ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01368

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 408 del 14/12/2010
Firmatari
Primo firmatario: TEMPESTINI FRANCESCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/12/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 14/12/2010
AMICI SESA PARTITO DEMOCRATICO 14/12/2010
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 14/12/2010
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 14/12/2010
BARBI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 14/12/2010
COLOMBO FURIO PARTITO DEMOCRATICO 14/12/2010
CORSINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 14/12/2010
LOSACCO ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 14/12/2010
NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 14/12/2010
PISTELLI LAPO PARTITO DEMOCRATICO 14/12/2010
PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO 14/12/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 14/12/2010
Stato iter:
15/12/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/12/2010
Resoconto TEMPESTINI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 15/12/2010
Resoconto FRATTINI FRANCO MINISTRO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 15/12/2010
Resoconto TEMPESTINI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/12/2010

SVOLTO IL 15/12/2010

CONCLUSO IL 15/12/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01368
presentata da
FRANCESCO TEMPESTINI
martedì 14 dicembre 2010, seduta n.408

TEMPESTINI, MARAN, AMICI, QUARTIANI, GIACHETTI, BARBI, COLOMBO, CORSINI, LOSACCO, NARDUCCI, PISTELLI e PORTA. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

le notizie pubblicate da giornali nazionali e internazionali relative alle valutazioni compiute, in rapporti riservati ma ufficiali, da autorevoli rappresentanti diplomatici in Italia circa i rapporti politici, diplomatici ed economici intercorsi tra l'Italia e la Russia, risollevano la questione della scarsa trasparenza nella conduzione di alcuni dossier particolari di politica estera, che appaiono riservati alla diretta gestione della Presidenza del Consiglio dei ministri;

tali rapporti appaiono incentrati quasi esclusivamente sulla relazione personale e speciale tra il Presidente del Consiglio dei ministri e l'allora Presidente russo Putin, pur coinvolgendo interessi strategici fondamentali, inerenti la politica energetica, la sicurezza degli approvvigionamenti e interessi economici di prima grandezza per l'azienda nazionale del settore;

l'azione di politica estera, l'immagine internazionale del Paese, la sua diplomazia possono costituire un asset essenziale per l'Italia - un Paese con una forte proiezione internazionale in molti campi, da quello artistico e culturale a quello economico - a patto che i vari soggetti che concorrono a promuovere tale immagine agiscano sinergicamente e «facendo sistema»;

al contrario, l'Italia non riesce a organizzare le proprie risorse nel settore, non valorizza la professionalità della propria diplomazia, non investe in un coordinamento efficace dell'azione di politica estera e anzi sembra consentire una sorta di duplicazione dei centri di conduzione della politica estera, dal momento che la Presidenza del Consiglio dei ministri sembra riservarsi l'autonoma gestione di alcuni dossier internazionali di particolare sensibilità e rilievo, producendo inefficienze e incoerenze da una parte e riducendo, dall'altra, la trasparenza e la possibilità di controllo parlamentare;

questi profili sono appunto particolarmente ricorrenti ed evidenti nella costante attenzione del Governo nei confronti della Russia e di alcuni altri Paesi, di rilevante importanza strategica per l'Italia, ma soprattutto di particolare complessità e delicatezza quanto al quadro generale delle relazioni internazionali;

quanto ai rapporti con Mosca, nessuno può dubitare della necessità, oggi e nel futuro, di addivenire a un salto di qualità in positivo nei rapporti tra l'Europa e la Russia, superando il passato rapporto di diffidenza e antagonismo verso una cooperazione e una partnership strategica, che addirittura rinnovi profondamente l'architettura di sicurezza europea, creando un'area di stabilità e prosperità economica;

in particolare, non può non esservi apprezzamento per i passi avanti compiuti nel vertice Nato di Lisbona, nell'auspicio di una rapida ratifica da parte del Senato americano del nuovo Trattato Start, quale presupposto per ulteriori riduzioni negli armamenti atomici e convenzionali;

in questo contesto di dialogo positivo e di riavvicinamento delle posizioni politiche, l'Italia potrebbe veramente assurgere, per i suoi legami storici e culturali, a ruolo di ponte e cerniera tra l'Europa e la Russia, promuovendo una cooperazione franca e proficua per entrambi e agendo da facilitatrice e acceleratrice del processo democratico interno allo Stato russo, sfruttando la complementarietà tra le nostre economie, caratteristica comune all'intera industria europea;

presupposto di questo risultato sarebbe una condotta diplomatica istituzionalmente attenta, di grande spessore e contenuto politico; una politica estera vista, al contrario, come pragmatica e utilitarista, eccessivamente inquinata da interessi particolari, finisce per perdere di credibilità, troppo arrendevole sulle questioni dei diritti, poco prudente sul tema della dipendenza energetica e, quindi, in sostanza di scarso spessore politico;

danneggiano, invece, la politica estera italiana, oltre all'eccessiva personalizzazione del rapporto con il Presidente russo Vladimir Putin, la scarsa trasparenza sull'agenda e i contenuti dei colloqui, più volte tenuti in viaggi definiti «non ufficiali», quindi non oggetto di valutazione parlamentare, e il moltiplicarsi di iniziative slegate da qualsiasi coordinamento con i partner, europei e non, con la conseguenza di rendere meno influente il ruolo politico italiano, considerato ispirato a una diplomazia esclusivamente «mercantile», priva di considerazioni strategiche, politiche o etiche;

la linea del Governo è stata, inoltre, segnata dalla costante difesa delle azioni più censurabili della Presidenza della Russia in Cecenia, dall'assenza di un confronto serio sull'insufficiente rispetto dei diritti umani, della libertà di stampa, dalla mancata denuncia dei comportamenti illiberali tenuti dalle autorità russe nel trattare gli oppositori politici interni, infine dalla singolare arrendevolezza alle ragioni addotte da Mosca nella questione del Kosovo, ovvero in tutta la partita energetica legata ai grandi progetti di infrastrutture strategiche per il trasporto del gas;

in particolare, si deve insistere nel rilevare come la conduzione della politica energetica e le scelte strategiche ad essa connesse non sono state mai oggetto di un dibattito parlamentare e alcuni atti politici rilevanti si sono svolti senza che il Parlamento ne fosse informato in alcun modo, come già denunciato dal gruppo del Partito democratico, in particolare nell'interpellanza urgente presentata il 13 gennaio 2009;

medesime preoccupazioni, critiche e valutazioni possono essere fatte per iniziative analoghe assunte nei confronti della Bielorussia e di altri Stati europei e centroasiatici, con profili politici interni simili a quelli rilevati per la Russia;

addirittura inquietanti appaiono ulteriori risvolti, presenti nelle indiscrezioni uscite sulla stampa nazionale e internazionale, circa vantaggi impropri e legami inopportuni con le autorità di Governo italiane, aspetti sui quali è doveroso sgombrare rapidamente il campo informando prontamente e compiutamente il Parlamento -:

quali risposte il Governo intenda fornire ai pesanti interrogativi che si ricavano dalla lettura delle indiscrezioni pubblicate sul sito Wikileaks e riprese dalla stampa internazionale, collegate alla scarsa trasparenza della complessiva azione di politica estera condotta dall'Italia nei confronti della Russia e sulla quale il Parlamento non è mai stato sufficientemente informato. (3-01368)