iter:
15/12/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/12/2010
Resoconto EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 15/12/2010
Resoconto VITO ELIO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
REPLICA 15/12/2010
Resoconto EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/12/2010

SVOLTO IL 15/12/2010

CONCLUSO IL 15/12/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01372
presentata da
FABIO EVANGELISTI
martedì 14 dicembre 2010, seduta n.408

EVANGELISTI, DONADI, BORGHESI e DI PIETRO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale, nonché da alcune testimonianze raccolte dal programma televisivo Report, andato in onda su Rai Tre il 12 dicembre 2010, il Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Silvio Berlusconi, sarebbe stato coinvolto - in prima persona - in un'importante operazione immobiliare finalizzata alla costruzione di ville e strutture residenziali nell'isola di Antigua in cambio della riduzione del debito vantato dall'Italia nei confronti dell'isola stessa;

in particolare, il Presidente del Consiglio dei ministri, che, per quanto si apprende dalla stampa nazionale, avrebbe investito nell'isola di Antigua 32 milioni di euro attraverso alcune società off shore, sarebbe intervenuto direttamente per ridurre il debito estero di Antigua di oltre 73 milioni di euro;

inoltre, secondo la ricostruzione di Report, nel 2004 la Sace, società controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze, che paga in anticipo le imprese italiane quando i Governi stranieri non saldano le fatture per poi rivalersi nei confronti degli stessi Governi, avrebbe, infatti, accettato di ricevere da Antigua 11,3 milioni di euro al posto degli 84,5 pagati anticipatamente, mentre l'attività immobiliare nell'isola sarebbe iniziata nel 2005;

la Sace, in data 12 dicembre 2010, ha confermato di aver ricevuto dal Governo di Antigua e Barbuda la somma di 11,3 milioni di euro «a saldo e stralcio» dei crediti vantati con lo stesso Governo ed ha ricostruito il percorso di parziale recupero del credito in una nota inviata alla trasmissione Report, dopo aver declinato l'invito a partecipare al programma condotto dalla giornalista Milena Gabanelli;

in particolare, nella citata nota si legge testualmente: «Tra il 1983 e il 1987 Sace, allora ente pubblico, assicurava 4 finanziamenti erogati da istituti di credito per un importo complessivo di 84,5 milioni di euro per la realizzazione di infrastrutture ad opera di imprese italiane, in particolare:

a) la costruzione di un hotel a Deep Bay, per un importo di circa 60 milioni di euro;

b) la costruzione di un complesso turistico ed un centro commerciale a St. John's, per un importo di euro 14 milioni;

c) la fornitura di una rete di trasmissione elettrica, per un importo di 4,5 milioni di euro;

d) la fornitura di attrezzature destinate alla centrale elettrica di Crabbss, per un importo di euro 6 milioni. Tali finanziamenti, garantiti dal Governo di Antigua e Barbuda, andavano in sinistro, non venendo onorate le obbligazioni di pagamento previste nei relativi contratti di finanziamento. Conseguentemente, al verificarsi dei sinistri, Sace indennizzava gli importi dovuti alle banche assicurate, surrogandosi integralmente nei diritti di queste ultime nei confronti del Governo di Antigua e Barbuda, conformemente a quanto previsto dalle polizze assicurative. In virtù di tale surroga, Sace avviava le attività di recupero che tuttavia non producevano alcun esito, essendo note le difficoltà ad agire legalmente ed esecutivamente nei confronti dei Governi esteri. Nell'aprile del 1998, il Governo italiano firmava con il Governo di Antigua e Barbuda un accordo di ristrutturazione del debito in base al quale quest'ultimo avrebbe dovuto pagare in 30,5 anni, tra il 1999 e il 2028, gli importi indennizzati da Sace. Il Governo di Antigua e Barbuda, nonostante la sottoscrizione dell'accordo che prevedeva un preciso piano di rientro del debito, non effettuava alcuno dei pagamenti previsti, risultando nuovamente inadempiente. Nel 2003 il Governo italiano, nell'ambito del processo di trasformazione di Sace da ente pubblico in società per azioni, conferiva alla stessa - come capitale sociale - un portafoglio di crediti tra i quali figurava anche quello nei confronti di Antigua e Barbuda. In considerazione della nuova natura societaria, Sace si attivava al fine di dar corso ai recuperi nei confronti di tutti i Paesi debitori. In seguito a tali iniziative, nel marzo 2004 il Governo di Antigua e Barbuda si rendeva disponibile a trovare una soluzione transattiva della propria posizione debitoria nei confronti di Sace. All'esito delle valutazioni effettuate con l'ausilio di società indipendenti (White & Case per gli aspetti legali e Ferrier Hodgson per gli aspetti economici), il 23 dicembre 2004 veniva conclusa tra Sace e il Governo di Antigua e Barbuda una transazione che prevedeva a saldo e stralcio dei crediti il pagamento da parte del Governo di Antigua e Barbuda della somma di euro 11,3 milioni, da corrispondersi in due tranche, di cui il 50 per cento al momento della sottoscrizione e il restante 50 per cento entro il dicembre 2005. Le relative somme venivano regolarmente pagate a Sace»;

la Sace s.p.a. è un'agenzia di credito all'esportazione ed assume in assicurazione e/o in riassicurazione i rischi a cui sono esposte le aziende italiane nelle loro transazioni internazionali e negli investimenti all'estero ed è controllata al 100 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze;

i fatti rappresentati dalla presente interrogazione appaiono di eccezionale gravità;

ad avviso degli interroganti, secondo le ricostruzioni fornite dalla stampa, non appaiono chiari i motivi per i quali il Presidente del Consiglio dei ministri avrebbe favorito la riduzione del debito nei confronti dell'Italia, di oltre 73 milioni di euro, da parte di un organismo a partecipazione pubblica, ovvero la Sace, in cambio del via libera alla costruzione di un resort di lusso e di alcune ville nell'isola caraibica di Antigua;

la denuncia segnalata da Report durante la puntata del 12 dicembre 2010 si lega imprescindibilmente ai contenuti della medesima trasmissione giornalistica andata in onda su Rai Tre il 17 ottobre 2010, in relazione alla quale il gruppo parlamentare dell'Italia dei Valori ha presentato - in data 19 ottobre 2010 - l'interpellanza urgente n. 2-00861, proprio in riferimento ad un'inchiesta relativa al caso delle ville di Nonsuch Bay ad Antigua e del terreno di quattro acri acquistato dal Presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi nel 2007 -:

di quali elementi disponga il Governo in ordine alla vicenda descritta in premessa e quali siano le motivazioni alla base della decisione della Sace di accettare il pagamento di 11,3 milioni di euro in luogo di 84,5 milioni di euro. (3-01372)