ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01320

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 392 del 09/11/2010
Firmatari
Primo firmatario: ARGENTIN ILEANA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/11/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2010
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2010
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 09/11/2010
Stato iter:
10/11/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/11/2010
Resoconto ARGENTIN ILEANA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 10/11/2010
Resoconto FAZIO FERRUCCIO MINISTRO - (SALUTE)
 
REPLICA 10/11/2010
Resoconto ARGENTIN ILEANA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/11/2010

SVOLTO IL 10/11/2010

CONCLUSO IL 10/11/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01320
presentata da
ILEANA ARGENTIN
martedì 9 novembre 2010, seduta n.392

ARGENTIN, MARAN, QUARTIANI e GIACHETTI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

l'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare-sezione laziale è una onlus, ai sensi del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460;

come prevede il suo statuto, scopo di detta onlus è un'attività ispirata esclusivamente ai princìpi della solidarietà sociale e, quale organo territoriale dell'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare, volta a perseguire nel proprio ambito tutte e ciascuna delle finalità espresse dallo statuto nazionale, ovvero:

«a) assicurare a tutte le persone affette da distrofia muscolare e da malattie neuromuscolari in generale il diritto alla piena espressione della loro personalità;

b) rimuovere le barriere sociali, culturali, economiche ed architettoniche che ostacolano la piena e completa integrazione dei disabili;

c) favorire il definitivo superamento del tradizionale concetto di beneficenza e la definitiva e concreta affermazione del disabile come persona titolare dei diritti e dei doveri riconosciuti a tutti i cittadini dalla Carta Costituzionale»;

in coerenza con tali finalità, lo statuto, inoltre, esclude la possibilità di svolgere attività diverse da quelle indicate nell'atto costitutivo;

nel corso degli ultimi anni, precisamente a partire dall'anno 2003, periodo in cui è iniziata l'amministrazione tuttora in carica, si sono registrati diversi episodi e decisioni che destano preoccupazione e perplessità circa la coerenza della gestione e dell'utilizzo delle risorse con gli obiettivi statutari;

in questo periodo, l'andamento economico-finanziario dell'associazione sarebbe stato caratterizzato dalla costante negatività di bilancio, conseguita anche negli anni in cui sono state significativamente aumentate le entrate relative alle attività svolte in accreditamento, risultato reso possibile dalla puntuale attuazione della nuova normativa regionale in materia di riabilitazione (delibera giunta regionale del Lazio n. 583 del 2002). Nell'anno 2002 la struttura aveva chiuso il proprio bilancio con 528.206 euro di avanzo di gestione, mentre nei successivi esercizi ha sempre chiuso in deficit e nel 2009 la perdita è stata di euro 480.171;

peraltro, l'attuale grave deficit economico della sezione non risulta dovuta all'incremento dei servizi - come ci si sarebbe aspettato da una onlus - ma ha addirittura causato nel 2010 una notevole diminuzione degli stessi;

dal 2003 la sezione sembra sostenere significativi costi di consulenza con lo «Studio FM», che inizialmente è intervenuto nella riorganizzazione della struttura e, successivamente, nella formazione e nella certificazione di qualità. La continuità della consulenza sarebbe stata mantenuta nonostante l'oggettiva assenza di risultati ad un costo di circa 70.000 euro annui;

è stato scelto di sostenere costi per conseguire la certificazione di qualità, anche se la normativa che regola l'espletamento delle attività svolte in accreditamento prevede l'applicazione di specifici criteri organizzativi - la cui verifica è demandata alla regione Lazio - ed è, pertanto, pleonastica qualsiasi altra certificazione di qualità che non escluderebbe l'obbligatorietà delle verifiche di competenza istituzionale;

nel 2006 sarebbero state sostenute spese per un importo di 290.000 euro per la ristrutturazione di un padiglione del complesso «Santa Maria della pietà», precisamente il XXVIII, al secondo piano, che sarebbe dovuto servire per ampliare l'attuale sede. Padiglione che, conclusi i lavori, non è stato possibile utilizzare per trasferire parte delle attività riabilitative, non avendo ottenuto dall'azienda sanitaria locale le necessarie autorizzazioni a causa della non compatibilità della destinazione d'uso dei locali con l'espletamento negli stessi di attività sanitarie. In sostanza, sono stati decisi e avviati lavori particolarmente onerosi, senza aver conseguito preventivamente l'autorizzazione dell'amministrazione competente;

come se tutto ciò non bastasse, è risultato che tali lavori sarebbero stati affidati a un'impresa che ha, a sua volta, assegnato la direzione dei lavori al fratello del presidente della onlus; nel 2008 è stato messo un apposito fondo rischi di 110.000 euro nell'eventualità che la causa in essere dovesse avere risvolti negativi;

nel 2008, in piena crisi finanziaria mondiale, sarebbero stati decisi investimenti in titoli azionari per un valore di 982.455 euro con l'Unicredit che hanno registrato una perdita di euro 117.969, rinnovandoli nel 2009, con Unicredit e Santander, con una perdita di circa 107.000 euro, guadagnando, quindi, 10.000 euro dalle perdite del 2008, non messi in bilancio sfruttando il «decreto-legge anticrisi»;

si sarebbe scelto di sostenere costi per retribuire un consulente con funzioni di «responsabile delle risorse umane» anche se la quasi totalità del personale in organico afferisce al direttore sanitario, che, per legge, è identificato quale figura responsabile delle attività di assistenza sanitaria previste dai relativi decreti autorizzativi;

la sezione sembra che continui a sostenere le perdite di una società controllata - il relativo deficit ammonta a 796.160 euro - che è convenzionata con le aziende sanitarie locali, per la fornitura di ausili ortopedici, e non è mai riuscita a divenire economicamente autosufficiente perché appesantita da costi di personale in costante soprannumero rispetto al necessario. Nel 2009 sono state coperte le ulteriori perdite di suddetta società con un fondo rischi di 120.000 euro. Per di più, sui rapporti tra la gestione della sezione e la citata società, sarebbero in corso indagini da parte della magistratura, in seguito alla denuncia presentata da due medici che avrebbero subito forti pressioni affinché i pazienti con necessità di assegnazione in convenzione di ausili ortopedici fossero orientati a rivolgersi verso questa stessa società;

si sarebbe scelto di affidare onerosi lavori di ristrutturazione edilizia e di ordinaria/straordinaria manutenzione degli impianti e dello stabile dal 2007 ad oggi, per importi superiori ai 350.000 euro, a società e consulenti professionisti con legami di parentela con esponenti degli organi di vertice della sezione;

a discapito dei princìpi di trasparenza e democraticità, esponenti di vertice impedirebbero la consultazione dell'elenco dei soci ed eserciterebbero un costante controllo delle richieste di iscrizione, custodendo personalmente sia i bollettini che le relative domande. Inoltre, alcune richieste di iscrizione sarebbero state respinte, con l'avallo del consiglio direttivo, adducendo motivazioni capziose ed infondate, al solo scopo di impedire il confronto democratico con chiunque esprima critiche alle modalità di gestione dell'attuale gruppo dirigente; infine, risultano versamenti per quote di iscrizione a socio che sono state contabilizzate come donazioni, impedendo ai diretti interessati di esercitare i diritti/doveri previsti dallo statuto;

l'insieme di episodi sommariamente sopra esposti suscita forti preoccupazioni circa la stabilità finanziaria dell'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare-sezione laziale e appare in aperto contrasto con le sue previsioni statutarie, nonché difficilmente compatibile con il regime giuridico e fiscale riconosciuto alle onlus -:

quali siano gli elementi a disposizione del Governo rispetto al quadro evidenziato in premessa e le iniziative che intende assumere al fine di verificare la correttezza e la trasparenza della gestione della citata sezione negli ultimi anni, qualora siano confermate le evidenze esposte, al fine di ripristinare le condizioni di oculata gestione delle risorse finanziarie della sezione, in piena coerenza con le sue finalità statutarie e nell'esclusivo interesse delle persone affette da distrofia muscolare e da malattie neuromuscolari del territorio di riferimento. (3-01320)