ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01337

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 399 del 22/11/2010
Firmatari
Primo firmatario: MARAN ALESSANDRO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/11/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 22/11/2010
Stato iter:
08/02/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/02/2011
Resoconto GIACHINO BARTOLOMEO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 08/02/2011
Resoconto MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/02/2011

SVOLTO IL 08/02/2011

CONCLUSO IL 08/02/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01337
presentata da
ALESSANDRO MARAN
lunedì 22 novembre 2010, seduta n.399

MARAN. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

il ruolo di ponte verso il centro Europa che lo Stato ha affidato alla regione Friuli Venezia Giulia anche attraverso i suoi porti dislocati lungo la fascia litoranea dell'alto Adriatico, quale rotta fondamentale di trasporti e scambi commerciali verso il vecchio continente, ha dato alla città di Monfalcone (GO) un ruolo strategico in tal senso. È sulla scorta di questa rinnovata vocazione cantieristica e portuale che Monfalcone deve prioritariamente risolvere dei problemi che si trascina ormai da venti anni per questioni apparentemente legate ad impedimenti burocratici;

di fondamentale importanza è l'approfondimento dei fondali dei canali di accesso a Portorosega, richiesto con forza dagli operatori dello scalo per la sopravvivenza dello stesso. Le navi a maggior pescaggio, infatti, attualmente vedono interdetto il proprio transito verso lo scalo e sono costrette a sbarcare parte del loro carico presso l'Adriaterminal di Trieste o a ricorrere al costosissimo allibo (la «navetta» per trasferire il materiale dall'imbarcazione rimasta in rada);

si tratta di una situazione insostenibile con immediate ricadute in termini di drastica riduzione del comparto movimentazione del porto: basti citare i dati dell'Azienda speciale che, nei primi nove mesi dell'anno, ha registrato un calo di tonnellate di merci movimentate pari al 20 per cento rispetto all'anno precedente. Legata a questo aspetto è di facile comprensione la difficoltà del mantenimento degli operatori impiegati presso lo scalo, dei quali, negli ultimi 24 mesi, la riduzione è stata di 300 unità ed altre 200 sono a rischio nell'immediato futuro;

alla data del 28 maggio 2001 è stato stipulato l'accordo di programma per lo sviluppo del porto di Monfalcone, tra il Ministero dei lavori pubblici, la regione, l'Azienda speciale per il porto di Monfalcone della camera di commercio di Gorizia, per il finanziamento dei lavori di realizzazione della banchina della darsena del porto di Monfalcone e del relativo dragaggio e con la legge regionale n. 2 del 2000 (modificata dalla legge regionale n. 4 del 2001) la regione ha inteso dare un contributo quindicennale di euro 464.811,21 a titolo di cofinanziamento per la realizzazione della darsena, compreso il dragaggio del fondale prospiciente, il cui costo era previsto in euro 6.972.168,25;

l'accordo di programma individuava nell'ingegner Giorgio Lillini, ingegnere capo dell'ufficio del Genio civile per le opere marittime di Trieste il responsabile dell'attuazione del programma;

successivamente a seguito di problemi amministrativi conseguenti alla gara di appalto predisposta dall'ufficio Genio civile per le opere marittime di Trieste per i lavori a -12,50 metri sul livello del mare, veniva redatto un nuovo progetto per l'escavo a -11,70 metri sul livello del mare con un accordo che prevedeva la riduzione della quota di progetto passata da -12,5 a -11,70 metri;

come riporta il quotidiano Il Piccolo il 15 ottobre 2010, il quadro tratteggiato dall'assessore regionale ai trasporti, Riccardo Riccardi, «non lascia però intravedere una soluzione prima di un paio d'anni. L'escavo era oggetto di un accordo Stato-Regione che si lascia nelle disponibilità dell'Azienda speciale per il porto circa 2 milioni di euro, ma non è ancora chiusa, non consentendo quindi alla Regione stessa di assumere la competenza in materia in base al decreto legislativo 111 del 2006. »Per chiudere l'accordo di programma serve una Conferenza di servizi, che sta al ministero delle Infrastrutture convocare - ha spiegato Riccardi -. Ho sollecitato il responsabile del Genio civile Opere marittime Giorgio Lillini a convocarla, essendo di fatto il ministero«. Chiuso l'accordo di programma, si dovranno comunque redigere il progetto, in linea con la previsione del Piano regolatore del porto vigente, e superare la Valutazione d'impatto ambientale, mentre per i lavori serviranno 420 giorni e un totale di 6 milioni di euro la cui copertura, stando a Riccardi, non rappresenterà un problema» -:

quali siano le iniziative avviate dal Ministro in attuazione dell'accordo di cui in premessa ovvero le difficoltà che hanno ostato alla prosecuzione delle opere successivamente alla fase progettuale e realizzativa e, comunque, quali siano le motivazioni per cui, dal 2001, il porto di Monfalcone, nonostante le risorse disponibili grazie al cofinanziamento della regione Friuli Venezia Giulia, non abbia ancora né un fondale a -11,70 metri e ancor meno a -12,50 metri come previsto dal progetto e dal sopraccitato accordo con il Ministero dei lavori pubblici firmato nel 2001 e quali siano le iniziative che intende avviare per realizzare nel porto di Monfalcone il dragaggio a -12,50 metri sul livello del mare. (3-01337)