ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01343

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 400 del 23/11/2010
Firmatari
Primo firmatario: DIONISI ARMANDO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO
Data firma: 23/11/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 23/11/2010
BOSI FRANCESCO UNIONE DI CENTRO 23/11/2010
MARCAZZAN PIETRO UNIONE DI CENTRO 23/11/2010
FORMISANO ANNA TERESA UNIONE DI CENTRO 23/11/2010
POLI NEDO LORENZO UNIONE DI CENTRO 23/11/2010
VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO 23/11/2010
BINETTI PAOLA UNIONE DI CENTRO 23/11/2010
COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO 23/11/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 23/11/2010
Stato iter:
24/11/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 24/11/2010
Resoconto DIONISI ARMANDO UNIONE DI CENTRO
 
RISPOSTA GOVERNO 24/11/2010
Resoconto FAZIO FERRUCCIO MINISTRO - (SALUTE)
 
REPLICA 24/11/2010
Resoconto DIONISI ARMANDO UNIONE DI CENTRO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 24/11/2010

SVOLTO IL 24/11/2010

CONCLUSO IL 24/11/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01343
presentata da
ARMANDO DIONISI
martedì 23 novembre 2010, seduta n.400

DIONISI, RAO, BOSI, MARCAZZAN, ANNA TERESA FORMISANO, POLI, VOLONTÈ, BINETTI e COMPAGNON. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
l'Unione europea non ha concesso un'ulteriore deroga richiesta dall'Italia all'innalzamento dei limiti di legge sulla concentrazione di arsenico nelle acque a uso alimentare;

l'intimazione indirizzata il 28 ottobre 2010 al Ministero della salute dall'Ufficio Ambiente dell'Unione europea apre un pesantissimo problema sanitario in 128 comuni divisi tra 5 regioni;

il Lazio è la regione più colpita, con 91 città e borghi (sparsi tra le provincie di Roma, Latina e Viterbo) dove i sindaci potrebbero essere costretti a firmare provvedimenti per vietare di bere l'acqua;

la concentrazione di arsenico rilevata negli acquedotti sarebbe superiore ai valori massimi di legge, che consente al massimo 10 microgrammi per litro, mentre in alcuni casi sono stati registrati valori vicini a 50 microgrammi;

le cause di tale presenza sarebbero «naturali», dovute a stratificazioni geologiche di origine lavica, come nel caso dei Castelli romani e del viterbese;

secondo l'Unione europea, che ha accolto il ricorso per la meno preoccupante presenza di borio e fluoruro, «valori di 30, 40 e 50 microgrammi» possono determinare «rischi sanitari, in particolare talune forme di cancro». Ecco perché possono essere richieste deroghe, soltanto per tempi limitati, sino a concentrazioni di 20 microgrammi per litro;

si tratta di un problema che, stando al documento ufficiale indirizzato al Ministero della salute, interessa circa 250 mila famiglie, di cui la maggior parte, come detto, residenti nel Lazio: a Latina 115.490, ad Aprilia 66.624, a Viterbo 62.441 e poi ancora 10 mila ad Albano e 18 mila a Sabaudia, ma analoghi problemi sono presenti in Toscana (Piombino, Cecina, Porto Azzurro, Porto Ferraio, Forano della Chiana, Montevarchi, Campo nell'Elba, Rio Marina, San Vincenzo), in Umbria (Orvieto), in Lombardia (Marcaria, Roncoferraro, Valdidentro, Valfurva, Viadana, Maccagno, Sesto Calende, Dumenza) e in Trentino-Alto Adige (Laste/Cantanghel, Canal San Bovo, Fierrozzo, Frassilongo) -:

quali siano le iniziative che il Ministro interrogato intenda intraprendere tenuto conto dei problemi che stanno sorgendo nei comuni interessati e delle preoccupazioni che stanno assalendo gli utenti, per le conseguenze che l'utilizzo di acque contaminate possono avere sulla propria salute. (3-01343)